Demolition - Amare e Vivere

Film 2015 | Drammatico, +13 100 min.

Titolo originaleDemolition
Anno2015
GenereDrammatico,
ProduzioneUSA
Durata100 minuti
Regia diJean-Marc Vallée
AttoriJake Gyllenhaal, Naomi Watts, Chris Cooper, Judah Lewis, Heather Lind, Polly Draper Wass Stevens, Hani Avital, Tom Kemp, Lytle Harper, Stephen Badalamenti, George J. Vezina, Ben Cole, Gregory Haney, Brendan Dooling, Celia Au.
Uscitagiovedì 15 settembre 2016
DistribuzioneGood Films
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 2,60 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Jean-Marc Vallée. Un film con Jake Gyllenhaal, Naomi Watts, Chris Cooper, Judah Lewis, Heather Lind, Polly Draper. Cast completo Titolo originale: Demolition. Genere Drammatico, - USA, 2015, durata 100 minuti. Uscita cinema giovedì 15 settembre 2016 distribuito da Good Films. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,60 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 16 settembre 2016

Mentre prova a superare la tragica morte della moglie, un giovane banchiere vede la sua vita stravolta dall'arrivo di una lettera. In Italia al Box Office Demolition - Amare e Vivere ha incassato 79,2 mila euro .

Demolition - Amare e Vivere è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato nì!
2,60/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA 2,90
PUBBLICO 2,90
CONSIGLIATO NÌ
La forza è fisica, la metafora diretta. Un film che parla di fragili equilibri, appesantito da un eccesso di narrazione.
Recensione di Marianna Cappi
domenica 4 settembre 2016
Recensione di Marianna Cappi
domenica 4 settembre 2016

Il giorno in cui la sua giovane moglie muore tragicamente, mentre è ancora in ospedale, incapace di comprendere a fondo la notizia appena ricevuta, Davis fa per acquistare qualcosa da un distributore automatico di snack ma il meccanismo s'inceppa. Nei giorni successivi, anche Davis s'inceppa, non sa più dire se amava la sua donna, se era soddisfatto della sua vita, non sa più nulla e si sfoga dentro lunghe lettere indirizzate alla responsabile del servizio clienti della società di distributori automatici. Quella persona si chiama Karen Moreno, ha un figlio adolescente che non capisce più, e sembra incapace di porre fine all'ascolto della vita e della crisi di Davis. Tra i due sconosciuti si crea un legame e poi una frequentazione vera e propria, via via più sincera.
Davis mette per iscritto il suo "reclamo" alla vita e al destino per aver operato in modo incongruo, ponendo un imprevisto sulla sua strada, che lo danneggia. Chi ha tolto la vita a sua moglie non ha un nome, ma la ditta delle macchinette degli snack sì, e da qualche parte deve pur cominciare. Se vi sovviene il ricordo dei reclami di Greenberg/Ben Stiller sappiate che si tratta di un punto d'incontro puramente tangenziale, e fuorviante: Jean Marc Vallée non esce dal proprio universo, pur facendo film all'apparenza molto diversi tra loro. Con Demolition torna anzi chiaramente a molti temi di Café de Flore, l'elaborazione della separazione in primis. Qui i toni sono meno arditi, non ci sono percorsi spazio temporali da ricollegare, sogni da interpretare. Davis distrugge per poter ripartire, fa a pezzi l'involucro per raggiungerne il cuore, o il vuoto su cui ricostruire: se, a livello d'immagine, assistere alle mazzate che Jake Gyllenhaal inferisce alla sua cucina deluxe non manca di essere d'impatto, l'architettura mentale è basilare, monolitica; la forza è fisica, la metafora diretta. E di per sé non sarebbe certo un limite, solo che lo diventa, come un vizio: ogni volta il canadese pare non potersi accontentare. Ha già messo un carico da mille, in termini di idee e di emozioni coinvolte, a metà film, quando presenta Chris e sposta il fuoco sul rapporto tra Davis e il ragazzo, mettendosi di fatto a raccontare un'altra storia. Non si avvede che i suoi film si reggono in equilibrio su telai leggeri, li appesantisce oltre misura e quelli cedono.
Come nel suo lavoro più celebrato, Dallas Buyers Club, ma -va riconosciuto- con meno retorica, la lotta contro la normalità è una fase di passaggio, mai un dato di partenza e non certo un punto di approdo.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 14 settembre 2016
Alex62

La premiatissima famiglia Gyllenhaal (Jake e la straordinaria sorella, Maggie) ci hanno regalato grandi emozioni al cinema, in questi ultimi anni. Maggie rimane indimenticabile nel ruolo di un'autolesionista nello splendido film Secretary (2002), una ragazza distrutta che finalmente sembra prendere in mano le redini della sua non-vita, grazie all'incontro con un sadomasochista.

lunedì 14 novembre 2016
gianleo67

Alla morte della moglie, in seguito all'incidente d'auto cui è sopravvissuto, il trader finanziario Davis Mitchell reagisce in maniera sconcertante, iniziando una demolizione fisica ed emotiva di un presente fatto di una vita agiata, una casa di lusso ed un lavoro facile e remunerativo che lo lega ancora al suocero e datore di lavoro.

lunedì 19 settembre 2016
Flyanto

L'elaborazione di un lutto è sempre un fatto personale che ognuno affronta in maniera propria e con anche la propria tempistica. Ed è ciò che viene rappresentato nella pellicola "Demolition - Amare e Vivere" in cui il protagonista (Jake Gyllenhaal), un giovane banchiere di successo, rimane improvvisamente vedovo dopo la morte della consorte in seguito ad un incidente automobilistico.

domenica 18 settembre 2016
BiancaSpa

Film che dovrebbero vedere tutti quelli che hanno perso una persona cara e quelli che gli sono vicini. Perchè analizza le reazioni a lutto magistralmente. La fase iniziale di schok che anestetizza e non fa provare dolore e gela il sangue e il cuore, i meccanismi di difesa che si mobilitano immediatamente, la sublimazione, lo spostamento: il protagonista sposta la sua attenzione sul reclamo alla ditta [...] Vai alla recensione »

mercoledì 21 settembre 2016
Sickboy

Un lutto improvviso irrompe nella vita di Davis, investitore bancario di successo, quando perde la moglie in un incidente stradale. Reagirà in maniera del tutto insolita all'evento, spostando la sua attenzione su un distributore automatico malfunzionante, iniziando una fitta corrispondenza con la ditta produttrice e venendo così in contatto con Karen, responsabile del servizio clienti, la quale un [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 febbraio 2017
boffese

 Mi aspettavo meno da questa pellicola , soprattutto per il fatto che e' stato molto bistrattato dalla critica. Comunque solo per il fatto che il film sia di Jean Marc Vallee , con Jake Gyllenhaal nella parte principale , merita una visione a prescindere. Il film parte da un soggetto visto e rivisto , ma questa elaborazione del lutto , l 'ho trovata molto intelligente.

giovedì 6 ottobre 2016
pier delmonte

Stesso regista di “Dallas buyers club” , ma qui non firma certo un capolavoro, il protagonista deve elaborare il lutto, si sofferma su cose e gesti che lo circondano con mutato interesse, ed inizia a spaccare ogni cosa, questa e’ la sua reazione, e fin qui ci sta, ma se aggiungiamo un ragazzino problematico e una donna infelice il film è esagerato, non delineato. Debole.

giovedì 27 ottobre 2016
astromelia

da gyllenhaal ci si aspettano sempre film spiazzanti,è la sua specialità,dovuta anche ad una mimica facciale che tutto dice,il film è bello nella sua drammaticità,sia per trama,per ambientazione e per argomento,ben definito mai debordante,da annoverare fra i migliori film del 2016...

venerdì 14 ottobre 2016
Liuk

Eccellenti gli attori, buona la regia, perfette le immagini e location, Tecnicamente una pellicola ineccepibile. Purtroppo la trama stenta ed il ritmo è blando: in poche parole è noioso. Lo consiglio comunque, ma meglio avvertire prima.

giovedì 22 settembre 2016
melandri

un film sulla sincerità, verso se stessi in primis, e verso gli altri. ci sono diversi substrati al suo interno , forse troppa carne al fuoco.più incisiva la prima parte della seconda, più "fisica" , dove si esagera volutamente il concetto di demolizione. nel complesso comunque un buon film, da vedere sicuramente. non mi ha convinto tantissimo la Watts, forse perchè [...] Vai alla recensione »

lunedì 19 settembre 2016
arturobe

molto bello

lunedì 19 settembre 2016
kaipy

Forse quattro stelle sono troppe ma tre sono poche per questo film che con dignità e un pizzico di follia cerca di raccontare l'inesprimibile: dare voce alla confusione, allo smarrimento, la forza necessaria per arrendersi all'amore, la forza necessaria per arrendersi alla nostra natura. Distruggere tutto, demolire tutto per scoprire come sono fatte le cose, per scoprire come siamo fatti noi, pezzo [...] Vai alla recensione »

venerdì 16 settembre 2016
una voce

Non esprimo un voto perché a mio avviso merita tre stelle e mezzo. Vallé è senza dubbio un regista che vale la pena seguire, nei suoi film ci sono aspetti visivi, modalità di racconto visivo interessanti e molto belli, Anche in questo film ci sono scene, inquadrature di indubbia efficacia. Forse con la storia di lei e il ragazzino mette un po' tanta carne al fuoco e [...] Vai alla recensione »

FOCUS
FOCUS
lunedì 19 settembre 2016
Roy Menarini

Film dopo film, si rivela il disegno complessivo del cinema di Jean-Marc Vallée, in particolare nella sua filmografia hollywoodiana: personaggi in crisi psicologica o fisica, trascinati fuori dalla propria condizione umana e professionale fino a diventare outsider assoluti nella comunità americana.

Un cinema, il suo, fortemente introspettivo eppure segnato dal confronto continuo con segmenti della società che permettono di osservare da un prisma inedito le dinamiche del mondo statunitense.

E se in opere come Dallas Buyers Club il tema civile e la forza dell'exemplum trascinano con sé le luci dei riflettori, è nei film apparentemente minori che Vallée sembra in verità osare di più, come accade certamente in Wild e in Demolition.
L'interesse di quest'ultima prova, per esempio, risiede nell'atmosfera densa ed emotiva impressa al racconto, e nell'intelligenza della sceneggiatura (firmata da Bryan Sipe), che per fortuna non si accontenta di fornire elementi metaforici al lutto (distruzione e ricostruzione della propria identità) ma si propone come narrazione consapevole delle proprie metafore. In effetti, tutti i personaggi altro non fanno che spiegarsi ciò che fanno, a cominciare dallo smontaggio sistematico degli oggetti che contrappuntano la vita del protagonista Davis, per proseguire con lo svelamento delle identità delle figure secondarie (Chris il ragazzino reca le tracce di un altro film di Vallée, C.R.A.Z.Y.), per finire con le demolizioni che danno il titolo al film. L'allegoria si trova tra le righe dello script, ma è anche lo strumento esplicito attraverso il quale i personaggi in crisi cercano di reagire al presente e interpretare il mondo, almeno nell'immediato.

Frasi
Se vuoi capire qualcosa, devi disfare tutto, per capire cosa è importante.
Se un uomo perde la moglie si chiama vedovo, se un bambino perde un genitore si chiama orfano, ma se un genitore perde un figlio non ha nessun nome, ma forse è meglio così.
Phil (Chris Cooper)
dal film Demolition - Amare e Vivere - a cura di Anna
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Anna Maria Pasetti
Il Fatto Quotidiano

Dai reclami-sfogo a una ditta di distributori automatici all'impulso di distruggere tutto, casa inclusa. È questo il modo adottato da Davis (un ottimo Jake Gyllenhaal) per elaborare il lutto della giovane moglie tragicamente scomparsa in un incidente stradale dal quale lui, invece, è rimasto incolume. Sullo sfondo un'America ferocemente perbenista che non perdona chi si smarrisce a prescindere da giusta [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

A chi non piacerebbe smontare la propria vita, come si fa con un orologio o un altro oggetto d'uso, per vedere cos'è che non va e rimetterlo in funzione? È quel che accade a Davis, brillante broker nel mercato azionario, dopo la morte della moglie in un incidente d'auto. Davis comincia col frigorifero, prosegue con una macchina per il caffè quindi demolisce da cima a fondo la casa, che rappresenta [...] Vai alla recensione »

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Strampalato, ma anche toccante dramma sulle vicende di un uomo sconvolto dalla perdita della moglie (che pure non amava). Illeso nell'incidente d'auto che l'ha reso vedovo, l'operatore finanziario Davis va in depressione. Ritroverà un po' di serenità con la bionda separata Chris, madre di un ragazzo disturbato. Tanti i problemi dei protagonisti, indurito suocero compreso.

Alessandra Levantesi
La Stampa

Davis (Jake Gyllenhaal) e la moglie stanno battibeccando in auto su inezie casalinghe - il frigo di casa che perde acqua e dovrebbe essere riparato - quando all'improvviso da un lato sbuca una vettura ed è scontro. Nella scena seguente, siamo in ospedale: lei è appena deceduta e lui in stato ipnotico si accanisce contro un distributore di merendine che non funziona.

Francesco Alò
Il Messaggero

L'operatore finanziario Davis Mitchell (Jake Gyllenhall), rimasto vedovo, protesta per lettera contro la ditta costruttrice di un erogatore di snack mal funzionante. Gli risponderà un'impiegata di nome Karen Moreno (Naomi Watts) con la quale instaurerà una relazione di bislacca amicizia mentre i ricordi della moglie si fanno sempre più nitidi (la amava veramente?) e i suoceri sempre più aggressivi. [...] Vai alla recensione »

NEWS
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giovedì 10 settembre 2015
Chiara Renda

Si accendono oggi i riflettori sulla quarantesima edizione del Toronto International Film Festival, in programma fino al 20 settembre, che quest'anno prevede una selezione di ben sette film italiani.

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