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Ultimo aggiornamento venerdì 22 aprile 2016
La vera storia del dottor Bennet Omalu, il neuropatologo forense che ha fatto la prima scoperta della CTE (Encefalopatia traumatica cronica). Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, In Italia al Box Office Zona d'ombra - Una scomoda verità ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 2,8 milioni di euro e 586 mila euro nel primo weekend.
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Un giorno di settembre del 2002, l'anatomopatologo Bennet Omalu, nigeriano emigrato a Pittsburgh, ancora non perfettamente al passo con l'America e le sue passioni, si trova a dover indagare la causa della morte di Mike Webster, leggenda del football americano, finito in disgrazia a vivere in un pick-up, tormentato da spaventose emicranie. Omalu è uno che fa ridere i colleghi, perché parla con i morti, vive il suo lavoro come una missione e non lascia mai perdere. Per questo, paga di testa propria i costosi esami al cervello di Iron Mike e scopre una verità a dir poco scomoda, che mette in breve in pericolo la sua carriera e persino la sua famiglia.
"Diciamo che possiedi una multibilionaria lega di football. E diciamo che la comunità scientifica - a cominciare da un giovane patologo di Pittsburgh per continuare con un coro di neuroscienziati da tutto il Paese- viene da te e ti dice che i traumi da scontro stanno facendo impazzire i giocatori, li stanno rendendo pazzi al punto da uccidersi, e lì, nei tessuti del cervello, c'è la prova di tutto questo. Ti unisci agli scienziati e provi a risolvere il problema, o usi il tuo potere per screditarli?" È questo il punto dell'articolo di Jeanne Marie Laskas, apparso su GQ, che per primo ha fatto conoscere al mondo il dottor Omalu e che ha ispirato il film di Peter Landesman, già autore di un accattivante per quanto televisivo dietro le quinte ospedaliero dell'assassinio di JFK (Parkland).
Con Zona d'ombra Landesman non fuga le perplessità e anzi le nutre abbondantemente. Lo spettro di Insider di Michael Mann aleggia sull'intero concept del film, ovvero la lotta di Davide contro il Golia di uno sport che, a Pittsburgh in particolare, ha investito pesantemente nell'occupazione della popolazione e nella costruzione di uno stadio che è un vero e proprio elefante in salotto, e ogni qualvolta fa la sua apparizione, il film di Landesman impallidisce, incapace di reggere il confronto a qualsiasi livello. Anche senza scomodare termini di paragone, però, Zona d'ombra sembra impegnarsi nel rendersi la vita difficile la vita con le proprie mani: tarato da un'inspiegabile e poco funzionale linearità estrema del racconto, non potendo contare su un numero sufficiente di ostacoli (Omalu non ha avuto la strada spianata, ha sofferto e fatto soffrire, ma la fortuna ha anche girato non poco la ruota dalla sua parte) sposta il fuoco dalla battaglia legale, tutto sommato esterna al personaggio, alla sua lotta interiore per vedere riconosciuto il proprio valore in terra d'America, il paese che tramuta i sogni in realtà, il paradiso dei self-made men.
È così che il neuropatologo interpretato da Will Smith con forte accento buonista, citando Dio ad ogni piè sospinto, confonde ricerca della verità e ambizione personale, probo idealismo e retorica superflua, lasciando più delusi che perplessi.
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Ispirato ad una storia vera, Il film si apre con una breve ma significativa introduzione di Mike “ Iron “ Webster, leggendario Centro dei Pittsburgh Steelers, storica franchigia dello stato della Pennsylvania e vincitrice di ben 6 Superbowl: “ Voglio essere divertente, ma anche sincero perché tutte le persone che sono la fuori sono grandi appassionati di football e vorrei dire che sono orgoglioso [...] Vai alla recensione »
Ho visto il film (nell'originale intitolato Concussion) recentemente in DVD e complessivamente lo ritengo un buon film. Il film è tratto da una vicenda vera che scosse gli U.S.A. dal momento che concerne le conseguenze sulla salute di uno sport violento com'é il football americano. La regia del film è di Peter Landesman, scrittore e sceneggiatore con un modesto curriculum [...] Vai alla recensione »
Così si potrebbe descrivere questo ben fatto film di denuncia e immancabilmente tratto da una storia vera. E tratta di un argomento di vitale importanza che è stato scoperto di recente grazie al meticoloso lavoro del dottor Omalu emigrato nigeriano a Pittsburg, la capitale del football americano. Qui dopo la morte in circostanze misteriore di uno dei campioni nazionali del suddetto sport, [...] Vai alla recensione »
La storia è di quelle che appassionano la gente, un anatomopatologo nigeriano contro una delle maggiori lobbies degli Stati Uniti d’America, quella del football americano. Sulla base di una serie di autopsie, infatti, Bennet Omalu scopre un nesso di causalità tra gli impatti fisici del football e una serie di danni cerebrali.
Pittsburgh 2002. Un medico legale di origine nigeriana si mette ad indagare sulla sospetta morte di un ex campione di football. Farà delle scoperte sconvolgenti in merito ai danni riportati dal cervello a causa degli impatti violenti. Ci si aspettava un filmone di denuncia vista la grande polemica negli USA con la Nfl sugli scudi per l'uscita di questa pellicola.
“Iron” Mike Webster è il “centro” e l'anima della squadra di football di Pittsbourg. Nel prologo di ZONA D'OMBRA – UNA SCOMODA VERITA' (diretto da Peter Landesman ), lo vediamo annunciare, allo stadio gremito di tifosi, il suo addio alla attività agonistica. Finire la partita. – era il suo motto – Se la finiamo, vinciamo! Invece muore poco più che cinquantenne da overdose di farmaci per una specie [...] Vai alla recensione »
Bennet Omalu è un neuropatologo forense dai modi particolari. Parla con i suoi “pazienti” morti, è determinato e intelligente. Un giorno deve fare l’autopsia a un ex campione di football americano caduto in disgrazia. Sarà l’inizio della scoperta di una malattia che colpisce il cervello, causata dai violenti traumi subiti dai giocatori di football.
L'idea su cui poggia il film è eccellente, soprattutto se, come recitano le scritte di chiusura, derivata da una storia recentissima e vera. Un dottore nigeriano, che lavora da anni negli Stati Uniti, presso un centro governativo per autopsie, si icuriosisce al caso di un famosissimo giocatore di football deceduto in circostanze anomale. Approfondendo la questione e comparanandola ad altre [...] Vai alla recensione »
Ed è con film del genere che ti rendi conto quanto sia importante lottare per i propri valori...ciò aiuta non solo se stessi, ma a dare una svolta ad una staticità che deve essere scossa!.. Grandissimo Will Smith, protagonista d'eccellenza!
Veramente un bel film, fatto bene e con un ottimo Will Smith. A mio parere vale il prezzo del biglietto, non un capolavoro, ma un film capace di emozionare. Consiglio a tutti la visione.
HO LETTO UN SACCO DI COMMENTI ED UN SACCO DI RECENSIONI SU QUESTO FILM. E DOPO AVER LETTO TUTTO MI SONO CHIESTO: MA L’ NFL HA COMPRATO ANCHE I PARERI DELLA GENTE? NON E’ POSSIBILE CHE UN’ OPERA DI QUESTE DIMENSIONI ESCA DAL SITO CON DUE O TRE MISERE STELLINE. E’ SCANDALOSO. OLTRE CHE OFFENSIVO. DA MILLENNI SI SA CHE IL FOOTBALL GENERA DISASTRI NEI CERVELLI DEI GIOCATORI, E QUANDO [...] Vai alla recensione »
Lei deve cambiare lavoro non è tagliata per la critica cinematografica
Bel film, profondo e coinvolgente, ma cade nella retorica. Purtroppo il mondo è pieno di professioni pericolose, non è possibile evitarlo per adesso, a meno che non si comincino ad usare androidi o giochi digitali. Il tipo di patologia scoperta è serie come le implicazioni, ma credo che si sia voluto puntare troppo sullo scontro classico di Davide (pochi eletti e giusti) contro golia (tanti ricchi [...] Vai alla recensione »
a me il fim e' piaciuto molto tanto che ho avuto il piacere di rivederlo recentemente cosgliendo sfumature e particolari non colti la prima volta. Un po amplificata, forse e' vero, la malattia, ma ci sta, in un film occorre, trovare lo spunto sul quale anche esagerare, ma a mio avviso, l' esagerazione e' assolutamente digeribile e contestualizzata molto bene, visto l' ambiente in [...] Vai alla recensione »
La sfida del Dottor Bennet Omalu alla potenza della NFL, lega nazionale del football americano. Tutto nasce quasi per caso, con il Dottor Omalu che analizza il corpo del defunto Mike Webster gloriosa stella dei Pittsburgh morto all'età di 50 anni, l'uomo ormai da anni viveva in condizioni difficili di salute, il problema era la testa, dolori lancinanti, stati confusionali, e molto altro [...] Vai alla recensione »
Storia vera che mette in luce i limiti della NFL ed i soliti poteri forti americani che cercano di insabbiare le scomode verità. La pellicola è discreta, bravo Will Smith, ma la trama è poca cosa, difficile creare un capolavoro attorno ad essa. Si può vedere, anche solo per curiosità, senza rimanerne delusi ma senza nemmeno rimanerne abbagliati.
La Sindrome da demenza pugilistica esiste sul serio, ma mi sembra che gli effetti descritti siano un po' amplificati.
Plurilaureato e brillante neuropatologo di origine nigeriana, il dottor Bennet Omalu scopre casualmente che la encefalopatia cronica che ha causato la morte precoce di una ex stella della NFL, è in realtà una sindrome traumatica professionale che colpisce molti ex giocatori di football americano. Osteggiato dalla potente lobby delle società sportive e costantemente sotto ricatto [...] Vai alla recensione »
La firma il newyorkese Peter Landesman che, prima di diventare regista, ha svolto un'intensa attività di reporter nelle aree calde del Rwanda, del Kosovo e dell'Afghanistan; ed è prodotta da Ridley Scott, un nome garanzia di qualità: buone le credenziali di questa cine-biografia, che ruota su un dibattito tuttora centrale in Usa. A scatenare il caso il nigeriano Bennett Omalu, un integerrimo patologo [...] Vai alla recensione »
Non nuovo all'intensa e patetica rappresentazione del dolore, Will Smith offre la propria fama all'interpretazione di Bennet Omalu. Un vero neuropatologo nigeriano determinato a diventare l'incarnazione del cittadino americano. Protetto da un superiore che ha creduto in lui ma osteggiato dai colleghi, Bennet vive nel cupo laboratorio dove esegue autopsie secondo uno stile personale.
Mike Websrer, storico giocatore NFL degli Steelers, muore, a 50 anni, in circostanze sospette. Il dottor Bennet Omalu, anatomopatologo di origini nigeriane, scopre che il decesso è dovuto ai continui scontri e traumi alla testa patiti dal giocatore durante la carriera. Non è il solo, ma l'NFL non può ammettere che il problema sia reale. Un tema interessante sviluppato, però, in modo favolistico e retorico, [...] Vai alla recensione »