ghughyt
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giovedì 9 gennaio 2014
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truffatori non da srapazzo
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Il film ha una trama intrigante, non scontata, tuttavia 138 minuti sono troppi per svilupparla.
Bravi e ammicanti attori raccontano una storia complessa, condita da una colonna sonora sonora d'impatto. Molto riuscita la sceneggiatura, la caratterizzazione dei personaggi e la ricostruzione storica. Attraverso flasback, e non solo, si racconta di come due truffatori ,grazie alla loro spavalderia , intraprendenza ed ingegno, collaborino con le forze dell'ordine per inchiodare corrotti e corruttori.
Trova spazio anche l'amore , il desiderio di amare e di essere amati in una realtà spietata che non fa sconti; l'arte di arrangiarsi diventa quasi una necessità: un mezzo per sopravvivere e dare colore e senso ad una quotidianità altrimenti grigia e triste.
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Il film ha una trama intrigante, non scontata, tuttavia 138 minuti sono troppi per svilupparla.
Bravi e ammicanti attori raccontano una storia complessa, condita da una colonna sonora sonora d'impatto. Molto riuscita la sceneggiatura, la caratterizzazione dei personaggi e la ricostruzione storica. Attraverso flasback, e non solo, si racconta di come due truffatori ,grazie alla loro spavalderia , intraprendenza ed ingegno, collaborino con le forze dell'ordine per inchiodare corrotti e corruttori.
Trova spazio anche l'amore , il desiderio di amare e di essere amati in una realtà spietata che non fa sconti; l'arte di arrangiarsi diventa quasi una necessità: un mezzo per sopravvivere e dare colore e senso ad una quotidianità altrimenti grigia e triste.
Finale a sorpresa...
Ghughyt
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iuriv
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domenica 16 novembre 2014
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chi troppo vuole...
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La prima sequenza di scene che David O.Russel decide di mostrarci riguarda una chiave di volta che la storia riprenderà a metà del film. Chissà perché di una scelta simile dato che il regista è poi costretto a ricominciare da capo tramite l'uso dei flashback. La controindicazione principale di questa decisione è che per tenere assieme il tutto, gli autori sono costretti all'utilizzo del narratore esterno che, anche se implementato in maniera dinamica come in questo caso, raramente è una buona soluzione.
Il tentativo della pellicola è quello di non staccare troppo lo spettatore dall'immersione, quindi affida il compito di raccontare agli stessi protagonisti, che di volta in volta introducono se stessi e spiegano i punti principali della storia.
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La prima sequenza di scene che David O.Russel decide di mostrarci riguarda una chiave di volta che la storia riprenderà a metà del film. Chissà perché di una scelta simile dato che il regista è poi costretto a ricominciare da capo tramite l'uso dei flashback. La controindicazione principale di questa decisione è che per tenere assieme il tutto, gli autori sono costretti all'utilizzo del narratore esterno che, anche se implementato in maniera dinamica come in questo caso, raramente è una buona soluzione.
Il tentativo della pellicola è quello di non staccare troppo lo spettatore dall'immersione, quindi affida il compito di raccontare agli stessi protagonisti, che di volta in volta introducono se stessi e spiegano i punti principali della storia. Se nel primo caso la scelta è inevitabile, nel secondo la direzione pare mantenuta per coerenza stilistica, dato che si finisce per esplicitare degli avvenimenti che non ne avrebbero bisogno.
Tutte queste cose rappresento l'elemento più controverso dell'intero film. Il fatto è che così facendo la pellicola fatica molto a ingranare nella prima parte, riuscendo solo in un secondo momento a lasciarsi andare su ritmi da commedia brillante.
Ispirato a reali fatti di cronaca, il lungometraggio di Russel propone una ricostruzione storica un po' sopra le righe, facendo capire fin da subito il tono che gli si vuole dare. La storia mette in scena le vicende di due truffatori al soldo del governo e del tentativo di quest'ultimo di estirpare le mele marce.
Scelte iniziali a parte, AH è un lavoro che funziona su quasi tutti i livelli. La trama è intricata il giusto e la sceneggiatura fornisce delle discrete caratterizzazioni per i suoi personaggi, evitando, per quanto possibile, di cadere negli stereotipi semplici, ma descrivendo i loro tratti con un punto di vista meno assoluti del solito. Specialmente i non-protagonisti risultano molto agevolati da questa impostazione, che offre di loro una molteplice possibilità di interpretazione.
Il tutto è ripreso da una regia altalenante, che predilige le cose semplici, ma che non si fa mancare qualche carrello e qualche ripresa più artistica quando ci sono momenti particolari da sottolineare. Con una narrazione meno didascalica, questi vezzi estetici si sarebbero datti apprezzare meglio, probabilmente.
A rendere indovinate le scelte di trama ci ha pensato un cast di prim'ordine. Seppur piuttosto ben bilanciato il tempo dato ai tre personaggi principali, si può dire che il ruolo di protagonista vero del film è stato affidato a Bale, che O. Russel si è portato dietro da The Fighter. L'attore pare in discreta forma, anche se la trasfigurazione che ha subito per arrivare a vestire i panni di Irving stupisce forse più della recitazione in se. Un po' spaesato mi è parso Bradley Cooper, almeno finché il suo personaggio non lo ha portato a mettere in mostra la sua verve istrionica.
I veri valori aggiunti di questo lavoro, però, sono le interpretazioni di Amy Adams e Jennifer Lawrence. Se per Lawrence il compito poteva essere meno difficile, vista la follia totalizzante del personaggio (che comunque ha intepretato in maniera egregia), Adams aveva per le mani una donna davvero complessa e l'ha portata sullo schermo lasciandomi decisamente convinto. Due attrici davvero splendide, tra le migliori che il cinema americano possa annoverare in questo momento.
Ameircan Hustle magari non è il capolavoro che mi aspettavo, ma sa come divertire il suo pubblico.
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dario
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martedì 23 giugno 2015
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dispersivo
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Narrazione complicata, troppi ghirigori, ma scenografia brillante, tante buone idee e una notevole fantasia. Non tutto fila liscia, le complicazioni si assommano per giungere, a tentoni, al colpo finale, sorprendente. Gli attori, tranne le donne, non sono molto credibili, recitano sottotono, a volte sembrabo spaesati. Venti minuti meno, qualche marcia in più e avremmo avuto un signor prodotto. Da sottolineare la bravura della Adams e della Lawrence, un piacere vederle e vederle recitare, muoversi.
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hollyver07
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lunedì 6 gennaio 2014
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feroce nei sentimenti e grottesco nella forma
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Ciao. Un film di sicuro intrattenimento e di (personale) elevato gradimento, al quale non però mi sento d'associare le cinque stelle a causa di alcune carenze nella sceneggiatura ovvero: qualche scena "strappata", alcune incongruenze narrative, un epilogo in sottotono rispetto all'evoluzione della storia ed un ritmo non esattamente lineare. Escluse le non così scabrose "mancanze" che presumo d'aver osservato, Il resto è solo da applaudire. D.O. Russel (regista e sceneggiatore) ha "coniato" un film che scarnifica i personaggi con l'intento di mostrarne l'aleatorietà delle loro azioni, l'indicibile fragilità (talvolta superficialità) dei loro sentimenti, il tutto nelle (larghe) pieghe di una storia di truffatori, malavitosi, politici e tutori dell'ordine che sono tutto.
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Ciao. Un film di sicuro intrattenimento e di (personale) elevato gradimento, al quale non però mi sento d'associare le cinque stelle a causa di alcune carenze nella sceneggiatura ovvero: qualche scena "strappata", alcune incongruenze narrative, un epilogo in sottotono rispetto all'evoluzione della storia ed un ritmo non esattamente lineare. Escluse le non così scabrose "mancanze" che presumo d'aver osservato, Il resto è solo da applaudire. D.O. Russel (regista e sceneggiatore) ha "coniato" un film che scarnifica i personaggi con l'intento di mostrarne l'aleatorietà delle loro azioni, l'indicibile fragilità (talvolta superficialità) dei loro sentimenti, il tutto nelle (larghe) pieghe di una storia di truffatori, malavitosi, politici e tutori dell'ordine che sono tutto... fuorché irreprensibili ed inattaccabili. Una precisazione, sono possibili i paragoni con altre pellicole del genere ma questo specifico film, in termini d'estetica, recitazione ed origine della storia, si pone in ambiti quasi grottesco/commediali orbitati ai limiti del genere di riferimento (drammatico), Considerando le scene presentate ed i contesti filmati, l'intera pellicola poteva esser girata anche all'interno di un unico teatro, penso avrebbero avrebbero comunque ottenuto un apprezzabile esito, sopratutto in virtù delle ottime interpretazioni. La vicenda è davvero intrigante ancorché esile, presentando un tema conduttore ben definito (quasi scontato ma è il caso di non riassumere troppo la storia) lasciando le vere sorprese più al caotico sviluppo dei rapporti che intercorrono tra i vari personaggi che non al truffaldino incipit. La narrazione parte dalla presentazione del personaggio di Irving (C. Bale - più misurato del solito e spettacolare) un truffatore (self-made man!) accorto, determinato e privo di scrupoli che condivide la propria esistenza imprenditoriale e di truffatore con l'avvenente, quanto sciroccata, moglie Rosalyn e suo figlio. Rosalyn (J. Lawrence - convincente in un ruolo più fuori degli anelli di Saturno) è apparentemente delizia ma ancor più croce di Irving, si dimostrerà disatrosa negli effetti, causati dalle sue singolari azioni, ben peggiori di quelli cagionabili da una scheggia impazzita. Ad Irving si associa (in tutti i sensi) Sydney (A. Adams - affascinante ed espressiva, sapientemente un pò rapace un pò fragile farfalla ma sempre ben adesa al personaggio) . Lei, nella vicenda, è letteralmente l'anima gemella di Irving, suo malgrado costretta all'incertezza dall'evolvere delle situazioni. Il personaggio che dà corso ai confusi eventi è Richie (B. Cooper - agente F.B.I. tanto improbabile, quanto grottescamente credibile) il quale, a causa della sua inettitudine e motivato dall'ancor peggiore smisurata ambizione, obbligherà Irving e Sydney a stringere con lui un assurdo rapporto di collaborazione, volto ad ingabbiare pesci sempre più grossi che nuotano nel mare politico del New Jersey ed oltre. Azzeccato è anche il personaggio di Carmine Polito (J Renner - qui grottesca maschera, intonato al ruolo e finalmente in un film senza giubbotti di pelle, archi ed orpelli vari) nelle vesti di un sindaco e politico rampante per il quale è difficile definire quale sia la faccia mostrata: politico populista, pseudo paladino del proletariato, imprenditore senza scrupoli o cos'altro. Ben degna di menzione è la presenza del cammeo di R. De Niro il quale, ben diversamente da quanto fatto nel recente "Cose nostre", aggiunge una stellina luccicante alla sua consolidata immagine di good-fellas. Gli altri comprimari del cast reggono altrettanto bene "il giuoco" mantenendo la performance attoriale ad un apprezzabile livello. Il regista, oltre a "scarnificare" i personaggi, ha concentrato la sua attenzione nella resa allegorica del film. Tale attenzione si evidenzia nelle figure al limite di un "macchiettistico sarcasmo" ben visibile nelle caratterizzazioni (anche estetiche) dei singoli personaggi ed in alcune scene tra le quali: l'incontro tra Irving e Sydney - i bigodini di Richie - il confronto tra Rosalyn e Sydney - il boss con lo sceicco ecc. ecc.. Altri elementi estremamente a favore del film sono: i dialoghi, la fotografia e l'accompagnamento sonoro (non roboante ma perfettamente intonato ai tempi). In definitiva... un film imperfetto ma estremamente piacevole da guardare (anche rivedere) strutturato in maniera tale da rendere davvero apprezzabili le eccellenti interpretazioni del cast - in ordine sulla mia scala di gradimento personale: Adams, Lawrence, Bale, De Niro, Cooper ecc. ecc.. Quindi... buona visione e buon divertimento. Saluti
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vanessa zarastro
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domenica 5 gennaio 2014
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truffati e truffatori
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C’è tutto un filone sulla “grande truffa” nella cinematografia statunitense dall’indimenticabile “La Stangata” con gli strepitosi Paul Newman e Robert Redfort a “Ocean Eleven” con gli odierni miti come George Cloony e Brad Pitt. A mio avviso, David O. Russell con “American Hustle- L'apparenza inganna”,mal si inserisce in questa tradizione per una serie di ragioni. Il regista ha voluto mettere dentro troppa roba e da una storia di piccoli imbroglioncelli si gonfia fino a mettere dentro la FBI, la mafia e poi i deputati e senatori. Poliziotti buoni e poliziotti cattivi, poliziotti intelligenti e poliziotti stupidi con le solite gags.
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C’è tutto un filone sulla “grande truffa” nella cinematografia statunitense dall’indimenticabile “La Stangata” con gli strepitosi Paul Newman e Robert Redfort a “Ocean Eleven” con gli odierni miti come George Cloony e Brad Pitt. A mio avviso, David O. Russell con “American Hustle- L'apparenza inganna”,mal si inserisce in questa tradizione per una serie di ragioni. Il regista ha voluto mettere dentro troppa roba e da una storia di piccoli imbroglioncelli si gonfia fino a mettere dentro la FBI, la mafia e poi i deputati e senatori. Poliziotti buoni e poliziotti cattivi, poliziotti intelligenti e poliziotti stupidi con le solite gags. L’esagerazione e il grottesco però non hanno mai i loro corrispondenti estetici, si rimane sempre un po’ male quando alcune scene non esplodono. La stessa scelta anni ’70 è poco sfruttata a livello scenografico e stilistico. Nel film sono bravi e ben descritti i personaggi principali maschili Irving Rosenfeld (Christian Bale) e Richie Di Maso (Bradley Cooper) meno la loro inespressiva compagna (Amy Adams). Un pochino troppo lungo rischia qua e là di annoiare un po’.
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(di maistufodelcinema)
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lucva
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giovedì 31 luglio 2014
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discreto film nonda oscar
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ho visto finalmente questo film, l ultimo mancante a tutti quelli candidati all oscar di quest anno..
Mi aveva stupito al momento della premiazione , ( pur non avendo visto il film)il fatto che con ben 10 e sottolineo 10 candidature il film fosse rimasto a secco di premi .
Dopo averlo visto ho capito il motivo ..trattasi di film discreto e niente più.
A mio avviso enfatizzato dagli americani perchè presenti attori ( adams lawrenc cooper etc ) di grido e attualmente sulla cresta dell onda , e perchè ispirato a tematiche ed eventi storici ,del political correct molto cari agli americani ( cioè intrallazzi corruzioni politici mafie etc etc )
Il film scorre a mio avviso nei , senza grossa enfasi senza gran ritmo , la storia a mio avviso regala pochi sussulti e colpi di scena.
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ho visto finalmente questo film, l ultimo mancante a tutti quelli candidati all oscar di quest anno..
Mi aveva stupito al momento della premiazione , ( pur non avendo visto il film)il fatto che con ben 10 e sottolineo 10 candidature il film fosse rimasto a secco di premi .
Dopo averlo visto ho capito il motivo ..trattasi di film discreto e niente più.
A mio avviso enfatizzato dagli americani perchè presenti attori ( adams lawrenc cooper etc ) di grido e attualmente sulla cresta dell onda , e perchè ispirato a tematiche ed eventi storici ,del political correct molto cari agli americani ( cioè intrallazzi corruzioni politici mafie etc etc )
Il film scorre a mio avviso nei , senza grossa enfasi senza gran ritmo , la storia a mio avviso regala pochi sussulti e colpi di scena.
Bravissima la adams, poco in luce la lawrence ,bale perfetto .
Il tentativo di renderlo vintage anni 70 un pò grottesco un pò comico un pò drammatico un pò comico , nell insieme è mal riuscito .
Buon film per il cast per il regista , anche se ritengo al contrario dei critici che questo non è assolutamente il suo miglior film , the fighter e il lato positivoi gli danno 100 punti
discreto e niente più
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angelo bottiroli - giornalista
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domenica 5 gennaio 2014
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un caste stellare che da solo vale il biglietto
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Il regista americano David Russel premio oscar con “Il lato Positivo” lo scorso anno ci riprova a ripresentare gli stessi attori, Jennifer Lawrence e Bradley Cooper, ma insieme a loro, stavolta mette altri due protagonisti Christian Bale e Amy Adams che insieme a Jeremy Renner formano un quintetto di attori di grandissima levatura che fanno a gara tra chi è più bravo nelle rispettive parti che è difficile stabilire una classifica. A loro si aggiunge in una piccola parte da comparsa di Robert De niro che rappresenta la ciliegina sulla torta di un cast stellare.
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Il regista americano David Russel premio oscar con “Il lato Positivo” lo scorso anno ci riprova a ripresentare gli stessi attori, Jennifer Lawrence e Bradley Cooper, ma insieme a loro, stavolta mette altri due protagonisti Christian Bale e Amy Adams che insieme a Jeremy Renner formano un quintetto di attori di grandissima levatura che fanno a gara tra chi è più bravo nelle rispettive parti che è difficile stabilire una classifica. A loro si aggiunge in una piccola parte da comparsa di Robert De niro che rappresenta la ciliegina sulla torta di un cast stellare.
Già questo vale il prezzo del biglietto.
Ma “American Hustle - L'apparenza inganna” però non è soltanto questo. Anche se si basa molto sulla recitazione dei cinque attori, si presenta come un film diverso.
Innanzi tutto l’ambientazione negli annoi settanta con tutto ciò che ne consegue: auto, scenografie, linguaggio ma soprattutto modo di vestire e atteggiamento e per chi ha i capelli bianchi ed hanno vissuto quel periodo quando era un giovane alle prime armi e si ricorda quei tempi perché li ha vissuti, non può non apprezzare l’ottima ricostruzione. Fenomenale soprattutto è il personaggio del protagonista maschile, Christian Bale che vediamo con la pancia e pelato nella prima scena del film e quasi si stenta a riconoscere l’attore che ha interprato l’ultimo Batman.
L’abbigliamento di Bale con i classici occhiali raiban in voga quegli anni, le camicie con i colletti lunghi e tanti altri particolare sono semplicemente perfetti così come lo è il modo di atteggiarsi e di muoversi dei protagonisti.
Il tocco in più arriva dalla scena della discoteca: una ricostruzione perfetta non solo per la musica ma anche a livello scenografico. Sembra di essere ripiombati in quegli anni.
Fa specie vedere Bradley Cooper con i bigodini, così come Amy Adams con quelli più grandi, i telefoni a disco di grandi dimensioni, le cucine di una volta e tanti altri particolari.
La trama non è irresistibile, carina, sì, ma non strepitosa, contiene però alcun i valori che aldilà della truffa e della corruzione meritano di essere citati come l’amicizia e l’amore.
Complessivamente siano di fonte ad un film molto originale e di buona levatura.
Questo non lo dico perché è candidato a diversi premi ma perché effettivamente il film merita di essere visto.
E lo merita per la sua originalità, forse più dalle persone di una certa età che hanno vissuto quegli anni che non dai giovani.
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giandrewe
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sabato 18 gennaio 2014
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la ruffianeria di o. russell
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I truffatori Irving Rosenfeld (Christian Bale) e Sydney Prosser (Amy Adams) sono costretti a collaborare con l'agente federale Richie DiMaso (Bradley Cooper) per incastrare politici e mafiosi tra cui il sindaco Carmine Polito (Jeremy Renner). Una storia fin troppo lineare, prevedibile e che non cattura allungata con qualche storiella d'amore insipida tanto per fare brodo. Il borioso David O. Russell confeziona un film ruffiano e piacione che se riesce ad interessare nella prima parte, finisce ad annoiare nella seconda. Il cast offre complessivamente delle buone performance anche se nessuno da standing ovation. Brilla di luce propria la meravigliosa Amy Adams che vince la battaglia contro il Premio Oscar Jennifer Lawrence nell' interpretazione meno convincente della sua carriera.
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I truffatori Irving Rosenfeld (Christian Bale) e Sydney Prosser (Amy Adams) sono costretti a collaborare con l'agente federale Richie DiMaso (Bradley Cooper) per incastrare politici e mafiosi tra cui il sindaco Carmine Polito (Jeremy Renner). Una storia fin troppo lineare, prevedibile e che non cattura allungata con qualche storiella d'amore insipida tanto per fare brodo. Il borioso David O. Russell confeziona un film ruffiano e piacione che se riesce ad interessare nella prima parte, finisce ad annoiare nella seconda. Il cast offre complessivamente delle buone performance anche se nessuno da standing ovation. Brilla di luce propria la meravigliosa Amy Adams che vince la battaglia contro il Premio Oscar Jennifer Lawrence nell' interpretazione meno convincente della sua carriera. Per carità, lo sappiamo tutti che è brava, ma sembra si sia adagiata sugli allori in un'interpretazione fin troppo sopra le righe che scade molte volte nel patetico. Bravissimo Christian Bale (come sempre) e bravi Cooper e Renner.
Con un cast mediocre questo film sarebbe valso poco o niente. O' Russell deve capire che per fare un film indimenticabile non deve puntare esclusivamente sugli attori, ma anche su una sceneggiatura accattivante che manca ad "American Hustle", inspiegabilmente candidato a dieci Oscar.
VOTO: 2/5
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franky108
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giovedì 9 gennaio 2014
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ottimi attori,storia interessante,sviluppo pessimo
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Il trailer mi aveva incuriosito parecchio e leggendo un po' la trama sul web la cosa si faceva sempre più interessante ai miei occhi.
Quindi ho deciso di andarlo a vedere,carico di aspettative(ma neanche poi troppe), anche per vedere la stella nascente Jennifer Lawrence nei panni di un personaggio diametricalmente opposto a quello di Katniss Evergreen.
E almeno di lei posso ritenermi super soddisfatto. Il suo personaggio e la sua interpretazione sono stati fantastici,probabilmente è quella con la storia più drammatica ed interessante, tuttavia il suo ruolo di mina vagante non è stato sfruttato per niente bene.
Amori,inganni,truffe che prevedono il coinvolgimento con uomini politici di grosso calibro e addirittura la mafia!
Una storia da farci un film epocale e invece tutto si perde in più di 2 ore dove la noia spesso viene a bussare alla tua porta.
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Il trailer mi aveva incuriosito parecchio e leggendo un po' la trama sul web la cosa si faceva sempre più interessante ai miei occhi.
Quindi ho deciso di andarlo a vedere,carico di aspettative(ma neanche poi troppe), anche per vedere la stella nascente Jennifer Lawrence nei panni di un personaggio diametricalmente opposto a quello di Katniss Evergreen.
E almeno di lei posso ritenermi super soddisfatto. Il suo personaggio e la sua interpretazione sono stati fantastici,probabilmente è quella con la storia più drammatica ed interessante, tuttavia il suo ruolo di mina vagante non è stato sfruttato per niente bene.
Amori,inganni,truffe che prevedono il coinvolgimento con uomini politici di grosso calibro e addirittura la mafia!
Una storia da farci un film epocale e invece tutto si perde in più di 2 ore dove la noia spesso viene a bussare alla tua porta.
Il difetto maggiore di questa pellicola è sopratutto la quasi totale mancanza di tensione.
Verso la fine,il loro piano si è trasformato in qualcosa di molto più grosso ma il tutto è stato gestito così male che quasi non mi interessava di cosa sarebbe successo.
E alla fine ti viene da chiederti: ma di cosa parlava questo film? Qual è il suo scopo?
Perchè non può essere un thriller visto che non c'è quasi nulla da scoprire.
Non può essere un gangster movie perchè la mafia c'è ma è poco presente e "debole".
Non è una storia d'amore perchè larga parte della loro storia,flashback esclusi, viene lasciata intuire e mai mostrata.
E allora è la storia di un poliziotto che ha voluto troppo e poi ha perso tutto?
Se così fosse sarebbe un gran pecccato visto che,come dicevo all'inizio, gli ingredienti per fare un ottimo film c'erano tutti.
Per lo meno,dovrebbe essere la normalità ma purtroppo così non è, ho visto un film recitato per 2 ore come dio comanda!
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mickey97
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sabato 11 gennaio 2014
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ottimo film ma il lato positivo è molto più bello
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David O. Russel dopo il Lato Positivo, propone un film incentrato sulla truffa con una trama articolata ma non rivelata a dovere. Infatti quest'ultima viene trascurata da ciò che Russel ritiene più importante, il ritmo decisamente incalzante e le interpretazioni alquanto eccelse, fra tutte spiccano palesemente quelle di Christian Bale e Bradley Cooper, quest'ultimo dimostra di meritare almeno per questa volta l'oscar, un personaggio davvero singolare con un controverso senso di giustizia, la sua performance è addirittura superiore a quella di Jennifer Lawrence, grandissima attrice che in American Hustle viene relegata da parte di Russel nuovamente nel ruolo dell'instabile di turno, un ruolo che già aveva brillantemente ricoperto ne " Il Lato Positivo ".
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David O. Russel dopo il Lato Positivo, propone un film incentrato sulla truffa con una trama articolata ma non rivelata a dovere. Infatti quest'ultima viene trascurata da ciò che Russel ritiene più importante, il ritmo decisamente incalzante e le interpretazioni alquanto eccelse, fra tutte spiccano palesemente quelle di Christian Bale e Bradley Cooper, quest'ultimo dimostra di meritare almeno per questa volta l'oscar, un personaggio davvero singolare con un controverso senso di giustizia, la sua performance è addirittura superiore a quella di Jennifer Lawrence, grandissima attrice che in American Hustle viene relegata da parte di Russel nuovamente nel ruolo dell'instabile di turno, un ruolo che già aveva brillantemente ricoperto ne " Il Lato Positivo ". La Lawrence oramai è una garanzia, da eroina dei teenager diviene per la seconda volta una donna psicologicamente disturbata senza alcun indulgio, la sua performance è grandiosa ma non penso si porti nuovamente l'oscar a casa questa volta come miglior attrice non protagonista. Il cast è inoltre formato da uno strepitoso Jeremy Renner, il quale ci rende testimoni della sua miglior performance, e da una straordinaria Amy Adams, la quale acquisisce sempre più spessore di scena in scena. David O. Russell mostra fiin troppo interesse alle interpretazioni con un minuzioso studio dei personaggi, dà inoltre troppa importanza al ritmo, serrato e palesemente incalzante supportato dai bellissimi dialoghi alquanto vivaci, tralasciando però una trama che meritava più attenzione ma ugualmente ben sviluppata, facile da comprendere. American Hustle comunque non è il miglior film di Russell, Il Lato Positivo è molto più bello. In russell abbiamo palesemente notato la tendenza ad esprimere brillantemente la ferocia sentimentale, i cuori folli del Lato Positivo la rappresentano con un grandioso ritorno alla vita mentre In American Hustle i sentimenti sono così molteplici da essere espressi in più modi possibili, prevale perfino il grottesco nel rapporto fra Irving e Rosalyn Rosenfield, specialmente per via dell'instabilità mentale di quest'ultima. David O. Russel con questo film non si supera ma si conferma un grande regista che per l'occassione raduna gli attori con cui ha lavorato precedentemente ( con Christian Bale ed Amy Adams in The Fighter e con Bradley Cooper ne " Il Lato Positivo " ) la new entry è Jeremy Renner, portatore di un fascino tipico degli anni 80 con la sua indimenticabile parrucca. Comunque è inutile ribadire dell'eccelnza di questi grandissimi attori, la loro professionalità è nota a tutti, Christian Bale subisce una radicale traformazione che lo rende decisamente grasso e di conseguenza fuori forma, in lui non si riconosce più il paladino di Gotham City ma solo un abilissimo truffatore, la Lawrence passa da un ruolo a un altro senza problemi, ricordate l'eroina Katniss Everdeen? L'attrice se prende l'oscar, lo riceve come miglior attrice protagonista in un film brillante noto come The Hunger Games - Catching Fire, lasciando così che prenda l'oscar il suo collega Bradley Cooper nonostante in American Hustle il suo ruolo le abbia conferito una certà maturità. Russel comunque non arriva a realizzare un capolavoro, si serve troppo del ritmo, il quale acconsente un'accentuata dinamicità in ogni scena grazie alle energiche parti dialogate, le quali hanno lacapacità di tenere incollato alla poltrona lo spettatore. Alla fine, questo è un film davvero eccelso nelle interpretazioni, Russel si serve di cinque grandissimi attori, ma li segue pedissequamente nei loro ruoli per il fine di farli brillare costantemente di luce propria, e in effetti ci è riuscito abbondantemente, e seppur tutto ciò rappresenta un pregio c'è da dire che questa volta ha esagerato dal momento che non rivolge molte attenzioni alla trama che seppur ben sviluppata nel complesso, non ha modo di manifestarsi a dovere. American Hustle alla fine seppur non riveli totalmente la trama, fa capire allo spettatore che in realtà è presente una struttura ed anche un'intreccio ma che l'attenzione comunque è stata rivolta altrove per ottenere egualmente un gran film, comunque inferiore al Lato Positivo, il quale si è rivelato senza ombra di dubbio un capolavoro e di conseguenza il miglior film di David O. Russell.
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[+] con cooper e lawrence ne il lato positivo
(di mickey97)
[ - ] con cooper e lawrence ne il lato positivo
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