American Hustle - L'apparenza inganna |
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Un film di David O. Russell.
Con Christian Bale, Amy Adams, Bradley Cooper, Jeremy Renner, Jennifer Lawrence.
continua»
Titolo originale American Hustle.
Drammatico,
durata 138 min.
- USA 2013.
- Eagle Pictures
uscita mercoledì 1 gennaio 2014.
MYMONETRO
American Hustle - L'apparenza inganna
valutazione media:
3,56
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Chi troppo vuole...di IuriVFeedback: 19621 | altri commenti e recensioni di IuriV |
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domenica 16 novembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La prima sequenza di scene che David O.Russel decide di mostrarci riguarda una chiave di volta che la storia riprenderà a metà del film. Chissà perché di una scelta simile dato che il regista è poi costretto a ricominciare da capo tramite l'uso dei flashback. La controindicazione principale di questa decisione è che per tenere assieme il tutto, gli autori sono costretti all'utilizzo del narratore esterno che, anche se implementato in maniera dinamica come in questo caso, raramente è una buona soluzione. Il tentativo della pellicola è quello di non staccare troppo lo spettatore dall'immersione, quindi affida il compito di raccontare agli stessi protagonisti, che di volta in volta introducono se stessi e spiegano i punti principali della storia. Se nel primo caso la scelta è inevitabile, nel secondo la direzione pare mantenuta per coerenza stilistica, dato che si finisce per esplicitare degli avvenimenti che non ne avrebbero bisogno. Tutte queste cose rappresento l'elemento più controverso dell'intero film. Il fatto è che così facendo la pellicola fatica molto a ingranare nella prima parte, riuscendo solo in un secondo momento a lasciarsi andare su ritmi da commedia brillante. Ispirato a reali fatti di cronaca, il lungometraggio di Russel propone una ricostruzione storica un po' sopra le righe, facendo capire fin da subito il tono che gli si vuole dare. La storia mette in scena le vicende di due truffatori al soldo del governo e del tentativo di quest'ultimo di estirpare le mele marce. Scelte iniziali a parte, AH è un lavoro che funziona su quasi tutti i livelli. La trama è intricata il giusto e la sceneggiatura fornisce delle discrete caratterizzazioni per i suoi personaggi, evitando, per quanto possibile, di cadere negli stereotipi semplici, ma descrivendo i loro tratti con un punto di vista meno assoluti del solito. Specialmente i non-protagonisti risultano molto agevolati da questa impostazione, che offre di loro una molteplice possibilità di interpretazione. Il tutto è ripreso da una regia altalenante, che predilige le cose semplici, ma che non si fa mancare qualche carrello e qualche ripresa più artistica quando ci sono momenti particolari da sottolineare. Con una narrazione meno didascalica, questi vezzi estetici si sarebbero datti apprezzare meglio, probabilmente. A rendere indovinate le scelte di trama ci ha pensato un cast di prim'ordine. Seppur piuttosto ben bilanciato il tempo dato ai tre personaggi principali, si può dire che il ruolo di protagonista vero del film è stato affidato a Bale, che O. Russel si è portato dietro da The Fighter. L'attore pare in discreta forma, anche se la trasfigurazione che ha subito per arrivare a vestire i panni di Irving stupisce forse più della recitazione in se. Un po' spaesato mi è parso Bradley Cooper, almeno finché il suo personaggio non lo ha portato a mettere in mostra la sua verve istrionica. I veri valori aggiunti di questo lavoro, però, sono le interpretazioni di Amy Adams e Jennifer Lawrence. Se per Lawrence il compito poteva essere meno difficile, vista la follia totalizzante del personaggio (che comunque ha intepretato in maniera egregia), Adams aveva per le mani una donna davvero complessa e l'ha portata sullo schermo lasciandomi decisamente convinto. Due attrici davvero splendide, tra le migliori che il cinema americano possa annoverare in questo momento. Ameircan Hustle magari non è il capolavoro che mi aspettavo, ma sa come divertire il suo pubblico.
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