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Ultimo aggiornamento giovedì 10 settembre 2015
CONSIGLIATO N.D.
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Le voci narranti e gli interventi sono tanti e il punto di vista non è mai univoco, ma Temple è molto furbo nell'ordinare il suo personale collage, punk in tutto, nella tecnica, come nel ritmo e nel montaggio, indisciplinato e vorticoso, che salta da un immagine tardo ottocentesca della Londra vittoriana, all'immagine di Margareth Thatcher all'uscita di Downing Street. Il mondo moderno e quello antico vengono posizionati uno a fianco all'altro, come se non vi fossero un tempo semplice e uno più difficile, una Golden Age e un Medioevo. Londra si nutre dello scorrere del tempo e delle mille influenze che incontra facendole sue, ma non rinunciando, di tanto in tanto, a mostrare la propria supremazia.