Amour

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Un film di Michael Haneke. Con Isabelle Huppert, Jean-Louis Trintignant, William Shimell, Emmanuelle Riva, Rita Blanco.
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Titolo originale Amour. Drammatico, durata 127 min. - Francia, Austria, Germania 2012. - Teodora Film uscita giovedì 25 ottobre 2012. MYMONETRO Amour * * * * - valutazione media: 4,19 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
alessandro fiorucci mercoledì 1 aprile 2020
haneke in stato di grazia Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
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Haneke porta in scena l'amore nella sua forma più pura, lo cala con maestria negli angusti spazi di un attico parigino e lo sublima coi silenzi che riempiono i giorni più duri di due ottuagenari innamorati. Protagonista di Amour è una coppia di anziani signori, Georges e Anne, interpretati magistralmente da J. L. Trintignant ed E. Riva. Dopo aver insegnato musica per una vita, i due trascorrono serenamente la propria pensione, assistendo fieri ai concerti di qualche affermato ex allievo e suonando l'un per l'altro il monumentale pianoforte a coda che si staglia austero al centro del loro elegante salotto. Quando ad un tratto Anne è colpita da un malore, Georges si ritrova a combatterne i postumi, barcamenandosi tra improbabili pappine ed ardite manovre infermieristiche, scacciando di tanto in tanto un fastidioso piccione che irrompe sfacciatamente dalla finestra, come a presagire un lugubre futuro. [+]

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rita branca lunedì 20 gennaio 2014
a ciascuno il suo Valutazione 5 stelle su cinque
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No
20%

  

 
A ciascuno il suo
 
Amour, film (2012) diretto da Michael Haneke con Jean-Luis Trintignant, Emma-nuelle Riva, Isabelle Huppert, William Shimell, Rita Blanco, Laurent Capelluto, fotografia di Darius khondji, scenografia di Jean-Vincent Puzos, costumi di Céline Colobert
 
Appassionante film, un gioiello raffinatissimo sulla parabola discendente della terza età, quando l’armonia della vita è percossa dalla dissonanza della malattia.
Il film comincia con l’inquadratura del corpo di una donna composto su un letto matrimoniale e adornato di petali di fiori, immediatamente seguita dalla contrastante immagine, pullulante di vita,  di una sala concerti in cui sta per cominciare lo spettacolo. [+]

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gabriella giovedì 21 marzo 2013
elegia del dolore Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

Non lasciano mai indifferenti i film di Michael Haneke, non solo per l'accurata essenzialità e il rigore asciutto presenti in ogni scena, ma soprattutto per le riflessioni che inevitabilmente portano lo spettatore a confrontarsi con una realtà spesso scomoda, ma inevitabile. Il titolo "Amour" che per sonorità potrebbe apparire frivolo e civettuolo, appare invece duro e pesante, addirittura sinistro per il tema trattato, spogliato da qualsiasi fronzolo e che va dritto al sodo senza perdersi in inutili giri viziosi che cercano di alleggerire il problema. Quando nella vita si è morso la parte migliore del frutto, la polpa, che rimane se non il nocciolo avariato della vecchiaia e della malattia cui devono fare i conti Anne e George? Eppure il film è pieno di amore, un amore che si fa carico della sofferenza, che protegge, allontanando qualsiasi spettatore o estraneo a spiarlo, compresa una figlia inadeguata alla situazione, perchè la vecchiaia e la malattia portano all'isolamento, alla solitudine, lo sa bene George che secglioe la clausura dell'appartamento in cui vivono pèer assistere la moglie colpita da un ictus che pian piano la paraliza e sempre più la allontana dal mondo. [+]

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mareincrespato70 domenica 2 marzo 2014
vita: abbraccio tra amore e morte Valutazione 5 stelle su cinque
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E così lo stile rigoroso, l'etica d'acciao di Michael Haneke, regista austriaco più per cinefili che da grande pubblico (per fortuna!?) ci "regala" un grande film, direi un capolavoro!
Che cos'è la vecchiaia e come si incrociano in questa fase della nostra vita, amore e morte? Sì è fortunati se si incontrano: sia per "continuare" un po' insieme guardandosi con diffidenza, sia per finire e morire uniti, a braccetto.
Film impietoso nella sua bellezza e nel suo rigore stilistico e di sceneggiatura, sguardo attento nello smascherare le facili convenzioni e convinzioni ipocrite sulla serenissima (?) terza d'età, dove forse l'amore può solo attenuare la disperazione. [+]

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luigi chierico domenica 18 maggio 2014
l’eutanasia : amore – caritas – piretas Valutazione 4 stelle su cinque
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Non credo possa definirsi capolavoro un film se è eccellente solo nella fotografia,nella trama, dialogo,musica ecc.Amour può definirsi capolavoro soltanto per la veramente straordinaria interpretazione che Jean-Louis Trintignant dà a Georges,e soprattutto Emmanuelle Riva ad Anne.Entrambi ultraottantenni danno vita ad una altrettanto straordinaria storia di vita o di morte.d’amore e dolore, nel silenzio di una agghiacciante solitudine.L’intero film è una partecipazione alla dedizione di un anziano consorte nei confronti della propria consorte,entrambi devono affrontare la loro sorte, lei nella sofferenza del corpo,lui in quella dello spirito.Una dedizione che è amour, amour nel chiedere scusa, nell’assecondare, nel raccontare,nell’alimentare colei che per una vita è stata poesia e musica. [+]

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jacopo b98 mercoledì 1 maggio 2013
amour, di michael haneke Valutazione 5 stelle su cinque
100%
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 Georges (Trintignant) e Anne (Riva) sono due anziani musicisti in pensione. Quando lei si ammala lui la assiste fino alla fine. Al suo dodicesimo film l’austriaco Haneke ha raggiunto la perfezione, con questo lento, deprimente, triste e drammatico melodramma. Non è una storia d’amore bensì d’Amore, l’amour del titolo è l’amore supremo, assoluto, il più grande, importante e disperato. Così il glaciale regista che ci aveva sconvolti nel 2009 con Il nastro bianco, ora ci commuove raccontando l’amore senile del vecchi Georges per la vecchia moglie. Haneke è impietoso: documenta il diventar vecchi e “la violenza della malattia” come nessuno prima di lui. [+]

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lilit73 lunedì 28 ottobre 2013
la malattia che tormenta i vivi.... Valutazione 4 stelle su cinque
100%
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E non poteva che essere diversamente, quando si vanno a toccare tasti delicati, quanto lo sono le malattie degenerative che non danno mai troppo scampo. Ma se da una parte c'è un marito, coraggioso e vecchio anch'egli e che spesso attraversa il largo corridoio di quella grande casa, teatro e messa in scena di un lungo, quanto sofferto trapasso, stanco e scricchiolante come il parquet che calpesta, dall'altra, c'è la nuova generazione, che in questo caso è l'unica figlia, colei che sentenzia, ma che non ha il coraggio di fare altro, perché alla fine e molto probabilmente, non ne sarebbe neanche in grado. Sbigottisce la sua non presenza, sbigottisce, ma non sconcerta, perché infondo, anche questo fa parte della storia di questo film, dove la drammaticità della malattia, si scaglia con una realtà spesso più tragica di quella raccontata nella pellicola. [+]

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angelo umana sabato 17 gennaio 2015
la vecchiaia nel cinema Valutazione 3 stelle su cinque
100%
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  Michael Haneke è un originale “giovane” regista 73enne, austriaco con molte french-connections (per via degli attori e attrici francesi sue muse), spiazzante, intellettuale, controcorrente, capace di mostrare la violenza estrema e gratuita di Funny Games (1997 rifatto nel 2007), il sospetto e il voyeurismo in Niente da nascondere (con Claude Auteuil e Juliette Binoche), i vizi non detti o la perversione della perfida La pianista (Isabelle Huppert), l’analisi delle relazioni tra gli esseri umani in Il nastro bianco, Oscar al miglior film straniero nel 2010, e le considerazioni sulla vecchiaia di questo Amour, vincitore a Cannes nel 2012. [+]

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eiffel domenica 11 novembre 2012
troppo facile Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
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Ho aspettato qualche giorno a ripensare a questo film perchè, finita la proiezone, uscendo dalla sala ,sei colto da un senso di rifiuto e rabbia,     gli stessi sentimenti che provano i  protagonisti del film davnti alla vecchia e alla malattia.Allora puoi pensare che il film essendo riuscito a coinvolgerti così profondamente ,a farti passre certe emozioni è un ottimo lavoro .Ma cosa di più facile che coinvolgerci con un problema ,quello dell,invecchiamento, del decadimento fisico e mentale che oggi noi ,tutti noi, anche chi non e ancora così avanti negli anni ,abbiamo così presente , che da tutti noi è così temuto ,per tutti noi ,indistintamente ,così terrorizzante perchè assolutamnete inevitabile. [+]

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omero sala giovedì 21 marzo 2013
il rifugio e la prigione Valutazione 5 stelle su cinque
50%
No
50%

Negli spazi claustrofobici di questo preservato isolamento si dispiega struggente la veemenza di una disperazione compressa e dignitosa e si rivela – nello stesso tempo – la potenza di un amore assoluto e sgomento: il decoroso appartamento, nel quale si sono accumulati mobili e oggetti testimonianza di una vita, diventa rifugio e prigione, nido di sicurezza e gabbia di angoscia, stanza nuziale e camera mortuaria. La piccola evasione che Anna cerca nel passato sfogliando un album di vecchie foto è – a mio parere – più atroce di quanto non lo siano le scene di accudimento o quelle crude dell’agonia.
 
Negli infiniti tempi di forzata vicinanza fra Anne e Georges si alternano momenti di intimità e momenti di intollerabile ripugnanza: ed è difficile capire se siano più dolorosi i primi o i secondi, se sia necessario mettere in atto maggiori energie per superare il ribrezzo della degradazione o per sussurrarsi la tenerezza dei ricordi. [+]

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