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San Valentino con i film di MYMOVIESLIVE

I film in streaming accontentano ogni cine-amante, anche il single per scelta.
di Marianna Cappi


giovedì 12 febbraio 2015 - News

Che siate favorevoli o contrari, della scuola di pensiero di chi afferma che è una festa per i chioschi dei fiorai o di chi vorrebbe trasformarlo in un giorno di preghiera (navigare per credere), il 14 febbraio è qui anche quest'anno e con lui, scrive il calendario, si celebra il giorno di San Valentino. La piattaforma di MYmovieslive è ampia e rischia di accontentare quasi ogni cine-amante, compreso il single per scelta.
Il film di Maria Sole Tognazzi, Viaggio sola, è infatti un manifesto del vivere la solitudine sentimentale senza considerarla un ripiego: Margherita Buy (Irene), quarantenne senza figli e senza più legami stabili, non ci dice che sia sempre facile ma racconta una scelta di libertà e di apertura a ciò che ad altri è precluso. Viaggiare sola, per giunta in incognito (come richiede il mestiere di ispettore di alberghi di lusso), è un modo di trattarsi al meglio e dunque di volersi bene. Il film della Tognazzi parla di affetti, tra sorelle, tra ex coniugi, sinceri e intensi, ma smonta l'architrave della commedia romantica, aprendo una porta sul retro, che non è necessariamente una via di fuga ma solo un passaggio meno praticato e talvolta erroneamente sottovalutato.
Tra le forme di amore meno ortodosse (ma non c'è sentimento più incline a prendere vie traverse, scalare montagne, allungarsi per vie tortuose lunghe anni o decenni), c'è sicuramente quello tra il cinquantenne parigino Daniel e Marek, un ragazzino immigrato in Francia dall'est Europa. È un amore a pagamento, il loro, ma nello scambio passa dell'altro, oltre al denaro: passano le paure più contemporanee, le moderne contraddizioni, i sentimenti senza tempo e il desiderio, che sfugge spesso al controllo. Una miscela esplosiva che il regista di Eastern Boys Robin Campillo tiene volutamente sotto il coperchio, freddamente controllata ma ribollente di tensione.
"Freddo", "duro", "elegante" sono anche aggettivi che calzano a pennello al cinema del maestro austriaco Michael Haneke, ma è difficile utilizzarli senza almeno virgolettarli nel caso di Amour, Palma d'Oro a Cannes 2012 e Oscar come miglior film straniero qualche mese dopo, nel 2013. Un dramma da camera in cui Haneke abbatte la parete dimensionale che divide l'amore e la morte, mettendo la coppia Jean-Louis Trintignant - Emmanuelle Riva di fronte alla fine della vita e riscrivendo con la macchina da presa le richieste che l'umano invecchiare sottopone all'amore, dall'accudimento fino al gesto ultimo, il più radicale e (dis)umano. L'eleganza della messa in scena non fa mai da ostacolo alla commozione e persino all'affacciarsi di un raggio di empatia da parte del regista. Un film da vedere anche e soprattutto per la prova degli interpreti, insostituibili.
Siamo sempre a Parigi, ma su un set ben più dolce e scanzonato, con Ciliegine, esordio alla regia di Laura Morante, anche attrice, produttrice e sceneggiatrice del film insieme al primo marito Daniele Costantini. La protagonista è Amanda, una donna matura ma non in amore, dal quale preferisce allontanarsi ogni volta sempre più in fretta, con qualche scusa irrazionale, invece di mettersi in gioco. La Morante gioca sul ruolo di nevrotica a cui l'ha spesso incollata il cinema d'autore italiano e gioca con i clichés del genere sentimentale, con un risultato brillante che strizza l'occhio a Woody Allen e alle sue "signore" in particolare.
E guardano Manhattan di Allen, e piangono da soli nelle loro case-scatola di scarpe, anche Martin e Mariana, i protagonisti di Medianeras - Innamorarsi a Buenos Aires, film argentino che racconta il momento meno romantico della vita, quello che precede l'incontro fatale, e che è fatto spesso di delusioni, storie a cui dover mettere la parola fine, languidi sguardi fuori dalla finestra. Ci si aggiungano pure le tante fobie dei due, la città-monstre che minaccia di ingurgitarli, le vite virtuali che minacciano di impedire il loro reale riconoscimento reciproco, e vien da pensare al peggio. Ma il finale dà credito alle parole del musicista Daniel Johnston secondo cui "True love will find you in the end", e fa di Medianeras - Innamorarsi a Buenos Aires il film perfetto per una visione tête-à-tête (magari col vicino di casa), insieme con Une place sur la terre, nel quale Benoit Poelvoorde è un uomo cinico e indolente, uno che all'amore preferisce un bicchiere di vino, ma che dovrà fare i conti con una donna che gli cade letteralmente addosso, mentre tenta il suicidio. Il romanzo di Antoine e Elena non è fatto di colpi di fulmine o di passione, ma di grandissima umanità e rende il film di Fabienne Godet "une place" che merita la visita.
Se a questo punto non sapete più cosa scegliere, scegliete tutto. Love is All: s'intitola così il documentario che è andato a spulciare nell'immenso archivio del British Film Institute alla ricerca dell'immagine globale dell'amore del nostro secolo. Ma poiché l'amore è fatto a immagine e somiglianza degli amanti, non troveremo mai un'immagine riassuntiva ma tante, bellissime, diversissime immagini del corteggiamento, gay e etero, dai tempi del muto a quelli di Brick Lane.

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