Amour |
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Un film di Michael Haneke.
Con Isabelle Huppert, Jean-Louis Trintignant, William Shimell, Emmanuelle Riva, Rita Blanco.
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Titolo originale Amour.
Drammatico,
durata 127 min.
- Francia, Austria, Germania 2012.
- Teodora Film
uscita giovedì 25 ottobre 2012.
MYMONETRO
Amour
valutazione media:
4,19
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L’eutanasia : amore – caritas – piretasdi Luigi ChiericoFeedback: 36971 | altri commenti e recensioni di Luigi Chierico |
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domenica 18 maggio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Non credo possa definirsi capolavoro un film se è eccellente solo nella fotografia,nella trama, dialogo,musica ecc.Amour può definirsi capolavoro soltanto per la veramente straordinaria interpretazione che Jean-Louis Trintignant dà a Georges,e soprattutto Emmanuelle Riva ad Anne.Entrambi ultraottantenni danno vita ad una altrettanto straordinaria storia di vita o di morte.d’amore e dolore, nel silenzio di una agghiacciante solitudine.L’intero film è una partecipazione alla dedizione di un anziano consorte nei confronti della propria consorte,entrambi devono affrontare la loro sorte, lei nella sofferenza del corpo,lui in quella dello spirito.Una dedizione che è amour, amour nel chiedere scusa, nell’assecondare, nel raccontare,nell’alimentare colei che per una vita è stata poesia e musica.L’assistere allo sfacelo di un corpo che si decompone giorno dopo giorno rimanendo aggrappato ad una vita che non si può più chiamare vita,ma preludio alla morte.Per George è terribile,come per tutti coloro che vengono chiamati a vivere un’esperienza del genere:un genitore per un figlio,un figlio per un genitore,un coniuge per un coniuge.Col matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri,deriva l'obbligo reciproco alla fedeltà,all'assistenza morale e materiale,alla collaborazione nell'interesse della famiglia e alla coabitazione.Il celebrante,nell’unire in matrimonio,chiede “Vuoi tu prendere come tua legittima sposa la qui presente..per amarla,onorarla e rispettarla,in salute e in malattia,in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?”.Michael Haneke,in questo film lo ricorda a tutti,dando prova di come si possa affrontare la sofferenza,il declino di una vita che si consuma come cera al calore di una fiammella. Non conta sapere nulla di questa coppia,sono due anziani che hanno condiviso la loro vita e tanto basta,non c’è bisogno di mostrare una ricca abitazione,che a noi viene mostrata quasi vuota,priva di quadri,di ricordi(solo fotografie),ad eccezione di uno studio con una ricca libreria con tante parole; è di un libro che per prima cosa chiede Anne,da inferma,a Georges tornando da un ospedale,a cui non vuol far ritorno.I simbolismi non mancano:l’acqua che continua a scorrere come la vita,la colomba che riappare dopo l’ultimo atto,una porta che pare sia stata forzata;nella vita, quando meno te lo aspetti una malattia,un ictus,ti ruba la salute,se non la vita.Che bisogno c’è di una colonna sonora in tanto bisogno di silenzio e solitudine? Non c’è l’animo in subbuglio? Perché è vero.”L’immaginazione e la realtà hanno poco in comune”. Il regista ha saputo raccogliere la realtà in tutta la sua crudezza, il dolore che diviene dramma e poi tragedia attraverso poche parole, molti gesti di tenerezza e pazienza, con momenti di altissima partecipazione, tanto che l’interpretazione è scambiata per realtà, la finzione per verità: chiede Gerges “Morire? è questo che vuoi?” Anne risponde con gli occhi, spenti ma loquaci. Si perché quando ci si è amati per una vita ci si intende tacendo! Così anche Georges finirà col comunicare accarezzando una colomba,simbolicamente chi è invece volata via, o con i fiori e le stelle. Oscar, Palma d’oro, Golden Globe ad Emmanuelle Riva ed a Jean-Louis Trintignant, all’amore, alla vita, alla morte per eutanasia,quale ultimo gesto d’amore e rinuncia insieme;“Non metti il cappotto? Non vieni via insieme a me?”.
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