Amour |
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Un film di Michael Haneke.
Con Isabelle Huppert, Jean-Louis Trintignant, William Shimell, Emmanuelle Riva, Rita Blanco.
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Titolo originale Amour.
Drammatico,
durata 127 min.
- Francia, Austria, Germania 2012.
- Teodora Film
uscita giovedì 25 ottobre 2012.
MYMONETRO
Amour
valutazione media:
4,19
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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LA RESPONSABILITA' DI AMAREdi aesseFeedback: 2181 | altri commenti e recensioni di aesse |
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domenica 4 novembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
LA RESPONSABILITA’ DI AMARE Michael Haneke con “ AMOUR” ci ha regalato davvero un film straordinario, nel senso che non credo sia mai stato fatto niente di simile, né nel modo né nel contenuto e difficilmente si può trovarne un altro che gli si possa accostare per merito data la sua ineguagliabile bellezza. Assistere alla visione di “ AMOUR” è un’esperienza che ci entra dentro quasi ci fosse capitato davvero di vivere proprio quella storia seppure non da protagonisti ed è una esperienza buona e benefica.. Il film viene classificato come drammatico, certo non si ride, ma un paio di volte si può farlo come nella vita accade anche nei momenti più impegnativi, ma se si considera che la morte è ineluttabile e la vecchiaia e la malattia quasi, allora non vedo dove stia il dramma. Vi si racconta ciò a cui ognuno di noi dovrebbe potere ambire, quell’amore vero che non si proclama, fatto di silenzi, piccoli gesti, intese e soprattutto di responsabilità perché amare davvero significa prendersi la responsabilità dell’altro e per l’altro, è un impegno importante che ci porta a scendere a patti con l’inviolabilità dell’espressa volontà altrui… Il regista, come fosse teatro, spesso ci lascia in un limbo spaziale, in attesa, a distanza, mentre loro, i due magnifici protagonisti, Trintignant, splendidamente marchiato dal dolore, determinato e solido se pur traballante vecchio George e E. Riva colpita ma forte e certa Anne si appartano parlottano, si intendono. Noi,intrusi, guidati all’osservazione dei muti particolari della loro casa dove tutto si svolge mentre noi lo vediamo, attenti all’aspirapolvere che succhia il grande tappeto sotto il piano che Anne non potrà più suonare oppure ai bei quadri, a seguire in tempo reale la stesura del commiato o alle vetrate liberty da cui entra ed esce il piccione che George si impegna a salvare quando progetta il gran finale. Nello scorrere lento e anche lungo di questa storia fatta di niente, perché tutto è implicito e immanente ci si riconosce graziati dall’assistere al miracolo che l’amore che protegge e tutela di più del miglior welfare del mondo, determina e che se non ci può più permettere di sperarlo per noi lo auguriamo a chi ci sta più a cuore: diventare vecchi e belli come loro, segreti e uniti, forti e certi. ANTONELLA SENSI
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