Somewhere |
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Un film di Sofia Coppola.
Con Stephen Dorff, Elle Fanning, Chris Pontius, Simona Ventura, Nino Frassica.
continua»
Drammatico,
durata 98 min.
- USA 2010.
- Medusa
uscita venerdì 3 settembre 2010.
MYMONETRO
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IL PASSAPORTO PER L’ALTROVE
di aesseFeedback: 2181 | altri commenti e recensioni di aesse |
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giovedì 9 settembre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L’aver saltato il passaggio dell’acquisizione della coscienza per potere usufruire dei suoi stati alterati è stato l’equivoco di un’epoca. Così è per Sofia Coppola che con il suo “ Somewhere”, di cui è anche sceneggiatrice, indica con lievità e rilassatezza, questo è un film che fa stare bene, senza forzature né ideologia, la strada per raggiungere quell’ “altrove” che, chi si affida alle scorciatoie artificiali, si può ben scordare! Di fronte a quella, che a mio giudizio, è la scena topica ed anche la più bella di tutto il film, ogni dubbio sulla veridicità di tale lettura si smorza: in un lungo silenzio raro, durante l’essiccazione della maschera da trucco cinematografico a cui si sottopone il protagonista della storia attore holliwoodiano di successo, si assiste ad i primi accenni di dubbio e di riflessione che il trucco da vecchio impone al nostro bellone così che si può dire che una maschera fa “ cadere la maschera”. La vita del protagonista, fino a quel momento, è solo vita da attore, di un attore di successo che posteggia l’auto a Los Angeles nei pressi della famosa palma delle cartoline, quella di Mario Schifano, scambia 2 parole con il condomino Benicio Del Toro, beve fino allo stordimento, fuma per non saper che fare e si annichilisce con le sguerguenze simil erotiche di una coppia di biondine che fa acrobazie attorno al palo da lap dance, poi smontato come quello di una “canadese”, fino al trastullo successivo. Jhonny vive in una condominio con gente come lui, che transuma da un luogo all’altro alimentando feste dove si beve e ci si sballa così tanto da non sapere perché, in un appartamento in cui la solitudine è ancora fatta di alcol e fumo ed anche il sesso se pur casuale e puramente ginnico è comunque troppo vero da sopportare così che Jhonny una volta catturata la bionda preda non riesce a portare a termine l’operazione e si addormenta sul pezzo… Ma tutto cambia quando con la deliziosa figlia 11enne di nome Clio, la musa della musica, irrompe la verità e una realtà alternativa comincia timidamente a formarsi, contrapponendosi al fatuo clamore del successo che emblematicamente manifesta il suo acme alla premiazione dei Telegatti. Nasce allora una realtà fatta di attenzione alle cose dimenticate, morbida, nella serena pienezza dello stare accanto a quel rassicurante futuro che i figli rappresentano per tutti noi. “ Ed egli corse incontro alla vita sorridendo…”questo è il didascalico finale, perché è così che si ha da fare: abbandonando gli orpelli e impacchettando il passato leggeri e liberi con il passaporto per “ l’altrove”. Si chiude così il cerchio che si comincia a delineare nella primissima scena del film che è esperienza di un’opera di armonia in cui non si riesce a stabilire se la forma sia al servizio del contenuto o viceversa proprio come per quelle canzoni perfette che è inutile chiedersi se il primato sia della musica o delle parole: ci conviene cantarle!
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