Somewhere |
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Un film di Sofia Coppola.
Con Stephen Dorff, Elle Fanning, Chris Pontius, Simona Ventura, Nino Frassica.
continua»
Drammatico,
durata 98 min.
- USA 2010.
- Medusa
uscita venerdì 3 settembre 2010.
MYMONETRO
Somewhere
valutazione media:
2,92
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Carino, anche se...di annalisa.giuFeedback: 203 | altri commenti e recensioni di annalisa.giu |
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mercoledì 26 gennaio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Buio in sala, inizia la proiezione del film che ha appena vinto il festival di Venezia. Inquadratura fissa su un paesaggio desertico. Una ferrari nera passa davanti la camera, sparisce dallo spazio visivo, ricompare in lontananza (sulla stessa inquadratura fissa), scompare nuovamente. Qualche istante (lungo) in cui non capita nulla. Attenzione attenzione, si sente il rombo del potente motore sempre più forte. Eccola eccola, la ferrari ripassa davanti a noi, sparisce nuovamente, ricompare in lontananza… e così via via per quanti giri? 5, 6, 7… forse più, forse meno. Il punto non è quanti giri vengano compiuti; il punto è che abbiamo già capito tutto: il film è di una noia mostruosa con l’aggravante di aver ricevuto un riconoscimento importante; con l’aggravante di sapere che qualcuno ce lo spaccerà (o già ce l’ha spacciato) per un capolavoro. Siamo sinceramente stufi di chi si sente poeta ed artista e soprattutto di chi riconosce poesia ed arte laddove non ce n'è. Un film non deve annoiare, mai. La supposta poesia intimista, la decantata delicatezza della Coppola capace di descrivere come nessun altro il senso di vuoto, di solitudine altro nome non ha che NOIA. Ci parla di noia annoiandoci e senza neanche proporci nulla di nuovo: la solita minestrina dell’attore di successo che vive agli eccessi finché non capisce tutto ciò che gli manca ritrovando un rapporto con sua figlia. Non lasciatevi ingannare da pareri di sedicenti esperti. Non sentitevi inadeguati e non all’altezza intellettuale di comprenderlo. Se avesse ripreso per tutto il tempo una latrina infestata da mosche, di certo qualcuno ci avrebbe trovato un senso, un perché che francamente non avrebbe cambiato la sostanza: era solo un’inquadratura di merda. Comunque noi spettatori ci accontentiamo di poco, di piccole gioie, come quella che la regista ci da in occasione della scena della maschera di gesso. Abbiamo davvero temuto che l’inquadratura si soffermasse per tutti i 40 minuti necessari alla solidificazione. Grazie Sofia per averla fatta durare solo qualche interminabile minuto… Ha veramente poco da dire questo film. Gira a vuoto come la ferrari nel deserto. Per fortuna dura solo un’ora e mezzo o poco più. Carino, anche se… stavolta mi gioco il jolly e cambio temporaneamente il nome del blog: soporifero, fastidioso e supponente, anche se è un’esperienza bellissima vivere il senso di liberazione quando la pellicola finisce e si esce dal cinema.
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