Somewhere |
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Un film di Sofia Coppola.
Con Stephen Dorff, Elle Fanning, Chris Pontius, Simona Ventura, Nino Frassica.
continua»
Drammatico,
durata 98 min.
- USA 2010.
- Medusa
uscita venerdì 3 settembre 2010.
MYMONETRO
Somewhere
valutazione media:
2,92
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Padri & figlie
di Natalia Aspesi La Repubblica
Vita di attore di successo a Hollywood: giovane, carino, separato quindi libero. Appartamento nel leggendario hotel Chateau Marmont, dove hanno vissuto Marilyn Monroee Leonardo Di Caprio, dove John Belushi è morto per overdose, dove James Dean ha conosciuto Natalie Wood. Rombante Ferrari nera alla porta e donne fin che ne vuole, anche troppe: tutte giovani, tutte bellissime con gambe infinite, tutte sorridenti, tutte disponibili e volatili. Sbucano ovunque: dalle altre camere dell' albergo, alle feste degli amici, da un balcone vicino, dove capita. Mi chiamo Johnny e tu? E si scopa lì per lì, e poi tanti saluti. Vita meravigliosa di Johnny Marco, di origine italiana, che se è costretto a letto per essersi rotto un polso, non si fa mancare il divertimento: le famose gemelle Bamby e Cindy, biondissime, vestite da tenniste o da infermiere, però con il sedere fuori, arrivano in camera con i loro attrezzi e si improvvisano lap dancer. Se tutto è così spensierato e piacevole, perché Johnny, cheè l' interessante Stephen Dorff, sembra emanare assenza e solitudine? Perché il film, Somewhere, ieri in concorso e subito in 250 sale italiane distribuito dalla Medusa, lo ha scrittoe diretto Sofia Coppola, i cui film sempre raccontano di personaggi in un momento di spaesamento, di cambiamento, anche di fine. «Mi interessava introdurre in una vita apparentemente invidiabile, un elemento di disturbo: e per Johnny il disturbo è Cleo, la figlia undicenne che la madre gli affida per prendersi un periodo tutto per sé». E' una bambina bellissima, dolce e affettuosa, «che ha imparato a non chiedere affetto per non mostrare la sua infelicità. Quando cucina lo fa per ricreare col padre una sorta di famiglia, di domesticità». Cleo è un' attrice bambina di consumata bravura e bellezza, Ella Fanning, sorella minore di Dakota: «L' ho scelta perché è commovente, sa esprimere innocenza e maturità, fragilità eppure forza, rispetto a quel padre infantile che si sente sempre pedinato, che riceve minacce anonime sul cellulare, che non sa dove portarla se non a vederlo giocare al casinò. Dove spesso mi portava mio padre, e non mi piaceva. Spesso i genitori non si chiedono chi siano davvero i loro figli bambini». Cleo pattina sul ghiaccio per mostrarsi al padre con tutta la sua leggiadria, ma lui non la guarda, ha i suoi pensieri: «Fino a quando finalmente la vede, immagine di quella poesia e grazia che ha bandito. Ed è da quel momento che comincia a riflettere sul vuoto della sua vita». Come mai ha inserito i Telegatti? «Ci ero andata una volta per un premio, e mi ero molto divertita, quel tipo di spettacolo trash non è solo italiano, c' è ovunque, a Las Vegas per esempio». E' una bella presa in giro, anche se Sofia Coppola nega. E per esempio Johnny a Hollywood gira indisturbato, arriva a Milano e subito gli forniscono guardie del corpo e agenti in moto con sirene spiegate. Il suo appartamento allo Chateau Marmont è molto modesto, a Milano lo portano al Principe e Savoia in una suite arabeggiante di boiserie e velluti, con piscina privata. In un cameo di tre secondi Laura Chiatti gli si infila nel letto, lui va a ritirare impacciato il suo Telegatto e, gridando come sempre, Simona Ventura lo chiama «leggenda vivente» mentre arrivano sculettando Valeria Marini e un gruppo di girls mezzenude. E' il culmine della sua presa di coscienza: ma si può vivere così? Con un Telegatto in mano e tornare a Hollywood, a quelle conferenze stampa fatte di domande scemissime, a passare ore a farsi truccare da chissà quale mostro, a separarsi da quella meravigliosa bambina che deve andare in campeggio e che finalmente nel momento di lasciarsi, piange desolata? «Non si dovrebbe, ma ormai capita che gli adulti siano troppo occupati con se stessi, con i loro amori e i loro rancori e non si accorgano del dolore, della solitudine, che impongono ai figli. I miei genitori hanno passato momenti burrascosi, ma alla fine non si sono mai separati, per proteggerci». Francis Ford Coppola, produttore esecutivo di Somewhere, 17 Oscar e 75 candidature, riceverà ai prossimi Academy Awards quello alla carriera come produttore. E intanto con la moglie è nei suoi vigneti francesi a fare il nonno, con le due bimbe di Sofia, Romy di 4 anni e Cosima di 3 mesi: la mamma cineasta li raggiunge oggi, poi corre a Parigi alla maison Gucci, per la quale è diventata stilista di borse e scarpe. Impoverendosi il cinema, chi può si cerca un altro mestiere.
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