Jon Hurwitz è uno dei nomi popolari della nuova comicità americana. Dopo aver esordito come sceneggiatore di American Trip - Il primo viaggio non si scorda mai, è passato alla regia con i film della coppia Harold & Kumar. Quest’anno è stato coinvolto in American Pie - Ancora insieme, una reunion di cui ci parla direttamente.

"Trovavo eccitante poter lavorare con questi personaggi leggendari e tanto amati nel mondo, per esplorarli anni dopo che li abbiamo conosciuti al liceo. Era l'occasione di sapere cosa è accaduto a Stifler, a Jim e a suo padre, permettendoci di mostrare cosa erano e cosa sono, quello che hanno ottenuto, in cosa sono migliorati e peggiorati, come sono cambiati i loro rapporti". Ma su quali ruoli si puntava maggiormente?

"Ci sono tanti personaggi che amavamo, ma direi che il lavoro su Stifler era molto interessante. Nell'originale era monodimensionale, così abbiamo potuto dare al personaggio una maggiore profondità, mostrandolo in una situazione in cui non ha il controllo ed è una vittima. Ci è piaciuto anche molto lavorare sul padre di Jim, un genitore dolce che ha delle conversazioni imbarazzanti, ma che rimane sempre vicino al figlio. In questo caso, è lui ad avere dei problemi personali e Jim lo deve aiutare. Così, vediamo il padre andare a una festa, bere, fumare e fare sesso".

E qual è, secondo Hurwitz, il segreto del successo di questa serie e il punto di riferimento cinematografico per il suo lavoro? "Ritengo che l’elemento fondamentale del successo sia la combinazione di risate grossolane, i sentimenti e il senso di riconoscibilità. Quando guardi il film, ti sembra di vedere i tuoi amici e quel periodo della vita. Ovviamente, il punto di riferimento più importante per noi è stato il primo American Pie e quindi abbiamo riflettuto molto su quel film, per mostrare cosa era successo a questi ex ragazzi nell’età adulta. La nostra sensibilità comica si è sviluppata nel corso degli anni e in questo nuovo episodio ci sono dei momenti assurdi, qualcosa che magari non si è visto negli American Pie precedenti".

E il regista si ritrova nei cambiamenti dei personaggi? "Assolutamente sì. Quando è uscito il primo film, avevo appena terminato il liceo e a quel punto la mia maggiore preoccupazione era fare sesso. Ora sono sposato, ho una figlia e delle responsabilità da adulto. Credo che anche le mie esperienze personali abbiano fornito autenticità alla pellicola".

Impossibile non concludere l’intervista senza chiedere informazioni per quanto riguarda il futuro. "Non so se vedremo un nuovo American Pie. Sicuramente, ci siamo divertiti molto e tutti vorremmo farne un altro". D’altronde, anche il finale della pellicola suggeriva questa direzione e i 233 milioni ottenuti dal film nel mondo forniscono un bel supporto all’idea.