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Wenders&Bausch: cinque stelle

Questi magnifici tedeschi e le ragioni di uno spread.
di Pino Farinotti

In foto una scena di Pina 3D di Wim Wenders.

lunedì 14 novembre 2011 - Focus

Pina Bausch, Wim Wenders una chimica che evoca un primato culturale
Quello tedesco guida europea e del mondo prima che arrivasse
Il nazismo anomalo sproporzionato a decapitarlo
Quella Germania significa Weimar, Espressionismo Bauhaus cinema e teatro
E poi tendenze culture e movimenti legislatori per il mondo
Wenders&Bausch riproduce quella qualità e parte di quel romanticismo
Ragionato magnificamente scomposto che da due secoli e qualche decennio
È segmento prevalente delle discipline lo è sempre
Wenders è figlio dell’anomalia traumatica che sradicava quell’incanto
Infatti ha aspettato a nascere il 1945 che nazismo e guerra si compissero
Bausch più cuore e forse coraggio lo aveva preceduto di cinque anni
Wim ha scelto un percorso di revisione e riabilitazione da peccato originale
Cercando affermare la propria dotazione e riaffermare il proprio Paese
Col talento
E c’è riuscito
Per quanto possa valere un’indicazione assoluta fulminea e arbitraria mia personale
Wenders è il nome di vertice della disciplina-cinema dovendo estrarre un solo nome
Ha esplorato dall’interno nella carne e nel sangue le culture guida
Capolavori ne sono usciti americano come Paris, Texas
Latino come Lisbon Story latino americano come Buena Vista Social Club
Cultura tedesca arricchita da quelle come uranio arricchito per una formula nucleare
Questa premessa per arrivare all’assunzione di Pina Bausch.

È il momento della Germania che ha evocato il trasversale mito di "Faust" di Goethe
Attraverso il film del russo Sokurov che comunque lo ha girato in lingua tedesca
Ed è il momento dello spread il differenziale fra i titoli tedeschi e gli altri europei
Perché Germania fa testo e lo spread da cinema misurando il titolo Wenders&Bausch
Farebbe aritmeticamente fallire il cinema italiano e poi quale titolo opporresti
This must be the place il cioccolatino-superincartato-superfluo-senza-potenza Di Sorrentino
Mentre il “bund” esplode di potenza

L’arte della Bausch non è raccontabile parole descrizioni sarebbero inadeguate
Puoi cercare di ridurre a definizione e descrizione le più grandi coreografie classiche
ma la Bausch sfuggirebbe continuamente fra le parole
Andrebbe rincorsa col pensiero che rimarrebbe comunque indietro
Quel ballo è pittura è teatro è movimento armonico e isterico
È azione che si esprime e poi esplode
I sentimenti sono tradotti dai movimenti in velocità anormale
Le gambe e le braccia le dita e il dorso il pube e i piedi
Si lanciano con regole dinamiche che appartengono solo a Pina
Una delle performance più note Café Müller mostra uno spazio pieno di sedie
Dove i ballerini si muovono ciechi e davanti a loro qualcuno apre lo spazio
Sposta le sedie freneticamente per evitare lo scontro
“Ballerino” è riduttivo, questi sono mimi, attori, maschere, acrobati, sono persone,
Sono modelli creati “con lo sputo di Pina”.

Bausch colloca i numeri in location e tutto si combina e integra
La location non assiste ma diventa parte non statica ma dinamica del numero
Nel colore nel movimento nel sentimento nel sortilegio
Un carrello da miniera trasporta l’uomo vestito da donna mentre
Sui muri fumosi i murales di Os Gemeos assistono attoniti
Lo stanzone bianco con finestre irregolari stile Chipperfield ospita i corpi
Ospitano corpi
L’esterno di una fabbrica con passanti in giro
L’interno in ferro di fabbrica con sopraelevata curva e puntata al cielo
L’industria in disuso come avesse atteso per anni il privilegio
Un patio placido per azioni accelerate
Il piazzale nel bosco coi numeri oppressi dal cemento e dal verde
Scala mobile multicolore veloce domata dai “Bausch” che sono più veloci
Un grand canyon dal quale tracimano i corpi come espulsi da un parto
Cubo alla Renzo Piano nel bosco per esercizi di fuga e di dolore
Stanza grigia con pareti nere per artista legata con corda
Spiaggia di lago col vecchio sulle spalle della giovane mentre assiste la donna-albero.

Con Wenders Pina diventa un sortilegio rilanciato esponenzialmente
Una nuova sacra scrittura dell’incanto
Il regista compone lo spettacolo attraverso alcuni segmenti inseriti alla perfezione
Alla Wenders
Il nucleo storico del teatro danza di Pina Bausch venne creato negli anni settanta
Gran parte dei componenti c’è ancora
Sessantenni che mantengono l’energia della giovinezza con la cultura del tempo
E dell’amore corale che ha fatto del gruppo un corpo dall’unico respiro
Wenders li inquadra tutti in primo piano e li fa parlare col pensiero
La bocca non si muove le lingue e le musiche sono di tutto il mondo
Germania naturalmente, Inghilterra, Francia, Spagna, Giappone, Arabia, Brasile
Tutti si dichiarano feti di Pina diventati artisti ma soprattutto diventati migliori
Il cinema di Wenders mette in campo strumenti e cultura reciproci
Solo di Pina e di Wim
Rilancia quello spettacolo già veloce e perfetto
Una delle ballerine, la più giovane, è Thusnelda, figlia di Dominique Mercy
Il più anziano del gruppo diventato direttore artistico alla morte della Bausch.

Wenders&Bausch è una disciplina che sfugge alle piattaforme e ai contenitori
E alle definizioni l’ho detto sopra
È un unicum inventore di regole proprie
È sentimento è estetica è armonia scomposti
È cultura violenza umorismo incanto giovane e maturo
Un micromondo blindato dai “feti di Pina
Esseri di un altro mondo capaci di tornare all’istante in questo mondo
Per rientrare subito veloci nell’altro se cerchi di toccarli o solo avvicinarli
Un big bang che non si assesta
Il pezzo andava scritto così
Nessuna pausa espulsi virgole e punti
E non un blocco uniforme di scrittura
Bandiera sinistra un po’ scomposta un po’ poesia

La prima e la penultima scena è la promenade di tutti gli artisti
Il corpo e il volto ridenti
Là controluce sulla collina del settimo sigillo
L’ultima scena è Pina, sola, come uno spirito in bianco e nero
In poche mosse spiega tutto, poi esce di scena
Più leggera di un corpo che non ha il corpo
Leggera come un’anima accolta ovunque
Film del decennio.

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