Prima produzione firmata insieme da Albania e Serbia, è un film sulla "maledizione del Kosovo", su due coppie di giovani sposi in cerca di libertà, sul paradosso di frontiere che sembrano spalancate e sono invece trappole micidiali, che siano quella ungherese o il porto di Bari. Il grande regista di
La Polveriera firma un ritratto corale dei nostri tempi che coinvolge il suo paese, le ataviche rivalità dei Balcani, l'Italia e l'Europa. L'opera più personale, emozionante, feroce di un ostinato e solitario maestro che crede agli uomini più che ai passaporti.