Anno | 2008 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Michael Winterbottom |
Attori | Colin Firth, Catherine Keener, Hope Davis, Willa Holland, Perla Haney-Jardine Margherita Romeo, Alessandro Giuggioli, Dante Ciari, Gherardo Crucitti, Monica Bennati. |
Uscita | venerdì 16 ottobre 2009 |
Distribuzione | Officine Ubu |
MYmonetro | 2,20 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 24 novembre 2017
Il film racconta la storia di un professore di nome Joe che in seguito alla perdita della moglie in un incidente stradale, decide di partire con le due figlie per un viaggio di un anno. In Italia al Box Office Genova ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 64,6 mila euro e 20,1 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Mary e Kelly rimangono orfane di madre dopo un incidente stradale che rischia di uccidere anche loro. Joe invece, il padre, non era presente e ora deve recuperare le fila della sua famiglia. Per farlo accetta un lavoro a Genova, spostando se stesso e le figlie dall'America in Italia. Arrivano d'estate per ambientarsi prima che inizi l'anno scolastico e tra puntatine al mare, visite turistiche e apparizioni fantasmagoriche tutti e tre dovranno venire a patti con il lutto e ricomporre il rapporto con gli altri.
Si entra con suggestioni rosselliniane di emozionanti viaggi in Italia e si esce con la cocente delusione di un film commissionato e mal riuscito dove nemmeno Genova sembra interessante.
Michael Winterbottom, regista altre volte interessante, non riesce a cogliere e sfruttare a pieno i molti spunti con cui egli stesso contamina il suo film. Il mutamento interiore esemplificato dal trasferimento in una nuova città, lo spaesamento fisico (i personaggi si perdono sempre) che rispecchia quello interiore, il nucleo familiare che cerca un nuovo equilibrio e ancora il contrasto di due culture e due modi di vita diversi (quello americano e quello italiano) sono solo sforzi intellettuali che lo spettatore si deve affrettare a sviluppare senza l'aiuto del regista per avere qualche soddisfazione.
Girato in digitale con apprezzabile economia di mezzi ed evidente rapidità, Genova cerca un rapporto simbiotico con la città del titolo, rinunciando a darne un'immagine cartolina e preferendo mostrare quello che serve alla storia (i vicoli sporchi e pieni di topi, la prostituzione come anche le spiagge assolate e i monumenti). Le vie e la loro fauna dovrebbero essere il contraltare dei veri protagonisti della storia, i tre americani in cerca di se stessi lontani da casa, invece non riescono ad essere più che una curiosità da straniero.
Forse non è un'opera pensata per gli italiani o forse non è un'opera pensata e basta. Winterbottom sembra più a suo agio con uno stile di racconto barocco e dalla mano pesante invece che con questo minimalismo raffinato e delicato, in questo non c'è nulla di male, basta conoscere se stessi.
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Il film racconta di un disperato tentativo di risalita di una famiglia dal dramma di una perdita. Per Michael Winterbottom si tratta di una storia profondamente intimista e personale, drammatica, ed in questo ha i suoi pregi e i suoi difetti. Il film è comunque di grande impatto emotivo: riesce a coinvolgere lo spettatore che si immedesima del dolore straziante di una famiglia disperata.
avrei visto questo film molto volentieri ma evidentemente la mia regione non merita di mvederlo.Son in abruzzo..per vederlo dovrei andare nelle marche!!L'avrei visto con piacere primo perchè c'è il mio attore preferito e secondo perchè forse sarà un raro caso di film semi italiano fatto bene..che tristezza vedere cosa passano i multisala di chieti e pescara!Per una volta che c'era una cosa seria :-( [...] Vai alla recensione »
Già un inglese che non parla di Firenze meriterebbe la visione del film, poi aver scelto Genova, una delle meno gettonate capitali d’Italia,se escludiamo il G8, è cosa di per sé intrigante.La città è il titolo stesso,viene fatta scoprire insidiosa,generatrice di ansia,crollata sulle sue magnifiche memorie marinare sotto il peso delle invasioni barbariche della modernità.
dopo la vostra recensione cosi demolatrice del film penso proprio che andrò a vederlo...mi piace che abbia detto non è un film pensato per gli italiani,beh allora potrebbe essere un film intelligente allora...
Sull'elaborazione del lutto e sulla rinascita. La figura della piccola Mary con le sue visioni-guida materne è molto credibile e tenera. Forse il difetto è che è più cronaca che un racconto.. ma non mancano cose interessanti. Per esempio come l'Italia e gli italiani sono visti dagli americani, critici ma in questo frangente anche molto indulgenti.Colin Firth che bacia sugli scogli di Nervi ( riconoscibili) [...] Vai alla recensione »
Capisco che la vicenda ai più non susciti particolare interesse. winterbottom rende omaggio ai vicoli di Genova per espiare il dolore di una perdita da parte di una famiglia inglese. La città saprà aiutare i singoli componenti a ritrovare la simbiosi che sembrava perduta. Nelle riprese il regista, già auore di ottime perllicole, riesce a trasmettere più di quanto [...] Vai alla recensione »
Film decisamente vuoto, scarno scialbo...insomma un film discreto .....che non lascia nulla.Voto 6
Un film davvero entusiasmante!!! Una storia commovente e con un finale azzeccatissimo. La trama e` cosi` piena di suspence! E poi la scenografia, che esprime di genova il lato piu` bello, vivace e solare. Ma, piu` di tutto, cio` che rende questo film un vero capolavoro e` il doppiaggio perfetto. Grazie culodinverno per aver fatto un film cosi` bello sulla mia citta`!
Il mio non è un giudizio su Genova, di cui ho apprezzato molto il centro storico (Ho visto, di sfuggita, anche altre parti), ma sul film. La storia, è stato già osservato, è pressocché inesistente: una famiglia cerca di ritrovarsi senza la madre, morta in un modo assurdo. Forse o probabilmente è un film su commissione, come "Vicky Cristina Barcellona" o "Palermo Shooting".
Non sono rimasto deluso da questo film. Quello che manca forse è un soffermarsi un pò di più sui vari momenti che compongono la vita della famiglia nella mia città (che è Genova, appunto), per dare un patos pur sempre molto realistico, e senza esagerare nel sentimento. Tranne forse la bambina, il padre e la figlia adolescente a volte oscillano tra la leggerezza [...] Vai alla recensione »
Ho visto Genova due sera fa. E' girato vicino alle zone in cui vivo. Trovo che il film, al di là del tema, drammatico e per certi versi semplice, si regga su una serie di eventi a volte piuttosto banali. Ma quello che conta, tra visioni di mamme morte e ragazzini di bell'aspetto per una ragazzina di bell'aspetto piuttosto "facilotta", è che la città di Genova è utilizzata come sfondo / co-protagonista [...] Vai alla recensione »
Partire da Genova e ritornare a Genova. E' curioso il percorso seguito da Michael Winterbottom per il suo film tutto incentrato sul capoluogo ligure: "Genova non è stata una scelta ma il punto di partenza per il film. Certo ciò che viene raccontato non ha a che vedere strettamente con la città e potrebbe succedere ovunque, tuttavia il fatto di girare proprio in quei luoghi ha dato un taglio particolare alla storia".
Il regista inglese Michael Winterbottom ha due figlie ragazzine; ama Genova «bella e inquietante, città gemella di Venezia»; voleva realizzare un film in Europa, pensando a "Moderato cantabile", il romanzo di Marguerite Duras; ha sempre amato le investigazioni interiori, le psicologie. Questa volta sua protagonista è una famiglia mutilata: dopo la morte tragica della madre, il padre inglese e due figlie [...] Vai alla recensione »
Certo, la "Liguria Film Commission" si sarà sfregata fin troppo le mani. Mai film si era spinto così all'interno di caruggi e spiaggette di levante come Genova dell'inglese Michael Winterbottom. Posto d'onore, quindi, per lo sfondo che diventa titolo, per lo scenario urbano che, oltre ad accogliere a braccia aperte l'ospite/intruso cinematografico, mostra con matura eleganza contorni e profondità di [...] Vai alla recensione »
Che cosa succede quando un regista si innamora? Che l'oggetto del suo innamoramento viene filmato dalla sua cinepresa con sguardo adorante, e diventa più importante di tutti gli altri interpreti. Così è stato anche per il nuovo film di Michael Winterbottom, regista sempre a metà fra fiction e documentario (ricordate The Road to Guantanamo?), che questa volta si è innamorato di una città, la Genova [...] Vai alla recensione »
Genova è città che viene bene al cinema, anche un po' minacciosa: ci si perde facilmente in quel dedalo di viuzze antiche e oscure così bene cantate da De André (i quartieri «dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi»). Non sorprende, quindi, che l'eclettico regista inglese Michael Winterbottom abbia realizzato nella città ligure, approfittando dell'ospitalità fornita dalla locale Film Commission, [...] Vai alla recensione »
Lo spettatore curioso e ignaro che fosse tentato di andare a vedere il film Genova pensando a una delle pellicole impegnate, e di denuncia, di Michael Winterbottom (autore di Welcome to Sarajevo, Road to Guantanamo e Cose di questo mondo), si sbaglia, perché quest'ultima opera del regista inglese è di puro alleggerimento e disimpegno, e niente ha a che fare con il G8 ed eventuali.
Per il compianto André Bazin due sono le cose che è osceno filmare: il sesso e la morte. Ne andrebbe aggiunta una terza: un automobilista che non guarda la strada. Ahinoi, così si apre Genova, trasferta italica del regista britannico Michael Winterbottom (Cose di questo mondo). Fatto sta che il professor Joe (Colin Firth), an Englishman in Chicago, rimane vedovo, vuole cambiare aria e accetta un insegnament [...] Vai alla recensione »
"Un été italien": phobies dans les rues de Gênes Après le décès brutal de sa femme dans un accident de voiture, un universitaire américain part s'installer à Gênes avec ses deux filles. L'aînée adolescente profite de ce déracinement pour découvrir un nouveau monde, celui des garçons, du flirt, de la sexualité. Proie de cauchemars, dessinant des motifs ténébreux, la plus jeune reste hantée par le [...] Vai alla recensione »
Dopo tre Festival e due anni di limbo, esce la desolata commedia di Michael Winterbottom su un vedovo inglese con prole che da Chicago va a insegnare (d'estate!) a Genova. Una storia quasi verosimile, non una storia coinvolgente. Quando non si applica ai film politici o erotici, il minimalismo di Winterbottom sfocia nella monotonia, rotta solo da emozioni fasulle, come il preteso rischio di morte per [...] Vai alla recensione »