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Il nuovo film di Michael Winterbottom porta la Liguria in primo piano

Il regista parla della sua esperienza in Italia.
di Gabriele Niola

Genova a Genova
Willa Holland (33 anni) 18 giugno 1991, Los Angeles (California - USA) - Gemelli. Interpreta Kelly nel film di Michael Winterbottom Genova.

venerdì 9 ottobre 2009 - Incontri

Genova a Genova Partire da Genova e ritornare a Genova. E' curioso il percorso seguito da Michael Winterbottom per il suo film tutto incentrato sul capoluogo ligure: "Genova non è stata una scelta ma il punto di partenza per il film. Certo ciò che viene raccontato non ha a che vedere strettamente con la città e potrebbe succedere ovunque, tuttavia il fatto di girare proprio in quei luoghi ha dato un taglio particolare alla storia". Esce dalla porta e rientra dalla finestra quindi.
Passato due volte per la città in viaggio da e verso l'Inghilterra il regista ha impiegato però degli anni a trovare una storia da poter ambientare a Genova, alla fine l'idea è stata di fare un racconto di personaggi che si perdono e poi si ritrovano in un ambiente per loro nuovo, una famiglia straniera che dopo la morte della moglie (e madre) cambia città e si trova catapultata nei vicoli genovesi: "Solo quando smettono di essere dei nuovi arrivati e iniziano a concepire la loro vita nella città arriva un possibile equilibrio e il film finisce". Girare a Genova "Non essendo italiano per me il film è sull'arrivare qui e cercare di iniziare una nuova vita. C'è un momento in cui i personaggi sono sperduti nella città perchè non la conoscono, ci passano attraverso perdendosi nei suoi vicoli e cercano di aggiustare il proprio equilibrio in un nuovo luogo. E questo è quello che mi piace: che siano portati a trovare questo nuovo equilibrio dal fatto di trovarsi in un contesto completamente diverso". Michael Winterbottom spiega così il senso dell'ambientazione italiana del suo Genova e ci tiene subito a schivare le possibili accuse di film-cartolina per una città che comunque è indubbiamente protagonista.
I vicoli, le strade, poi il mare e le persone che la abitano non danno sempre un'immagine patinata e positiva. Dall'altra parte è grosso il contributo che la Film commission locale ha dato per girare la pellicola: "Filmare a Genova è stato fantastico e so che è una risposta noiosa e trita ma siamo stati molto aiutati dalla film commission che ha reso facile qualsiasi cosa", non solo le solite ricognizioni sui luoghi e l'aiuto per ottenere le autorizzazioni a filmare e la logistica "anche la troupe era fornita dalla loro".
Girare per la città invece non è stato facilissimo data la proverbiale strettezza dei vicoli, anche per questo Winterbottom ha optato per una troupe ridotta all'osso, molto agile e in grado di adattarsi alla dimensione rapida e urbana del film. I personaggi & the city "Abbiamo fatto casting aperti a tutti per scegliere i migliore" dice il regista "Si, sembrava che non cercassero nemmeno attori ma persone normali" gli fa eco una delle molte attrici italiane coinvolte nel progetto come comprimaria in una storia dove a dominare sono 3 stranieri. Il padre (Colinf Firth) e le due figlie rimaste orfane della madre a causa di un incidente stradale.
Ma la storia non era fissata da subito: "Fare un film è un processo in cui non sempre si capisce subito come si evolverà la storia". Il vero centro infatti, la figlia minore, all'inizio doveva concludere il suo percorso di cambiamento in un certo modo che è stato però scartato: "Lavorando sullo script ci è sembrata la direzione sbagliata, perchè il film è sull'amore del padre per le figlie e non aveva senso insistere troppo sul loro percorso ma più sui loro rapporti reciproci".
Il merito di questo cambiamento tuttavia non va solo a Winterbottom: "La sceneggiatura è sempre stata un abbozzo e così facendo abbiamo lasciato spazio a diverse interpretazioni e all'improvvisazione degli attori stessi che sono stati molto coinvolti nella strutturazione della vicenda. Senza contare che poi l'indirizzo definitivo del film l'ha dato anche la città".
Un pizzico di riferimento alla propria vita però magari c'è? "Beh io ho due figlie femmine e benchè il film non sia assolutamente autobiografico, ho trasferito in esso alcune delle riflessioni che ho fatto nel tempo, specie come accada che ad un certo punto la figlia grande diventa adolescente e la piccola ancora non lo è e quindi si ritrova da sola fino a sembrare quasi una figlia unica".

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