shirub
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mercoledì 23 settembre 2015
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concorde
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Concorde con l'opinione di Darjo più sopra. Aggiungo solamente: più che una ricerca di sè stesso è una fuga sgangherata da una situazione familiare che indubbiamente ha coinvolto nel profondo il protagonista. Una forma di ribellione terminata in tragedia. Sia per lui che per le persone a lui care. Più che un viaggio di avventura, pur essendo tuttavia innato il desiderio del protagonista di estraniarsi dalla civiltà, diviene quindi una fuga, ammessa infine dallo stesso in punto di morte: l'uomo è un essere sociale. Concordo inoltre con l'enorme carne sul fuoco posta da Penn sotto forma di aforismi e citazioni che cercano di mostrare una profondità tuttavia superficiale nel protagonista.
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Concorde con l'opinione di Darjo più sopra. Aggiungo solamente: più che una ricerca di sè stesso è una fuga sgangherata da una situazione familiare che indubbiamente ha coinvolto nel profondo il protagonista. Una forma di ribellione terminata in tragedia. Sia per lui che per le persone a lui care. Più che un viaggio di avventura, pur essendo tuttavia innato il desiderio del protagonista di estraniarsi dalla civiltà, diviene quindi una fuga, ammessa infine dallo stesso in punto di morte: l'uomo è un essere sociale. Concordo inoltre con l'enorme carne sul fuoco posta da Penn sotto forma di aforismi e citazioni che cercano di mostrare una profondità tuttavia superficiale nel protagonista. Un pò come leggere le esperienze proferite da alti autori (i suoi preferiti) e farle proprie, assodate, senza però averle mai vissute. Con i social questo fenomeno è sempre più in voga e lascia trasparire esclusivamente quanto ognuno di noi debba scoprire la "propria" verità attaverso l'esperienza della vita, per poterla raccontare con parole proprie. Ottima la fotografia, film per nulla noioso e coinvolgente il soundtrack. 3 stelle perchè il film ha dato comunque da riflettere.
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lucadm_96
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giovedì 1 gennaio 2015
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nelle terre selvagge
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135 minuti fatti di poesia, filosofia ed emozione.
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gazza973
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sabato 6 dicembre 2014
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mah
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Il personaggio di Chris, proposto da S.Penn, sembra uscito da una pubblicità di canale 5. Rifugge il capitalismo cacciando nel bosco con la carabina di precisione e facendo il rafting in kayak! A me il kayak sembra uno sport da fine settimana per impiegati annoiati! Andiamo! Critichi la società e ti compri (che atto anticonsumista!) una canoa? Io credo veramente che Penn vada in cerca di consensi facili con questa pellicola patinata e ruffiana... E che dire della scena patetica dei soldi che bruciano? Siamo al livello del libro “Cuore”! E la scena del morso alla supermela che sa di ... mela naturale? Che profondità di spirito! Vai a lavorare la terra con la vanga a Rigoli e poi lo senti come è buona l'insalata biologica! Vedrai che rivoluzione interiore! Penn ridicolizza questo povero personaggio! Bisogna "uccidere il falso essere interiore per suggellare la rivoluzione spirituale" o mio Dio! Penn, sa fare di meglio il parroco qui di fronte con le parole! Questo film è girato con lo stile del manuale delle giovani marmotte! E che dire dell'arroganza tipicamente borghese di questo ragazzo (l'offesa è “borghese”, non “arroganza”) che si atteggia a sapientino con tutte le frasi inflazionate tipo "e ricordati sempre.
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Il personaggio di Chris, proposto da S.Penn, sembra uscito da una pubblicità di canale 5. Rifugge il capitalismo cacciando nel bosco con la carabina di precisione e facendo il rafting in kayak! A me il kayak sembra uno sport da fine settimana per impiegati annoiati! Andiamo! Critichi la società e ti compri (che atto anticonsumista!) una canoa? Io credo veramente che Penn vada in cerca di consensi facili con questa pellicola patinata e ruffiana... E che dire della scena patetica dei soldi che bruciano? Siamo al livello del libro “Cuore”! E la scena del morso alla supermela che sa di ... mela naturale? Che profondità di spirito! Vai a lavorare la terra con la vanga a Rigoli e poi lo senti come è buona l'insalata biologica! Vedrai che rivoluzione interiore! Penn ridicolizza questo povero personaggio! Bisogna "uccidere il falso essere interiore per suggellare la rivoluzione spirituale" o mio Dio! Penn, sa fare di meglio il parroco qui di fronte con le parole! Questo film è girato con lo stile del manuale delle giovani marmotte! E che dire dell'arroganza tipicamente borghese di questo ragazzo (l'offesa è “borghese”, non “arroganza”) che si atteggia a sapientino con tutte le frasi inflazionate tipo "e ricordati sempre...se vuoi qualcosa nella vita, allunga la mano e prendila" o "la felicità è reale solo quando è condivisa" ... ci manca che dica che non ci sono più le mezze stagioni e siamo al completo! Dicevo che Chris rifugge il consumismo aggirandosi nei boschi munito di carabina con mirino di precisione e praticando il rafting con canoe in plexiglass.... Ma questi strumenti chi glieli ha dati? Li hai fabbricati lui come gli indiani facevano con arco e frecce? O li ha comprati al supermarket? Questo film è una trappola per borghesi che vogliono lavarsi lo spirito dopo aver fatto shopping! Un film fatto per essere compreso e applaudito da consumisti in cerca di indulgenze. Non critico il personaggio storico. Parlo della sua rappresentazione. Parlo della forma. Kubrik o Welles non sarebbero mai scaduti in rappresentazioni così scontate. La regia è scolastica, i dialoghi pedanti e il film avrebbe potuto durare anche 1 ora in meno. La voce fuori campo pesa come un macigno e ti spiega, evidentemente credendoti un deficiente che da solo non può capire, i pensieri di Chris. E la colonna sonora è bella come i poster dei tramonti con le palme sul mare... Siamo ben lontani dall'immaginario di Francis Ford Coppola, dal viaggio di Willard, chiamato a risalire il fiume e trovare il temibile colonnello Kurtz. Questo è IL viaggio verso il nocciolo della verità. Più si va avanti, più si perde ogni distinzione tra giusto ed ingiusto, tra civiltà e barbarie. Il colonnello Kurtz, libero veramente dalle categorie morali, è il signore nietzscheano, il guerriero antiborghese che brandisce la spada della verità, il colto che uccide, legge e scrive poesie. Kurtz è il figlio che si è ribellato al padre vestito di stelle e strisce, il personaggio scomodo vero che ci grida di non temere le tenebre dello spirito umano. L'orrore è nostro amico! Uccidendo Kurtz, la società borghese nasconde lo sporco sotto il tappeto e tira un sospiro di sollievo. Morto Chris, invece, il sospiro di sollievo l'ho tirato io.
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nicco83
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lunedì 8 settembre 2014
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eccezionale
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andrea insanto
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giovedì 4 settembre 2014
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doors
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magari non e' intenzionale, ma mi e' parso che il magic bus di colore blu e ad un certo punto del film che il protagonista dice una frase del tipo "ovviamente vado verso ovest" o qualcosa del genere.... sembra che sean penn faccia riferimento alla canzone dei doors "the end" probabilmente mi sbaglio ma a me sono venute in mente subito le frasi di jim morrison: " the west is the best" e "the blue bus is calling us"
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dario
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giovedì 30 gennaio 2014
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sconclusionato
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Prodotto appena corretto pensando alla fotografia. Il film bnarcolla da tutte le parti per la trattazione superficiale del tema. Siamop in piena new age, ma nel girone dei presuntuosi a loro insaputa. Il fine è nobile quanto inattuabile (le rivoluzioni valide sin fanno dlal'interno con calma e pazienza, non dlal'esterno con irrazionalità), per di più è trasscinato a viva forza verso il baratro senza un minimo di spiegazione credibile, ricorrendo ai soliti, ormai noiosissimi, stereotipi. Totale incultura, molto sentito dire, frasi d'accatto, concetti convenzionali, svenevolezza, emotività a buon mercato, sensibilità a fior di pelle: facile irritarsi.
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Prodotto appena corretto pensando alla fotografia. Il film bnarcolla da tutte le parti per la trattazione superficiale del tema. Siamop in piena new age, ma nel girone dei presuntuosi a loro insaputa. Il fine è nobile quanto inattuabile (le rivoluzioni valide sin fanno dlal'interno con calma e pazienza, non dlal'esterno con irrazionalità), per di più è trasscinato a viva forza verso il baratro senza un minimo di spiegazione credibile, ricorrendo ai soliti, ormai noiosissimi, stereotipi. Totale incultura, molto sentito dire, frasi d'accatto, concetti convenzionali, svenevolezza, emotività a buon mercato, sensibilità a fior di pelle: facile irritarsi. Recitazione cantilenata, scene scontate, ritmo zero. Da sbadiglio. Meno male che la Natura si prende la sua parte.
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(di gazza973)
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luanaa
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lunedì 6 gennaio 2014
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un film molto umano quello di penn
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Un film senza giudizi che prova a far riflettere su certe scelte estreme che appartengono a pochissimi individui e non voglio riferirmi solo a questo caso ma ad altri come il terrorismo per esempio. La bellezza del personaggio sembra essere quella di stimolare gli altri che non "osano". Non c'e indagine psicologica ma molto pudore nel presentare una figura "spiritata" in preda ad un sogno che comportera' un prezzo molto alto.Il film e' tragico come lo e' stata questa storia vera e penn si prende la licenza di pensare anche ad una sorta di felicita' finale attenendosi sempre agli scritti del ragazzo ma anche presentando l'estrema durezza della fine.penn ha avuto anche la capacita di mettersi nell'ottica di una persona che non vuole entrare in un conformismo.
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Un film senza giudizi che prova a far riflettere su certe scelte estreme che appartengono a pochissimi individui e non voglio riferirmi solo a questo caso ma ad altri come il terrorismo per esempio. La bellezza del personaggio sembra essere quella di stimolare gli altri che non "osano". Non c'e indagine psicologica ma molto pudore nel presentare una figura "spiritata" in preda ad un sogno che comportera' un prezzo molto alto.Il film e' tragico come lo e' stata questa storia vera e penn si prende la licenza di pensare anche ad una sorta di felicita' finale attenendosi sempre agli scritti del ragazzo ma anche presentando l'estrema durezza della fine.penn ha avuto anche la capacita di mettersi nell'ottica di una persona che non vuole entrare in un conformismo..bellissime le scene messicane..ma anche quella di vedere che umanita sono tante cose e non l'estremo isolamento in cui alla fine chris/ alex restera' imprigionato. Molto diverso dal bellissimo grizzlyman di Herzog che e' un documento reale su una figura che cerca salvezza nel contatto con gli orsi...anche se la stessa sfida avra' esiti tragici..qui la fame di vita e' molto piu' palpabile rendendo la storia molto triste ma anche emblematica. Luana.
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gullyfor97
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mercoledì 25 dicembre 2013
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senza parole, il mio film preferito!
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Non saprei descrivere le emozioni che mi ha trasmesso questo film. Chris ormai è entrato dentro di me e mi ha spinto a leggere il libro ( bellissimo ) e a pensare al mondo come lui: non le cose materiali, ma la NATURA. Sean Penn si è veramente superato con questo film ma un grande riconoscimento va sia al giovane attore Emile Hirsch che al grande compositore della colonna sonora Eddie Vedder.
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_oldboy_
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domenica 15 settembre 2013
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una delle vette più alte del cinema contemporaneo
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Into the wild è il mio film preferito. È lo è per una semplice ragione: dall'inizio alla fine è pura emozione. Sean Pean riesce, grazie ad un lavoro registico titanico e ad una colonna sonora tra le migliori mai sentite al cinema a farci provare sensazioni ed emozioni che non sono nemmeno spiegabili a parole. Il film è un viaggio non solo tra incredibili paesaggi, ma anche dentro di se, perchè è un film da i contenuti universali, che riguardano tutti. Consumismo. La bellezza della natura. Le cause estreme a cui può portare la mancanza d'affetto. Incredibile anche la fotografia che valorizza le magnifiche location, pazzesche le prove attoriali.
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Into the wild è il mio film preferito. È lo è per una semplice ragione: dall'inizio alla fine è pura emozione. Sean Pean riesce, grazie ad un lavoro registico titanico e ad una colonna sonora tra le migliori mai sentite al cinema a farci provare sensazioni ed emozioni che non sono nemmeno spiegabili a parole. Il film è un viaggio non solo tra incredibili paesaggi, ma anche dentro di se, perchè è un film da i contenuti universali, che riguardano tutti. Consumismo. La bellezza della natura. Le cause estreme a cui può portare la mancanza d'affetto. Incredibile anche la fotografia che valorizza le magnifiche location, pazzesche le prove attoriali. Alcuni lo potranno trovare noioso. Ma se ci si abbandona completamente, Into the Wild non è un film ma una vera e propria esperienza.Uno dei migliori film della storia del cinema e sicuramente il mio preferito. Pura poesia.
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gloria307
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martedì 27 agosto 2013
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paesaggi dell'on the road usa
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Tre stelle e non quattro perché, io che non conoscevo la storia, mi aspettavo un finale diverso e mi ha fatto un po' arrabbiare con le scelte del protagonista: possibile che la totale voglia di libertà e avventura superi costantemente gli affetti? Location USA fantastiche, colonna sonora di Eddie Weder spettacolare!!! Film da vedere per tanti motivi diversi, non ultimo la voglia di (ri)scoprire la libertà vera, senza vincoli nè costrizioni.
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