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francesco.ve
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sabato 4 febbraio 2006
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non dite che.....
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Non dite che...Ho appena riposto il mio quinto biglietto e già penso di tornare a rivederlo. Come un tarlo che ti rode dentro lentamente, come un fuoco che ti brucia internamente, ogni scena della storia mi passa avanti agli occhi. Un uragano di emozioni invade il mio animo. Del film s'è già detto:forse troppo forse poco, non so; io mi fermo qui. Ad alcune scene,però, devo un posto particolare, un posto speciale. Non dite che....abbiamo visto un film omo, etero o bisex: no, abbiamo visto una storia d'Amore. L'AMORE. Come si sia svolto o come sia finito poco importa:vi è Amore, e questo deve bastarmi. Una sola scena voglio ricordare, tra tante altre belle ed uniche, in questo mio grido.Come non ripensare a quando Ennis seduto davanti al fuoco con chissà quali pensieri, quasi lindo come ad una festa, sulle alte montagne durante la loro prima e mai terminata estate, si alza e si dirige verso la tenda dove Jack riposa (o forse lo attende).
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Non dite che...Ho appena riposto il mio quinto biglietto e già penso di tornare a rivederlo. Come un tarlo che ti rode dentro lentamente, come un fuoco che ti brucia internamente, ogni scena della storia mi passa avanti agli occhi. Un uragano di emozioni invade il mio animo. Del film s'è già detto:forse troppo forse poco, non so; io mi fermo qui. Ad alcune scene,però, devo un posto particolare, un posto speciale. Non dite che....abbiamo visto un film omo, etero o bisex: no, abbiamo visto una storia d'Amore. L'AMORE. Come si sia svolto o come sia finito poco importa:vi è Amore, e questo deve bastarmi. Una sola scena voglio ricordare, tra tante altre belle ed uniche, in questo mio grido.Come non ripensare a quando Ennis seduto davanti al fuoco con chissà quali pensieri, quasi lindo come ad una festa, sulle alte montagne durante la loro prima e mai terminata estate, si alza e si dirige verso la tenda dove Jack riposa (o forse lo attende).E con il cappello in mano, come in segno di rispetto come quando si entra in un luogo sacro, timidamente e con candido pudore, entra... e avvicinandosi a Jack, desideroso d'amore e d'affetto, vi si abbandona tra le sue braccia. "SCUSA" dirà Ennis e con dolcezza avvicinando le loro bocche, risponderà Jack. Quanta dolcezza in questa scena, quanto patimento, quanto desiderio. Si! è una scena superba, che non dimenticherò....come il panico che invaderà Ennis quando la macchina di Jack si allontana, indice di atroce sofferenza, del distacco da colui che pensa non rivedrà mai più:ma anche Jack dallo specchietto della sua vecchia auto non stacca, soffrendo, gli occhi da colui che ama:quanta sofferenza nei loro animi ( e quanta in me). Non dite...che nella nostra storia c'è volgarità. No! non lo accetterò mai. "QUANTO DURERA' LA NOSTRA STORIA" disse un giorno Jack (desideroso di una vita insieme): "FINO A QUANDO RIUSCIREMO A STARE IN SELLA......E PER NOI NON CI SONO REDINI" risponderà Ennis. Non provate a distruggermi questi ricordi. E con la stessa sofferenza di Ennis, dirò: . Non dite che.....è un film.
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vlr1506
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martedì 6 febbraio 2007
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bellissimo, intenso, emozionante
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l'ho visto ieri sera su sky per la prima volta, era dall'uscita al cinema che volevo vederlo e finalmente ieri sera me lo sono goduta dal primo minuto fino a tutti i titoli di coda e il mio giudizio non può che essere positivo. è un film veramente molto bello e toccante, una storia d'amore straordinariamente raccontata senza mai cadere nel banale, molto ben interpretata dai due attori sicuramente in un ruolo non facile. il finale poi è stato strappalacrime, con quella frase che dice e non dice, che mi ha lasciato perplessa sull'interpretazione: per me è una dichiarazione d'amore eterno che solo con la perdita della persona amata ha fatto realizzare al protagonista quanto forte fosse quel qualcosa a cui lui non aveva saputo dare un nome.
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l'ho visto ieri sera su sky per la prima volta, era dall'uscita al cinema che volevo vederlo e finalmente ieri sera me lo sono goduta dal primo minuto fino a tutti i titoli di coda e il mio giudizio non può che essere positivo. è un film veramente molto bello e toccante, una storia d'amore straordinariamente raccontata senza mai cadere nel banale, molto ben interpretata dai due attori sicuramente in un ruolo non facile. il finale poi è stato strappalacrime, con quella frase che dice e non dice, che mi ha lasciato perplessa sull'interpretazione: per me è una dichiarazione d'amore eterno che solo con la perdita della persona amata ha fatto realizzare al protagonista quanto forte fosse quel qualcosa a cui lui non aveva saputo dare un nome. una storia d'amore comune che è stata raccontata in modo sublime, che lascia quella malinconia e quella voglia di avere qualcuno che ci ami così profondamente, anche solo una volta nella vita! un consiglio a tutti: guardatevelo perchè merita! io lo rivedrei almeno 20 volte talmente mi è piaciuto!
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ale
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mercoledì 25 gennaio 2006
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il tormento e l'estasi
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Credo che la maggior forza del film,sia quello di evidenziare come, spesso, gli amori clandestini siano molto più veri e profondi di quelli ufficiali; sappiamo che in tanti casi chi si sposa, dopo fidanzamenti più o meno lunghi, si trova improvvisamente o inaspettatamente di fronte ad aspetti del partner che non si conoscevano o che non ci si aspettava.
Ed ecco, che prima o poi, per le più svariate ragioni e nei più diversi luoghi,capiti di incontrare la persona con la quale proviamo un'empatia totale, con la quale scopriamo i lati del nostro carattere più indifesi e indifendibili; con la quale si possa dire " come tu sei io sarò " o " ti avessi incontrato prima! "
La storia raccontata splendidamente , a mio avviso , nel film si è ripetuta nel passato e si svolge anche oggi, in migliaia di casi, anche adesso, da qualche parte, in questo momento! E chi per pavidità o timidezza, vorrebbe ma non può , tentare di costruirne una, può, almeno viverla, attraverso quella di Ennis e di Jack,che proprio perchè non dispongono dalla loro
parte di alcun canone sociale di difesa, riescono a raggiungere le più alte vette del tormento e dell'estasi.
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angela
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domenica 30 aprile 2006
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uscita dvd in italia
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Ciao a tutti. Torno spesso su questo forum anche se è passato qualche mese dal "terremoto d'emozioni" provocato da BM. Leggervi è sempre un piacere, ed anche... rileggervi!
Spero di farvi cosa gradita (mamma mia, che tono aziendale!) comunicandovi che ho scritto alla casa di distribuzione del film in Italia chiedendo notizie del DVD, visto che in USA (e anche in Europa, per esempio in Inghilterra, acquistabile su Amazon.co.uk)è già in commercio da un pezzo. Mi hanno risposto, subito e cortesemente, e la cosa mi ha piacevolmente stupito, che l'uscita della versione noleggio è prevista per i primi di giugno, mentre quella in vendita due mesi dopo.
Prendetelo con il beneficio di inventario ma la fonte è attendibile.
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Ciao a tutti. Torno spesso su questo forum anche se è passato qualche mese dal "terremoto d'emozioni" provocato da BM. Leggervi è sempre un piacere, ed anche... rileggervi!
Spero di farvi cosa gradita (mamma mia, che tono aziendale!) comunicandovi che ho scritto alla casa di distribuzione del film in Italia chiedendo notizie del DVD, visto che in USA (e anche in Europa, per esempio in Inghilterra, acquistabile su Amazon.co.uk)è già in commercio da un pezzo. Mi hanno risposto, subito e cortesemente, e la cosa mi ha piacevolmente stupito, che l'uscita della versione noleggio è prevista per i primi di giugno, mentre quella in vendita due mesi dopo.
Prendetelo con il beneficio di inventario ma la fonte è attendibile. Pazienza che, come al solito, l'Italia arrivi con un ritardo abissale ed ingiustificabile. O forse è solo perchè stiamo parlando di un capolavoro, certo, ma un po'... spinosetto da far trovare sugli scaffali della videoteca di quartiere? Dopotutto, film usciti al cinema nello stesso periodo sono già in DVD da un pezzo, vedi Pieraccioni, l'orrido Natale a Miami, King Kong, lo stesso "Crash" che ha vinto l'Oscar... Vabbè, stop alle polemiche. Almeno la finirò di setacciare la rete tutti i giorni in cerca di notizie. Spero che stiate tutti bene e che qualcuno di voi, in questi mesi, abbia conservato, trovato o ritrovato la felicità che merita... penso a Uomo Nuovo, ad Ennis e a tutti gli altri!
Un saluto ed un bacio a tutti.
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diomede917
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mercoledì 25 gennaio 2006
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manuel fantoni
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Sinceramente il film non è brutto, però non riesco a vederci questa fenomeno da Leone d'oro e mangia oscar. Brokeback Mountain è un film senza dubbio coraggioso per le tematiche che affronta e onestamente è anche un bella storia d'amore, quello che manca al film è un certo pathos emotivo che le storie d'amore impossibile portano con se. Le belle immagini Marlboro Country si mangiano totalmente il film lasciandoci,come al protagonista, una cartolina del ricordo. Può sembrare un paradosso ma le scene migliori sono quelle che vedono i protagonisti all'interno della vita virtuale che hanno scelto come la litigata di Jake Gyllenhall con il suocero il giorno del ringraziamento o l'incontro tra Heath ledger e i genitori di Jake Gyllenhall.
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Sinceramente il film non è brutto, però non riesco a vederci questa fenomeno da Leone d'oro e mangia oscar. Brokeback Mountain è un film senza dubbio coraggioso per le tematiche che affronta e onestamente è anche un bella storia d'amore, quello che manca al film è un certo pathos emotivo che le storie d'amore impossibile portano con se. Le belle immagini Marlboro Country si mangiano totalmente il film lasciandoci,come al protagonista, una cartolina del ricordo. Può sembrare un paradosso ma le scene migliori sono quelle che vedono i protagonisti all'interno della vita virtuale che hanno scelto come la litigata di Jake Gyllenhall con il suocero il giorno del ringraziamento o l'incontro tra Heath ledger e i genitori di Jake Gyllenhall. Un plauso particolare a Heath Ledger che ha ben rappresentato le sofferenza di questo uomo d'onore follemente innamorato. Comunque alla fine del film il pensiero è volato verso Manuel Fantoni che ad un ingenuotto Carlo Verdone gli dice "Ma lo sai che John Wayne era frocio???" "No!!!!!! che notizia"
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fede
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giovedì 26 gennaio 2006
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l'amore come poche altre volte si era visto
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Inizierei subido dicendo che Brokeback Mountain non è una storia d'amore omosessuale. E' semplicemente una storia d'amore, punto. Forse la storia d'amore più riuscita negli ultimi 20 anni. Una storia che mostra il vero amore, quello che ti fa gioire e, soprattutto, soffrire. Quello per cui senza non riesci più a vivere, quello per cui senza ti accorgi di non riuscire più a vivere solo dopo che lo hai perso definitivamente. L'amore clandestino, nascosto, che non riesce a vivere lasua crescita, il suo "naturale" svolgimento, solo perchè vissuto tra due persone dello stesso sesso. Un amore molto più sentito di tanti altri "convenzionali" e per questo moralmente accettati. Ang Lee rompe questo tabù: ci mostra due uomini, più che due omosessuali, addirittura due cowboy, ovvero lo stereotipo del macho, che, circondati dalla natura, si innamorano, perdutamente, l'uno dell'altro, d'altronde non c'è nulla di più "naturale" dell'amore,non riuscendo, mai, a viverlo, il loro amore, alla luce del sole, dovendo fingere un'altra vita, crearsi una famiglia di facciata, pensando però solamente all'altro, aspettando solo il momento di poterlo semplicemente riabbracciare.
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Inizierei subido dicendo che Brokeback Mountain non è una storia d'amore omosessuale. E' semplicemente una storia d'amore, punto. Forse la storia d'amore più riuscita negli ultimi 20 anni. Una storia che mostra il vero amore, quello che ti fa gioire e, soprattutto, soffrire. Quello per cui senza non riesci più a vivere, quello per cui senza ti accorgi di non riuscire più a vivere solo dopo che lo hai perso definitivamente. L'amore clandestino, nascosto, che non riesce a vivere lasua crescita, il suo "naturale" svolgimento, solo perchè vissuto tra due persone dello stesso sesso. Un amore molto più sentito di tanti altri "convenzionali" e per questo moralmente accettati. Ang Lee rompe questo tabù: ci mostra due uomini, più che due omosessuali, addirittura due cowboy, ovvero lo stereotipo del macho, che, circondati dalla natura, si innamorano, perdutamente, l'uno dell'altro, d'altronde non c'è nulla di più "naturale" dell'amore,non riuscendo, mai, a viverlo, il loro amore, alla luce del sole, dovendo fingere un'altra vita, crearsi una famiglia di facciata, pensando però solamente all'altro, aspettando solo il momento di poterlo semplicemente riabbracciare. Il Taiwanese riesce in tutto ciò senza virtuosismi di nessun tipo, riprese standard, una quantità enorme di campi lunghi e lunghissimi, tramonti, albe, lune, stelle, ruscelli e montagne a fare da cornice, dialoghi ridotti all'osso, una toccante colonna sonora ed un'alchimia pazzesca tra i due protagonisti, Heath Ledger, da Oscar, e Jake Gillenhahll. Splendida la prima mezz'ora, quella in cui i due iniziano a conoscersi, solo attraverso gli sguardi, e tutti i momenti in cui i due hanno la fortuna di poter stare assieme, e vivere semplicemente la loro storia, mentre toccante e commovente è il finale.
Non c'è cosa più stupida al mondo che voler limitare l'amore ad uno standard, e questo film ne è una testimonianza.
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giuseppe 1963
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lunedì 30 gennaio 2006
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amore in bilico
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Quello che probabilmente colpisce e cattura in modo irresistibile di questo film è come sia possibile rintracciare un riflesso, un frammento almeno, della personale educazione sentimentale di ognuno di noi. E talmente sono universali i poli d'oscillazione che la percezione del pathos evocato prescinde dal sesso dei due amanti e ci trasporta su di un piano indifferenziato ma non disumanizzato. Certo un vissuto omosessuale favorisce l'identificazione con i personaggi e forse anche una dolorosa armonizzazione con il loro vissuto, ma è anche vero che, in trasparenza, la verità di Jack e Ennis risiede innanzi tutto nell'essere metafore di un difficile percorso personale che, soprattutto per chi è omosessuale, oscilla continuamente tra queste due istanze, da un lato la paura, il terrore a volte, di scoprirsi, dall'altro una progettualità eversiva, per forza di cose poco concreta ma vitale.
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Quello che probabilmente colpisce e cattura in modo irresistibile di questo film è come sia possibile rintracciare un riflesso, un frammento almeno, della personale educazione sentimentale di ognuno di noi. E talmente sono universali i poli d'oscillazione che la percezione del pathos evocato prescinde dal sesso dei due amanti e ci trasporta su di un piano indifferenziato ma non disumanizzato. Certo un vissuto omosessuale favorisce l'identificazione con i personaggi e forse anche una dolorosa armonizzazione con il loro vissuto, ma è anche vero che, in trasparenza, la verità di Jack e Ennis risiede innanzi tutto nell'essere metafore di un difficile percorso personale che, soprattutto per chi è omosessuale, oscilla continuamente tra queste due istanze, da un lato la paura, il terrore a volte, di scoprirsi, dall'altro una progettualità eversiva, per forza di cose poco concreta ma vitale. Ennis e Jack diventano tutt'uno quindi nella vita reale, nella realtà di molti omosessuali che per anni scelgono il ripiegamento, la mimetizzazione, l'immobilità, per poi esplodere male o troppo tardi, in un fuoco pirotecnico di coming out in cui spesso si contano parecchi feriti. La struggente isteresi di Ennis condanna la fragile determinazione di Jack, costringe la vitale intensità dell'amore a stratificarsi come un magma sotterraneo che mai troverà la via per erompere fuori alla luce del sole, l'apparente libertà dei meravigliosi scenari naturali canadesi, nella loro incomparabile e titanica solitudine amplificano allo spasimo la claustrofobica relazione che i due cow-boys intrattengono per oltre vent'anni. Anche lo sfinente andirivieni tra Texas e Wyoming che Jack accetta, pur senza discutere, assomiglia più all'inutile corsa del criceto nella ruota dentro la gabbia che alla fuga del principe per abbracciare l'amato. E il veloce flashback di un Jack disilluso e disincantato mentre vede andare via l'uomo che ama stride fortemente con l'espressione di intensa felicità di vent'anni prima. La sofferenza autoinflitta per ossequiare una dea infelice come la paura trova forse una sua opaca catarsi alla fine del film. Ennis invecchiato e svuotato di ogni energia vitale si dedica ad un suo personale culto memoriale in cui due camicie rappresentano l'icona di un'unità sempre inseguita e mai realizzata. Come orazione esala un giuramento appena accennato, forse senza oggetto, certamente intriso di secca disidratata sofferenza, il segreto ormai preservato per sempre.
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[+] una progettualità eversiva poco concreta ma vitale
(di dirk diggler)
[ - ] una progettualità eversiva poco concreta ma vitale
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a.l
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martedì 31 gennaio 2006
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come un cavallo
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“…I ragazzi che si amano sono altrove lontano più lontano della notte/più in alto del giorno…”: Jacques Prévert descrivendo la sensazione degli innamorati tutti di vivere in una dimensione diversa rispetto al resto dell’umanità, suggerisce anche l’incompatibilità fra la rigidità dei codici di comportamento comunemente ammessi dalle società e l’anarchia delle passioni. Difficile però comprendere se, ai tempi di Zapatero, dei Pac e di Platinette, i due mandriani perdutamente innamorati l’uno dell’altro, protagonisti del film vincitore a Venezia 2005 “I segreti di Brokeback mountain” di Ang Lee, siano anacronistici o ancora attuali. Probabilmente dipende dalla prospettiva o più semplicemente dal dove.
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“…I ragazzi che si amano sono altrove lontano più lontano della notte/più in alto del giorno…”: Jacques Prévert descrivendo la sensazione degli innamorati tutti di vivere in una dimensione diversa rispetto al resto dell’umanità, suggerisce anche l’incompatibilità fra la rigidità dei codici di comportamento comunemente ammessi dalle società e l’anarchia delle passioni. Difficile però comprendere se, ai tempi di Zapatero, dei Pac e di Platinette, i due mandriani perdutamente innamorati l’uno dell’altro, protagonisti del film vincitore a Venezia 2005 “I segreti di Brokeback mountain” di Ang Lee, siano anacronistici o ancora attuali. Probabilmente dipende dalla prospettiva o più semplicemente dal dove. Il racconto della Proulx “Gente del Wyoming”, collocato nella regione rurale statunitense, patria di machi a cavallo e rodei, fra il 1963 e gli anni ’80, da cui la pellicola è tratta, è comunque del 1998 e nello stesso anno in quella zona fu massacrato un gay ventunenne. Il dato di cronaca e l’ambientazione negli strati più bassi della società non è irrilevante per capire la dinamica dei rapporto fra i due cowboy: la ventata di liberazione sessuale portata dal ’68 non è arrivata ovunque neppure nell’Occidente evoluto, ove la moda alla trasgressione tout court plaude persino. Tuttavia la diversità di Jack ed Ennis è solo marginalmente legata alle inclinazioni sessuali: essi, ineducati e vagabondi, simili agli animali solitari e selvaggi della loro montagna incapaci di stare nel branco, rappresentano il rifiuto, epidermico e tragicamente inconsapevole, del sogno americano. L’ipersensibilità amorale e una istintività esasperata ne fanno dei disadattati, indigenza e semi-analfabetismo d’altro lato non consentono una via di fuga dal modello di vita imposto, anche solo nella contestazione ideale. La passione condivisa è così l’unico strumento di preservazione/difesa intima di se stessi in un contesto ambientale ostile ed estraneo: più invecchiano, più il senso di lontananza dalla comunità si accentua, più diventano essenziali l’uno per l’altro. L’amore totalizzante nasce dall’attrazione fisica, ma ad alimentarlo è il bisogno disperato di essere fino in fondo corpo e anima. La nitidezza e l’essenzialità del racconto rimandano al cinema classico della golden age hollywoodiana ed è la stessa classicità corrosiva di opere come “Lontano dal paradiso” di Haynes o di “I ponti di Madison County” di Eastwood, che trasponeva sullo schermo con toni più sfumati una vicenda analoga. Ne “I segreti di Brokeback mountain” l’ipocrisia e la crudeltà implicite nella way of live a stelle e strisce viene alla luce con la demistificazione di uno dei suoi miti: il romantico pistolero randagio ama con purezza assoluta le praterie sterminate e chi è simile a lui, ma la città, imprigionandolo e deridendolo, ha finito con il sopprimerlo e, privandosi del suo spirito libero, ha ucciso anche se stessa. Le sofferenze dei due amanti si riverberano a macchia d’olio su tutto ciò che li circonda: un mondo, in cui bellezza e cuore sono effimere parentesi celate in una cartolina, in una breve vacanza fra i monti, in una giacca rinchiusa in un armadio, non ha nulla da offrire a nessuno, se non per caso o per sbaglio. Allora non resta che addormentarsi in piedi come i cavalli, nella speranza che qualcuno arrivi alle spalle e ti culli per un momento, prima di doverti abbandonare per sempre.
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[+] non ci sono parole
(di luca)
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[+] bravissimo
(di ale (sp))
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angela
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domenica 5 febbraio 2006
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grazie a tutti voi
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Premetto che sarò un po' lunga, scusatemi in anticipo.
Sono andata a vedere BM grazie a voi. Ero dubbiosa, spaventata forse dal timore di lasciarmi coinvolgere e turbare da una storia così "diversa" dalla mia quotidianità senza scossoni. Avevo letto il racconto, certo; confesso che lo avevo preso in mano attirata più che altro dalla splendida foto di Heath e Jake in copertina, ma poi pagina dopo pagina mi ero lasciata coinvolgere, e in un quarto d'ora lo avevo finito, così come erano finite tutte le mie lacrime.
E ieri sera, al cinema, le ho finite di nuovo. Non sono brava ad esprimere le emozioni a parole, ma mi sento di dire che, al di là della bellezza struggente del film che è indiscutibile, al di là dei due protagonisti, perfetti, al di là di una regia sensibile.
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Premetto che sarò un po' lunga, scusatemi in anticipo.
Sono andata a vedere BM grazie a voi. Ero dubbiosa, spaventata forse dal timore di lasciarmi coinvolgere e turbare da una storia così "diversa" dalla mia quotidianità senza scossoni. Avevo letto il racconto, certo; confesso che lo avevo preso in mano attirata più che altro dalla splendida foto di Heath e Jake in copertina, ma poi pagina dopo pagina mi ero lasciata coinvolgere, e in un quarto d'ora lo avevo finito, così come erano finite tutte le mie lacrime.
E ieri sera, al cinema, le ho finite di nuovo. Non sono brava ad esprimere le emozioni a parole, ma mi sento di dire che, al di là della bellezza struggente del film che è indiscutibile, al di là dei due protagonisti, perfetti, al di là di una regia sensibile... quello che ti resta nel cuore sono una serie di emozioni. Rimpianto, dolcezza, struggimento, desiderio impossibile che, in qualche luogo ed epoca che non esistono, in una realtà parallela, Jack riesca a convincere Ennis a lasciare tutto e tutti e a rimanere con lui, e che la montagna che nella loro storia è stata l'emblema del loro amore doloroso, struggente ed impossibile diventi semplicemente il ricordo del primo, meraviglioso incontro...
Qualcuno ha lanciato su questo forum il sondaggio sulla scena più bella; per un film come BM è un'impresa quasi impossibile sceglierne una. Ma forse quell'abbraccio tenero di Ennis ad un semi addormentato Jack, quel suo cullarlo dolcemente come a volergli promettere (ahimè,mentendo) che lo proteggerà e lo cullerà in quel modo per tutta la vita, e soprattutto lo sguardo fiducioso e felice con cui Jack lo guarda andar via, mi hanno strappato l'anima, esattamente come me l'aveva strappata la descrizione della stessa scena nel libro, con il linguaggio scarno, quasi sgrammaticato, della Proulx che improvvisamente diventava pura poesia.
Grazie a tutti voi, ripeto, perchè con le vostre recensioni mi avete convinto ad andare a vedere BM e mi avete in questo modo donato una delle più intense emozioni della mia vita di appassionata di cinema. E tuttosommato chissenefrega degli Oscar, penso che tutti noi nei nostri cuori sappiamo già che BM ha vinto e vincerà sempre, perchè è un bel film ma soprattutto perchè rappresenta il luogo a cui anela la nostra anima, qualunque cosa essa cerchi.
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(di ennis)
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(di fabio)
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ennis del mar
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lunedì 6 marzo 2006
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x angela
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Ciao angela,io ho visto The Crash,qualche mese fa:Per quanto riguarda gli altri film non so.The Crash è un film ben fatto,ben interpretato,che fa riflettere.Molto americano,se vogliamo un tantino perbenista e troppo politicamente corretto.Uno spaccato della società americana fatta di pregiudizio e paura nei confronti della diversità.Un film buonista e conformista come dicevi tu.Però bello,intenso,ma niente a che vedere con BBM.Condivido la statuetta come migliore scenografia originale a The Crash,ma solo quella.BBM è un'altra storia.Un film,un capolavoro come credo non ne abbia mai visti.Un film che ti entra dentro,lentamente, con discrezione e in punta di piedi,e si impadronisce del tuo cuore, e per giorni il suo ricordo ti perseguita.
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Ciao angela,io ho visto The Crash,qualche mese fa:Per quanto riguarda gli altri film non so.The Crash è un film ben fatto,ben interpretato,che fa riflettere.Molto americano,se vogliamo un tantino perbenista e troppo politicamente corretto.Uno spaccato della società americana fatta di pregiudizio e paura nei confronti della diversità.Un film buonista e conformista come dicevi tu.Però bello,intenso,ma niente a che vedere con BBM.Condivido la statuetta come migliore scenografia originale a The Crash,ma solo quella.BBM è un'altra storia.Un film,un capolavoro come credo non ne abbia mai visti.Un film che ti entra dentro,lentamente, con discrezione e in punta di piedi,e si impadronisce del tuo cuore, e per giorni il suo ricordo ti perseguita.E'un po' che l'ho visto e non una volta,ma quelle immagini,quegli sguardi,quelle montagne,quella chitarra,e quelle emozioni non mi abbandonano ancora.Un film che mi ha cambiato,davvero lo dico.
Ha vinto un film americano ad una festa americana per eccellenza.Peccato.Sopratutto per gli attori che non hanno ricevuto nessun riconoscimento per un'interpretazione difficile e indimenticabile.
Ciao da Ennis del mar
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[+] grazie!
(di angela)
[ - ] grazie!
[+] un oscar politically correct?
(di belisario1963)
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[+] vincent: ti entra dentro…
(di vincent (rennes))
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