L'opera prima di Lars von Trier dà il via ad un percorso ipnotico, dove l'eccesso non è fine a se stesso.
Giallo,
Danimarca 1984.
Durata 103 Minuti.
Tornato sconvolto al Cairo dopo un'indagine in Europa, un investigatore racconta a uno psichiatra la sua vicenda, di come venne coinvolto nel caso del... Espandi ▽
L'ispettore Fisher vive al Cairo e sente il bisogno di recarsi da un ipnotista per ricostruire quanto accaduto quando, dopo tredici anni di assenza, era stato richiamato in Germania per risolvere il caso di un serial killer che uccideva le giovanissime venditrici di biglietti del lotto. Per farsi aiutare era tornato da Osborne, un suo professore che aveva scritto un testo secondo lui fondamentale "L'elemento del crimine". Osborne lo aveva messo sulle tracce di un certo Harry Grey.
Von Trier affronta la sua opera prima cercando soluzioni azzardate in cui l'atmosfera prevale sul plot. Siamo di fronte ad uno sguardo estremamente pessimistico su quell'Europa che un danese come Lars identifica con la Germania; in questo film, così come nei titoli successivi.
Inizia qui in maniera determinata il percorso che continuerà a portare il regista ad indagare sulla presenza del bene e del male che in questo caso si fanno materia, luce, ombra, dissoluzione. In un percorso ipnotico che si fa tutt'uno con il fare cinema.