Titolo originale | Rumble Fish |
Anno | 1983 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Francis Ford Coppola |
Attori | Mickey Rourke, Matt Dillon, Dennis Hopper, Nicolas Cage, Diane Lane, Diana Scardwid Vincent Spano, Tom Waits, Chris Penn, Diana Scarwid, Tracey Walter, Michael Higgins, Laurence Fishburne, William Smith, Sofia Coppola, Herb Rice, Glenn Withrow, Maybelle Wallace, Mona Manning, Gian-Carlo Coppola, S.E. Hinton, Emmett Brown, Lance Guercia, Bob Maras, J.T. Turner. |
Tag | Da vedere 1983 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,31 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 20 luglio 2017
Rusty, un sedicenne inquieto figlio di un ex avvocato alcolizzato abbandonato dalla moglie, capeggia una piccola banda di coetanei a Tulsa in Oklahoma Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes,
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Rusty, un sedicenne inquieto figlio di un ex avvocato alcolizzato abbandonato dalla moglie, capeggia una piccola banda di coetanei a Tulsa in Oklahoma, ma sogna la California dove è fuggito il fratello maggiore, un mito per lui. Un giorno questi viene ucciso da un poliziotto. Rusty se ne andrà in California. Ottimo Mickey Rourke, nella parte del fratello.
Rusty il selvaggio vive nella dimensione del mito, della leggenda, una dimensione simbolica, onirica, fuori dal tempo. È un’opera sulle bande e sul disagio giovanili: l’aggregazione tribale è vista come una pulsione primaria per l’uomo e soprattutto per i giovani, che hanno bisogno di sentirsi parte di un gruppo. Centrale è la metafora dei rumble fish, unico elemento a colori del film, i pesci tuono, pesci combattenti che attaccano i loro simili e la loro stessa immagine riflessa. La loro aggressività, solo apparentemente rivolta contro l’altro, è in realtà rivolta contro se stessi. Ma tale impulso autodistruttivo si estinguerebbe se questi pesci avessero più spazio e libertà. I pesci tuono rappresentano i ragazzi come Rusty che, per non abbandonarsi alla violenza, necessitano di uscire dalle restrizioni della società, della realtà provinciale, dell’ordine costituito, hanno bisogno della libertà indispensabile a esprimere apertamente se stessi. Alla fine i pesci vengono liberati e Rusty parte da solo per la California, sulla moto del fratello (oggetto mitico, magico), verso la libertà, superando l’adolescenza, la violenza, il mito della banda. Il punto di vista dell’autore si divide fra tre personaggi: Rusty, Motorcycle Boy, Steve. Rusty è ferito più di una volta nel corso della storia: la sua visione è il delirio febbricitante, allucinato dallo stato alterato del ferimento. Motorcycle Boy è daltonico: la sua visione è il b/n. Steve trascrive i fatti in un diario: la sua visione è quella della cronaca. Rusty il selvaggio è anche una riflessione sul tempo, che viene deformato, contratto, dilatato, sospeso (si pensi all’immagine ricorrente di nuvole che scorrono veloci, e a quella di un grande orologio privo di lancette). Il film è stato girato da Coppola lo stesso anno, con la stessa troupe e lo stesso protagonista di I ragazzi della 56ª strada (The Outsiders).
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IL film in questione, nel corso del tempo, è diventato un cult, una vera e propria pietra miliare del cinema americano contemporaneo. Tratto dal romanzo di S. E. Hinton " Rumble Fish" narra le peripezie di Rusty, giovane " ribelle senza causa" che trascorre le proprie giornate nei sobborghi in cui è nato e cresciuto ,alla vana ricerca di un'ident [...] Vai alla recensione »
Storia di ragazzi di strada, i loro miti in fondo fragili e fallaci, e le loro guerre tra bande. Tra questi si distinguono Rusty James che cerca di guidare una banda e seguire inutilmente le orme del fratello maggiore, vero mito del quartiere. Loro padre è un fallito alcolizzato mentre la madre è scappata in California. Un poliziotto li tiene a bada, nella speranza che compiano il passo [...] Vai alla recensione »
il titolo originale è Rumble fish e, come avviene sempre con le traduzioni dei titoli in italiano, riesce ad esprimere e a sintetizzare meglio la trama ed il significato del film. La vicenda si sviluppa intorno alla figura di Rusty James (Dillon) che lotta metaforicamente e letteralmente per essere accettato come leader tra i ragazzi di Tulsa (Oklahoma) tale lotta è contrastata dalla [...] Vai alla recensione »
Un film strano, sembra di stare dentro un sogno , anche se all'inizio non sembra. Il film quindi è un pò pesante e lento, proprio come potrebbe essere un sogno. Si regge tutto sul rapporto fratello maggiore/fratello minore e in parte il padre, quindi non aspettatevi un film sulle bande, le bande giovanili è solo il contesto per raccontare di questo rapporto tra fratelli, [...] Vai alla recensione »
vidi per la prima volta rumble fish quando ero appena un bambino.ovvio,Matt Dillon all'epoca era il nuovo idolo generazionale,sia per il suo bell'aspetto sia per la sua bravura-e per la sua fortuna:fu scoperto per puro caso da alcuni talent-scout mentre saltava una lezione a scuola..!-.ma,col senno di poi,continuando a ritenere ottima la prova di Dillon,quello che mi ha colpito molto di questo film [...] Vai alla recensione »
Dopo "I ragazzi della 56 strada" il regista ripercorre la "gioventù bruciata" attraverso l'espressionismo, riferito al cinema espressionista. Coppola crea un mondo distorto, surreale, astratto. Analizza il tempo, le alterazioni, le conseguenze. Caratterizzato da un incantevole fotografia in bianco e nero di rara bellezza.
Il film mi è piaciuto veramente un sacco, ma qui non voglio scrivere un commento o una recensione, voglio solamente lamentarmi verso l'ennesima stupidaggine commessa dall'osceno Farinotti che rivela il finale del film nelle proprie recensioni. Meno male l'avevo visto prima!
Per ci ama la filmografia di Coppola. Ho rivisto il film dopo molti anni e mi é sorta una riflessione che in prima visione neppure mi aveva sfiorato: I giovani, i figli, gli adolescenti... per crescere hanno bisogno di una guida..punti fermi o come si vogliono definire quelle che dovrebbero essere le rotaie sulle quali viaggiare per non deragliare; va da sé che se le rotaie sono malferme o storte..le [...] Vai alla recensione »
Rusty il selvaggio è il risultato di un cast indimenticabile e una regia impeccabile. il bianco e nero rende tutto molto più forte , e il finale è memorabile, film da avera nella propra collezione se si è amanti del cinema.
Se ci fossero parole per raccontarlo non sarebbe il capolavoro che è. Da vedere e rivedere.
uno dei più bei film che io abbia mai visto, pregno come una spugna di significati importanti, riflessivo, la vita di uomini dalla pelle dura, in un inferno di apparenze e sogni bigotti, pesci combattenti in una boccia... è un capolavoro, guardatelo.
non è un film sulle bande, anzi.. al contrario parla della fine delle bande. che dire.. drammatico ma surreale, ambientato in un luogo non specificato degli usa, periodo: primi anni 60. trama: dillon ha il mito del fratello (ex leeder di banda) cerca di formare una banda ma senza sucesso. in quanto i tempi sono cambiati e dalla california è in arrivo un nuovo modo di essere.
chi pensa che sia un film sui ragazzi di strada si sbaglia. la metafora dei pesci è la chiave di lettura del film. certo che se non ci fossero telefonini,internet, chat... la gente tornerebbe a socializzare e tornerebbero le "bande" (i gruppi). cosi come allora quando le droghe resero i ragazzi soli e alienati, togliendo in loro il bisogno di "combattere".