Sirk è alle prese con i primi esperimenti hollywoodiani e si diverte a testare i suoi spettatori. Da riscoprire nella retrospettiva che il Festival di Locarno sta dedicando al regista.
di Giancarlo Zappoli
Un personaggio realmente vissuto ed 'europeo' viene utilizzato da Sirk per sviluppare alcuni temi a lui cari ma anche per testare il pubblico americano.
Co-sceneggiatore insieme ad Ellis St Joseph concentra la sua attenzione sul personaggio: un ladro così esperto da poter divenire un altrettanto esperto cacciatore di ladri. In questa doppia veste risiede l'interesse che attrae Sirk e che gli permette di portare sullo schermo un piccolo capolavoro di ironia. Il tono da commedia trova una variazione nella parte finale dopo aver consentito a Sirk di esercitare il proprio 'tocco' Non manca poi un tratto che potremmo definire surreale.
Siamo di fronte a un Sirk che, non ancora entrato nella macchina hollywoodiana, si diverte divertendo un pubblico raffinato.