Il documentario mostra l'immigrazione da un'angolazione singolare, ossia non attraverso le immagini degli sbarchi, dei luoghi di detenzione temporanea, tanto care all'immaginario giornalistico televisivo, ma cogliendo le vite dei migranti in una zona grigia, una sorta di limbo sospeso tra la tragedia dell'arrivo e l'illusione e la speranza di una vita nuova. Recensione ❯
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Amici dei miei amici...buonasera!": così cominciava una delle trasmissioni più celebri della Rai degli anni '60 dove Angelo Lombardi e il suo aiutante ascaro Endalù, incantavano i telespettatori maneggiando serpenti velenosi e animali esotici. Il film ricostruisce carattere e retroscena di una icona della tv di stato popolare, all'epoca, come Mike Bongiorno. Recensione ❯
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Ritratto intimo del 'genio' di Lorenza Mazzetti, del suo sguardo fiabesco e della sua leggerezza intrisa di profondità. Documentario, Italia2016. Durata 62 Minuti.
Lorenza si racconta mentre ci accompagna nei luoghi del suo passato e nella vita di oggi, con la gemella Paola e il suo mondo fatto di incontri e ricordi. Espandi ▽
Il documentario di Steve Della Casa e Francesco Frisari ci accompagna nello straordinario mondo di Lorenza alla ricerca di quel "genio" che brilla nel suo sguardo leggero, fiabesco e profondo con cui si racconta e si muove nella vita di oggi e che anima i suoi film, libri e quadri. Recensione ❯
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Un refettorio molto particolare sfama i rifugiati grazie anche alla collaborazione dei migliori chef al mondo. Espandi ▽
Nella straordinaria cucina del Refettorio Ambrosiano di Milano, lo chef di fama internazionale Massimo Bottura gestisce 40 dei migliori chef del mondo, tra cui Ferran Adria, Rene Redzepi, Alain Ducasse, Daniel Humm e molti altri. Tutto il cibo servito è stato ricavato dai rifiuti alimentari di Expo 2015. Il film racconta anche le avvincenti storie di molti dei rifugiati e senzatetto che frequentano il Refettorio. Recensione ❯
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"Le donne uccidono per gli stessi motivi degli uomini, spesso con la stessa sofferenza". Si può essere più o meno d'accordo con questa affermazione ma, per trovarla fra le ormai molte pagine della pubblicistica sull'argomento, è necessario un percorso lungo e tutt'altro che lineare. Recensione ❯
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Leone Ginzburg, evoluzione di un risoluto oppositore del fascismo e delle sue nefandezze. Espandi ▽
Torino, 1923. Al liceo d'Azeglio di Torino un gruppo di diciassettenni si forma intorno all'insegnamento di maestri antifascisti come Augusto Monti e Umberto Cosmo. Tra loro spicca per maturità e carisma un giovane ebreo russo nato a Odessa, Leone Ginzburg. Confrontati alla fase trionfante del fascismo, ognuno di loro lotterà negli anni successivi contro la retorica e l'oscurantismo del regime, con i mezzi dell'azione politica e della diffusione culturale. La scelta più radicale sarà quella di Leone. La sua morte a soli 34 anni a Regina Coeli sotto la feroce tortura nazista; gli anni del confino, l'impegno nel Partito d'Azione e in Giustizia e Libertà, il lavoro editoriale all'Einaudi (di cui è il grande ispiratore) fanno di lui una figura centrale della cultura e dell'identità torinese negli anni in cui questa si afferma come punto di riferimento morale e intellettuale per la Nazione intera, punta di diamante di un'Italia che continua a lottare per difendere i suoi valori più alti. Recensione ❯
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A poco più di sessant'anni dalla morte, avvenuta il 19 agosto 1954, un omaggio sentito e doveroso a una figura importante, fondamentale, per la politica italiana e non solo. Alcide De Gasperi ha contributo a ricostruire il Paese, nell'arco di una vita vissuta tra dominazione austriaca, due conflitti mondiali e il dopoguerra, una vita terrena terminata ben prima di concludere la sua opera politica in Italia e in Europa. Recensione ❯
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Pure immagini stupefacenti di sport che spingono l'uomo a superare i propri limiti, anche a rischio di morire. Documentario, USA2015. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Thierry Donard ha intrapreso un nuovo incredibile viaggio intorno al mondo per guidare gli spettatori attraverso ambienti naturali mozzafiato. Espandi ▽
Accompagnato dalla sua macchina da presa, Thierry Donard ha intrapreso un nuovo incredibile viaggio intorno al mondo per guidare gli spettatori attraverso ambienti naturali mozzafiato dove uomini e donne compiono gesta che ai più appaiono inimmaginabili. Dai monti innevati sopra i fiordi norvegesi alle onde di Fakarava passando attraverso i ghiacciai delle Alpi svizzere, Don't Crack Under Pressure, che sarà nelle sale italiane il 14 e 15 dicembre racconta le sfide straordinarie di atleti temerari. Recensione ❯
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Un film differente, un puzzle emotivo in cui il Bolshoï diventa metafora avvelenata del Paese e della corruzione della sua classe dirigente
. Documentario, Gran Bretagna2015. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tra backstage, spettacoli mozzafiato e illuminanti interviste, uno sguardo sulle divisioni personali e politiche tra i ballerini, i manager e chi lavora dietro al sipario del celebre teatro. Espandi ▽
Per la prima volta, il teatro Bolshoi ha consentito a una troupe cinematografica l'accesso totale e privo di alcuna censura al suo "dietro le quinte". Ne è uscito un intricato quadro di lotte di potere, intrighi, ambizioni sfrenate, scandali e ricerca ossessiva della perfezione... culminati con un attentato a Sergei Filin, allora direttore artistico del teatro, nel gennaio 2013 che lo lasciano parzialmente cieco. L'uomo accusato del crimine si rivelerà essere uno dei ballerini solisti dello stesso Bolshoi: Pavel Dmitrichenko. L'assalto sconvolge la Russia e macchia inesorabilmente la reputazione del più amato simbolo culturale del Paese. Dopo un periodo tumultuoso di proteste pubbliche, durante il quale diversi ballerini si dimettono o vengono licenziati, il Cremlino nominerà un nuovo direttore per ristabilire l'ordine: Vladimir Urin del Stanislavskij Teatro di Mosca. La scelta scatenerà in realtà nuovi conflitti. Recensione ❯
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Federico Fellini detta la sua biografia al regista canadese Damian Pettigrew in un lungo documentario intervista che ripercorre parallelamente tutta la sua carriera. Espandi ▽
Federico Fellini detta la sua biografia al regista canadese Damian Pettigrew in un lungo documentario intervista che ripercorre parallelamente tutta la sua carriera.
I racconti del Maestro sono intrecciati con quelli di tecnici, artisti, collaboratori. Tra scene inedite tratte dai suoi capolavori, Fellini svela di essere stato soprattutto un "bugiardo" di talento.
I documentari su personalità dello spettacolo - cinematografico o d'altro genere che sia - sono spesso delle delusioni, sostanziandosi per lo più di aneddoti più o meno interessanti e presunti dietro le quinte. Pettigrew evita la trappola convocando testimoni sceltissimi (Benigni, ma soprattutto Stamp e Sutherland) e raccontando per una volta non tanto il Fellini "public figure" del cinema italiano, con presunte piacevolezze annesse e connesse, ma il teorico e l'artista. Recensione ❯
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