Dotata di una notevole bellezza e di una innata signorilità di tratto, esordì giovanissima nel cinema in Vivere!, diretto nel 1936 da Guido Brignone, ottenendo un notevole successo. Tuttavia la sua gloria si rivelò immeritatamente effimera, forse perché il cambiamento dell'estetica cinematografica richiedeva volti certamente meno belli e delicati, ma di più drammatica espressività. Infatti, dopo avere interpretato solo qualche altra parte secondaria, finì con lo scomparire entro breve tempo dagli schermi italiani. Nella prima metà degli anni Sessanta, soprattutto per merito di Federico Fellini, che seppe intuire le sue notevoli potenzialità, la Boratto, che ha mantenuto nel tempo la sua straordinaria bellezza, ha sperimentato un nuovo periodo di notorietà, interpretando con raffinata signorilità, evidenziata da un'aria leggermente trasognata e malinconica, opportunamente messa in risalto dai costumi (indimenticabili i suoi grandi cappelli e le vaporose sciarpe di velo, indossate con stile impareggiabile), i personaggi della «signora misteriosa» in Otto e mezzo (1963) e della madre di Giulietta in Giulietta degli spiriti(1965). Anche dopo gli anni Sessanta la Boratto ha preso parte ad altri film ed è apparsa anche in televisione, dando vita a personaggi piacevoli e fini, anche se di secondo piano.