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Rassegna stampa di Asia Argento

Asia Argento (Asia Aria Maria Vittoria Rossa Argento) è un'attrice italiana, regista, produttrice, scrittrice, sceneggiatrice, è nata il 20 settembre 1975 a Roma (Italia). Asia Argento ha oggi 48 anni ed è del segno zodiacale Vergine.

ANDREA CHIRICHELLI
MYmovies.it

È passato molto tempo da quando Nanni Moretti costringeva la giovane figlia d'arte del maestro dell'horror all'italiana a giocare a palla con lui in Palombella rossa (1989). Asia, nata dall'unione di Daria Nicolodi e Dario Argento, è l'enfant prodige del cinema italiano e una delle poche attrici da esportazione attualmente in circolazione. Non particolarmente bella, ma dotata di una vitalità e di una grinta dirompente che spesso fatica lei stessa a padroneggiare, s'impone subito all'attenzione del pubblico in alcuni film che interpreta da giovanissima, Sogni e bisogni (1984) di Sergio Citti, il suo esordio nel 1984, Zoo (1988) di Cristina Comencini e La chiesa (1989) di Michele Soavi. Il primo, vero, film dell'attrice è Le amiche del cuore (1992) di Michele Placido che dimostra il talento della ragazza e la sua capacità di sapersi adattare a ruoli complessi. Data la parentela, Asia non sfugge alla direzione paterna e nel 1993 lavora in Trauma (1993), pallido horror diretto da un Dario piuttosto a corto di idee e contenuti. La figlia seguirà il padre anche ne La sindrome di Stendhal (1996) e Il fantasma dell'opera (1998), entrambi dimenticabili. La cosa migliore di questi film è proprio la presenza di Asia che acquista notorietà anche oltre oceano dove le pellicole del regista sono accolte sempre da un grande entusiasmo. La carriera dell'attrice si sviluppa su due binari. Da un lato ci sono le collaborazioni con importanti registi italiani come Giuseppe Piccioni in Condannato a nozze (1993), Carlo Verdone in Perdiamoci di vista (1994), Peter Del Monte in Compagna di viaggio (1996) nei quali Asia da il meglio di sé, recitando alla grande ruoli difficili e confermando il suo innato talento. Dall'altro lato, purtroppo, c'è la smania di volersi autogestire a tutti i costi e i risultati, sia dal punto di vista artistico che economico sono letteralmente disastrosi: Scarlet diva (2000), suo primo film da regista è più che dimenticabile e New rose hotel (1998) di Abel Ferrara non piace nemmeno ai più accaniti fan del regista maledetto. Dopo una chiacchierata maternità e la fine della storia con Morgan, leader del gruppo Bluvertigo, nonché padre della bambina, per Asia si aprono le porte hollywoodiane con il blockbuster XXX (2002), a fianco di Vin Diesel. Nel 2004 ha diretto il suo primo lungometraggio, presentato a Cannes, Ingannevole è il cuore più di ogni cosa.

DENNIS LIM
The New York Times

WITHIN the hothouse atmosphere of last month’s Cannes Film Festival, the Italian actress Asia Argento was a weather system unto herself, creating pockets of turbulence wherever she went. Ms. Argento, whose first name is pronounced “AH-zee-ah,” is one of those rare actors whose mere presence instantly makes a movie less predictable. She had three films in the festival, and in each one, handily conquered scenes that would reduce most performers to nervous wrecks or laughingstocks.
In Catherine Breillat’s “Old Mistress,” playing a Spanish courtesan entangled with a pretty-boy aristocrat in 1830s Paris, she consummates the affair by hungrily lapping the blood off her wounded lover’s chest. They later have tearful sex next to their dead baby’s funeral pyre.
As an ex-prostitute in “Boarding Gate,” a transcontinental thriller by Olivier Assayas, she ensnares a former lover (Michael Madsen) in S-and-M mind games that turn increasingly physical. The highlight is a complicated maneuver involving handcuffs, a belt and a whole lot of nerve.
The real showstopper, though, is in Abel Ferrara’s “Go Go Tales.” As an exotic dancer — introduced as the “scariest, sexiest, most dangerous girl in the world” — she storms a strip-club stage, pet Rottweiler in tow, and proceeds to entwine tongues with the slobbering dog.
With her feral magnetism, Ms. Argento, 31, is indeed sexy and, for some, undoubtedly scary. But her taste for the outré, easy to dismiss as provocation, hints at a deeper fearlessness, apparent in her headlong performances as well as in her willful career choices. In a series of conversations during Cannes (and after the festival, by telephone from Rome) she openly discussed the pleasures and risks of self-exposure and the tension between person and persona.

LIETTA TORNABUONI
La Stampa

Un Pomeriggio d’inverno, molto tempo fa, in un cineclub romano proiettavano Lulu di Pabst, 1928, con la meravigliosa e fatale Louise Brooks. Tra i non molti spettatori, nella semioscurità, sedevano attente l’attrice Darla Nicolodi e sua figlia Asia Argento, che Poteva avere quattro, cinque anni: e per chiama il cinema quella presenza era così commovente da risultare indimenticabile. Adesso è Asia Argento a fare ii proprio cinema dopo l’interessante e torbido Scarlet Diva alla Quindicina dei registi del 57° Festival di Cannes figura l’ultimo film da lei diretto, The Heart is Deceitful Above All Things, il cuore è deludente più d’ogni cosa e intanto lei è al lavoro negli Stati Uniti per un film nuovo.

LIETTA TORNABUONI
La Stampa

Un Pomeriggio d’inverno, molto tempo fa, in un cineclub romano proiettavano Lulu di Pabst, 1928, con la meravigliosa e fatale Louise Brooks. Tra i non molti spettatori, nella semioscurità, sedevano attente l’attrice Darla Nicolodi e sua figlia Asia Argento, che Poteva avere quattro, cinque anni: e per chiama il cinema quella presenza era così commovente da risultare indimenticabile. Adesso è Asia Argento a fare ii proprio cinema dopo l’interessante e torbido Scarlet Diva alla Quindicina dei registi del 57° Festival di Cannes figura l’ultimo film da lei diretto, The Heart is Deceitful Above All Things, il cuore è deludente più d’ogni cosa e intanto lei è al lavoro negli Stati Uniti per un film nuovo.

ALBERTO BEVILACQUA

L'anomalia Asia Argento nella femminilità di oggi

Asia Argento. La nuova bad girl del cinema italiano commenta e ricorda le sue trasgressioni, sessuali e no, ma alla fine resta simpatica: di quella simpatia che si trasmette da una giovane donna sintonizzata sulla normalità. Forse perché certe verità, che in tante nascondono alimentandole nel loro segreto, lei ha il coraggio di dirle con naturalezza. Ciò che provoca realmente lo si intuisce, non lo si ascolta; viene attribuito a una persona con malizia d'animo, o peggio con malevolenza, non lo si recepisce confessato persino con un paradossale sentimento della vita. Asia del tutto anomala rispetto alla femminilità di oggi, tornata ai falsi pudori e a comportamenti altrettanto falsi. A Cannes, in tre film differenti, ha interpretato ruoli ai limiti, e oltre. Prostituta che gira con la pistola, in Boarding Gate, di Assayas; tipa che bacia un rottweiler in Go Go Tales di Abel Ferrara; una «succhiasangue» dell'amante (non metaforica, reale) in Une vieille maîtresse di Catherine Breillat. Ma poi Asia ha il potere, tutto suo, di esprimersi, con lo stesso tema, con due confessioni opposte. La prima: «La scena della mastrurbazione in Boarding Gate è stata un'idea mia. Imbarazzo? Ma se lo faccio tutti i giorni!». La seconda: «L'impegno a cui tengo di più è quello di madre». La società di oggi è soffocata da logiche ufficiali, imposte, che sono maschere ormai decadute. Asia obbedisce a una logica diversa, più aderente alle evoluzioni e alle involuzioni della morale nuova. Anche per questa ragione è richiesta in molti film non stereotipati.

PRESSBOOK

Ha esordito al cinema con La chiesa di Michele Soavi (1989). Tra gli altri suoi film ricordiamo: Palombella rossa di Nanni Moretti (1989), Trauma di Dario Argento (1993), La regina Margot di Patrice Chereau (1994), La sindrome di Stendhal di Dario Argento (1996), Il fantasma dell’opera di Dario Argento (1999), New Rose Hotel di Abel Ferrara (1999), Scarlet Diva di cui ha curato anche la regia (2000), Love bitesIl morso dell’alba di Antoine de Caunes (2001), Red Siren di Olivier Megaton (2002), B. Monkey di Michael Radford (2002), XxX di Rob Cohen (2002), Ingannevole è il cuore più di ogni cosa di cui ha curato anche la regia (2004), Transylvania di Tony Gatlif (2005), Un vieille maitresse di Catherine Breillat (2006), Boarding Gate di Olivier Assayas (2006), La terza madre di Dario Argento (2006).

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