Bill Murray (William James Murray) è un attore statunitense, regista, produttore, sceneggiatore, è nato il 21 settembre 1950 a Wilmette, Illinois (USA). Bill Murray ha oggi 74 anni ed è del segno zodiacale Vergine.
Quinto di nove fratelli, figlio di cattolici irlandesi, Murray si dimostra persona brillante sin da giovanissimo, anche se ingestibile dai suoi insegnanti.
La passione per la commedia è un vizio di famiglia, ed è infatti assieme ai suoi due fratelli maggiori Ed e Brian - entrambi abbastanza noti - che Bill esordisce nello spettacolo, unendosi a Bill nella compagnia di Chicago "Second Comedy" nel 1973. È qui che Murray si fa le ossa, attraverso oltre 500 performance di improvvisazione comica, guidato da un maestro d'eccezione che lo elegge a suo pupillo: John Belushi. I due non hanno problemi ad essere tra i prescelti della compagnia che si aggiudicano una scrittura al National Lampoon Radio Hour. Il successo arriva però col "Saturday Night Live", tra gli show televisivi più popolari di sempre negli States, che nella sua storia ha sfornato una immensa quantità di attori comici di successo.
In quegli anni ha alcuni piccoli ruoli in film minori, ed è solo nel 1980, quando il SNL inizia la sua parabola discendente, che decide di fare il grande salto. Esordisce in Polpette di Ivan Reitman, che continua a dirigerlo nei successivi Stripes (1981) e Ghostbusters (1984), che è un successo strepitoso. Murray spinge per realizzare un suo progetto, il remake de Il filo del rasoio, indimenticabile film con Tyrone Power del 1946: il film si fa, ma la critica non è convinta, e il pubblico non accetta di buon grado un Murray in versione seriosa. Il flop lo porta a vivere un periodo di quattro anni di grande depressione. Torna a farsi vedere nel 1988 con S.O.S. fantasmi, filmetto senza grandi pretese, sul cui set conosce però Jennifer Butler, una costumista che sposerà anni dopo. Jennifer gli dà nuova fiducia, spingendolo a divorziare dalla sua prima moglie Mickey, conosciuta al "Saturday Night Live". Arriva il seguito di Ghostbusters, e Tutte le manie di Bob, diretto da Frank Oz.
Del 1993 è Ricomincio da capo, diretto dal vecchio amico Ramis, una commedia fantastica che, partita senza grandi pretese, diviene incredibilmente popolare grazie ad un'idea di fondo assolutamente geniale, nonché grazie ad un Murray in forma smagliante.
Nello stesso anno è protagonista di un duetto indimenticabile con Robert De Niro nel non del tutto riuscito Lo sbirro, il boss e la bionda, diretto da un John McNaughton appena salito alla ribalta con Portrait of a serial killer. Rushmore gli offre l'opportunità di far vedere il suo valore come attore, ma è L'amore tradotto di Sofia Coppola a catapultarlo all'attenzione del mondo, valendogli un Golden Globe e una nomination all'Oscar nel 2003.
Anno dopo anno continua a collezionare ottimi ruoli da protagonista che riflettono il suo spirito laconico e flemmatico, dal nostalgico Don Johnston di Broken Flowers, diretto da Jim Jarmusch, all'infantile oceanografo Steve Zissou ne Le avventure acquatiche di Steve Zissou, dell'amico Wes Anderson (che a partire da Rushmore l'ha voluto in tutti i suoi film).
Bill Murray, eroe desolato, commediante scoraggiato, protagonista ferito, ha fatto un nuovo, definitivo passo in avanti: dai comico buffo di Ghostbustersall’attore brillante di Lost in Translation, ora con Le avventure acquatiche di Steve Zissou di Wes Anderson si è guadagnato la definizione di “interprete superbo”. Magari lui non ci crede, immagina che vogliano prenderlo in giro: a 55 anni è un uomo che detesta le esagerazioni, diffidente verso gli altri, a cui piace starsene per conto suo nella sua casa ai margini di New York, con i suoi sei figli dieta variabile dai 3 ai 22 anni (pure lui è il quinto di nove figli). Per non dover parlare ed evitare il suono del telefono che odia, ha una complessa segreteria telefonica: ne ascolta i messaggi, non sempre. Ha persino rinunciato, per non doverlo frequentare, ad avere un agente: fa da solo, quando fa. Tutti gli amici, conoscenti e colleghi dicono che è geniale, gli vogliono bene, ma stanno alla larga. Troppo pignolo, pare, perfezionista è il modo meno simpatico per dire che è una persona molto attenta a quel che fa o non fa.
Con i capelli corti e radi, i piccoli occhi rotondi, la faccia sciupata, Bill Murray è più di un bravo attore: è un emblema degli uomini contemporanei scontenti, depressi, che non hanno mai ottenuto quello che volevano e sognavano dalla vita. La sua recitazione è di una finezza, di una grazia e insieme di una eloquente profondità davvero straordinarie: come Duke Ellington che da vecchio dirigeva l’orchestra con piccolissimi gesti, un fremito delle spalle, il battere leggero della punta di un piede, ii suo minimalismo raggiunge i massimi risultati di pathoso divertimento.
È nato alla periferia di Chicago, è cattolico, è cresciuto in una famiglia piccolo-borghese, appena ha potuto ha cominciato a recitare: nella compagnia comica televisiva di maggiore successo a Chicago, Second City con John Belushi e Chris Farley. Di lì passò a un’altra grande compagnia comica televisiva, Saturday Night Live, dove sostituì Chevy Chase; la lasciò nel 1980 per il successo cinematografico di Ghostbusters-Acchiappafantasmi. Dopo i primi tre film, scappò per quattro anni allo scopo di viaggiare per il mondo, di studiare, d’imparare a leggere, scrivere e parlare in francese. È un uomo simpatico con chi gli è simpatico, scostante con gli altri. Bravissimo anche ne Le avventure acquatiche di Steve Zissou, una parodia del ricercatore marino Jacques Cousteau, la storia di un uomo che vuoi vendicarsi di un pescecane divoratore dei suo amico, e vuoi contemporaneamente filmare un documentario su quella vendetta.
Da Lo Specchio, 12 Marzo 2005