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Rassegna stampa di Tallulah Bankhead

Tallulah Bankhead (Tallulah Brockman Bankhead). Data di nascita 31 gennaio 1902 a Huntsville, Alabama (USA) ed è morto il 12 dicembre 1968 all'età di 66 anni a New York City, New York (USA).

CRISTINA BRAGAGLIA

Appartenente a una ricca famiglia borghese (il padre era speaker alla Camera dei deputati), educata rigidamente, vince a 15 anni un concorso di bellezza e si trasferisce a New York, esordendo in teatro e nel cinema (con parti di fianco). Nel 1923 passa in Gran Bretagna dove, oltre all'attività teatrale, interpreta anche due film His House in Order (La sua casa in ordine) e A Woman's Law (Una legge femminile), ambedue del 1928. A Londra si fa notare per l'irrequietezza della sua vita privata e per la vivace personalità. Grinta che trasferisce anche nei personaggi interpretati sullo schermo. Nel 1930 torna negli Stati Uniti: ha firmato un contratto con la Paramount che vuole contrapporre la sua bellezza sofisticata e aggressiva, il suo comportamento disinibito, al fascino inquietante di Marlene Dietrich. Il progetto però fallisce; le sue presenze sul set sono scarse e di non grande rilievo. Di questo periodo ricordiamo: Tarnished Lady (Il marito ricco, 1931) di George Cukor e Faithless (Senza fede, 1932) di Harry Beaumont. La sua carriera subisce alcune battute d'arresto anche per gli episodi piccanti in cui si trova spesso coinvolta. Ritorna al teatro e nel 1939 passa alla storia per l'interpretazione sul palcoscenico di 'The Little Foxes' di Lillian Hellman, e di 'The Skin of Our Teeth' di Thornton Wilder (che le procurerà il Drama Critics Award nel 1943). Nel 1944 per la regia di Alfred Hitchcock fornisce una delle sue migliori prove cinematografiche in Lifeboat (Prigionieri dell'Oceano) nella parte della affascinante e sofisticata giornalista Connie Porter che accoglie i naufraghi sulla sua scialuppa, mentre l'anno seguente è l'imperatrice Caterina di Russia in A Royal Scandal (Scandalo a corte) di Otto Preminger. Nel 1952 pubblica la sua autobiografia ('Tallulah My Autobiography'), dove racconta con spirito e sincerità le sue vicende. Negli anni '60 torna sporadicamente sugli schermi, a volte con prove positive come in Fanatic (Una notte per morire, 1965) di Silvio Narizzano. La sua ultima performance cinematografica risale al 1966 quando presta la sua voce profonda e roca alla colonna sonora del film The Daydreamer (La sognatrice ad occhi aperti). Tuttavia il cinema non ha mai saputo sfruttare appieno il suo talento drammatico, che forni i risultati migliori in teatro.

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