Una selezione di titoli del cineasta, uno degli artisti più importanti del Novecento, in programma dal 10 al 26 aprile al cinema Quattro Fontane di Roma.
di Pino Farinotti
La quarta parte della rassegna XX secolo – L’invenzione più bella inizia con due grandi registi: Roman Polanski e con Luchino Visconti. Dal 10 al 26 aprile, al cinema Quattro Fontane di Roma, infatti si potranno vedere alcune delle opere più importanti dei due cineasti. Abbiamo già fatto un excursus sulle opere presenti in rassegna di Polanski, oggi parliamo di Luchino Visconti e dei suoi capolavori in programma.
Nel luglio del 2018 l’Istituto Luce Cinecittà, insieme al Film Society del Lincoln Center, ha proposto a New York la retrospettiva di tutti i film di Luchino Visconti, arricchita dai restauri di Ossessione, di Morte a Venezia e di Ludwig. La rassegna ha poi intrapreso un tour in tutto il Nordamerica, da Toronto a Washington, da Houston a Chicago. A Luchino Visconti (1906-1976) non era mai stata dedicata tanta attenzione. I media americani, a cominciare dal New York Times, ne hanno approfondito tutti i registri, compreso quello politico. Dopo aver dedicato un editoriale a tutti i film in programma, cogliendo la sensibilità storica e l’attitudine letteraria del regista, il Times ha rilevato che in altri tempi, un artista come l’italiano, non avrebbe trovato cittadinanza negli USA, perché avrebbe avuto un nemico implacabile in Egdar Hoover, l’ultrapotente capo dell'FBI, che era ossessionato dai comunisti, veri o presunti, tanto da controllare centinaia di intellettuali e autori, come Hemingway, che aveva partecipato alla guerra di Spagna dalla parte dei repubblicani, o Chaplin che considerava un sovversivo, o persino i Beatles, e non si sa bene perché. Con Visconti Hoove sarebbe andato sul sicuro, perché il regista, comunista, lo era davvero.
Detto questo. Luchino Visconti è uno degli artisti più importanti del Novecento. Ben al di là del cinema.
Occorre dire però che la sua origine era tutt’altro che proletaria. Anzi. I privilegi, lui, li ha avuti tutti. Suo padre era il duca Giuseppe Visconti di Modrone, sua madre Carla Erba, titolare della più importante casa farmaceutica italiana. Tanto denaro dunque. E tanto prestigio: quel ramo visconteo è cospicuo, si risale, per esempio, a Francesco Bernardino, il leggendario Innominato di Alessandro Manzoni. L’educazione è… all’altezza. Dopo il periodo scolastico, neppure tanto brillante, nei licei di Milano, negli anni Trenta è a Parigi. In un momento ardente di quella città, che si identifica col Fronte Popolare, quando per una breve fase la Francia ebbe un governo comunista. In chiave artistica il “Fronte” rappresenta uno dei momenti più alti del Novecento e, per quanto riguarda il cinema, forse il più alto, con la capacità di alcuni artisti di combinare la poesia nobile con il linguaggio di quella disciplina, una chimica che sembrava impossibile: si chiamavano Carné, Prévert, Clair, Cocteau e Jean Renoir, di cui Visconti divenne assistente. La cultura marxista respirata a Parigi sarebbe stata per Visconti un punto di riferimento per tutto il suo percorso artistico e personale.
Un altro nome da fare, prevalente in quegli anni, è quello di Coco Chanel, con la quale Luchino ebbe una breve relazione. La collaborazione con il maestro massimo Renoir ebbe uno sviluppo non banale, perché tornato in Italia, nel ’42, il regista diresse Ossessione, insieme a Ladri di biciclette (guarda la video recensione) (1948) di De Sica, considerati i più grandi film italiani, di sempre. E qui è indispensabile un focus veloce. Sopra ho scritto “al di là del cinema”. Significa che alcune delle opere di Visconti trascendono quella disciplina per diventare opere d’arte generale. I fotogrammi di Ossessione, isolati, possono occupare la mostra di un museo, sono magnifiche figurazioni estetiche, vera arte figurativa. Il film è importante per molti aspetti. Il primo è la scrittura. Molte opere di Visconti derivano dalla letteratura, della quale Visconti aveva un rispetto sacrale. Il regista ha esplorato le maggiori tradizioni letterarie del mondo.
Ossessione è un unicum, un’opera magnificamente sincretica: l’eredità della poetica del Fronte Popolare – e di Renoir – e il realismo della prosa dell’americano James Cain, autore di "Il postino suon sempre due volte", che ispira il film.
I FILM DI LUCHINO VISCONTI DELLA RASSEGNA
Lunedì 10 aprile
ore 18.00 Senso
ore 20.30 Morte a Venezia
Martedì 11 aprile
ore 16.15 Il Gattopardo
Mercoledì 12 aprile
ore 16.00 Le notti bianche
ore 20.30 Ossessione
Domenica 16 aprile
ore 11.00 Bellissima
Lunedì 17 aprile
ore 18.00 Ludwig
Martedì 18 aprile
ore 16.30 Rocco e i suoi fratelli
Mercoledì 19 aprile
ore 16.30 La terra trema - Episodio del mare
Lunedì 24 aprile
ore 15.45 Ludwig (prima parte)
ore 18.00 Le notti bianche
ore 20.00 La caduta degli dei
Martedì 25 aprile
ore 15.45 Ludwig (seconda parte)
Mercoledì 26 aprile
ore 18.10 Gruppo di famiglia in un interno