«Il grande cinema breve quando e come vuoi»: questo è WeShort, lo spazio permanente dedicato al cortometraggio che dal 23 febbraio farà parte della proposta di MYmovies ONE. Un catalogo in costante aggiornamento, che riunirà titoli da tutto il mondo presentati nei maggior festival dedicati a un formato sempre più diffuso e indipendente della produzione cinematografica.

Trenta al momento i titoli presenti, divisi fra più generi e formati, tra animazioni, commedie e film d’azione, horror e thriller, drammatici e romantici, doc e sperimentali, brevi e brevissimi per ragazzi o bambini.

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Il primo film che segnaliamo è forse il più curioso, Woody & Woody (2017), animazione spagnola che immagina un’intervista di Woody Allen ad Allen stesso (come in una famosa scena processuale di Il dittatore dello stato libero di Bananas), a proposito di amore, religione, morte, sesso… Un’altra animazione sperimentale è quella del francese Logorama (2009), che segue la caccia all’uomo di due poliziotti in una Los Angeles interamente composta da loghi aziendali, come se il mondo della pubblicità avesse sostituito la realtà.

In luoghi analoghi e tipicamente americani come il fast food o il minimarket sono invece ambientati la coproduzione norvegese-inglese Burger (2013) e lo svizzero Discipline (2014), che al contrario sono però infusi di vita e rumore, di personaggi e storie, per quanto entrambi attraversati da conflitti che sfociano nella violenza. Ancora storie di fughe, nascondigli e incontri negli americani The Strange Ones (2011), viaggio di due fratelli che si rifugiano nella piscina di un motel, e Jonathan’s Chest (2014), una camera, ancora due fratelli, un mistero, e soprattutto in The Baby (2014) dell’iraniano Ali Asgari (regista fra i più affermati nella produzione breve), vicenda di una madre costretta a partire per l’Iran e ad affidare la sua bambina a una persona fidata.

Altri registi di livello sono la francese Constance Meyer, regista di Frank-Etienne vers la beatitude, che nel 2012 iniziava la collaborazione con Gérard Depardieu poi giunta al primo lungo Robuste, e Lorcan Finnegan, il futuro autore di Vivarium, che nel 2011 si fece notare con Foxes, folgorante thriller che confonde realtà e allucinazione. Tema idealmente simile a quest’ultimo è anche quello dell’austriaco Fucking Drama, in cui una coppia è invitata ad assistere a una commedia teatrale e finisce per non distinguere realtà e rappresentazione, del norvegese Dog Eat Dog, storia di una ragazza che avrebbe voluto lasciare il fidanzato nel giorno in cui questi ha tentato il suicidio ed è finita risucchiata in una vita che non le appartiene, e del tedesco Hot Dog, sulla contrastata relazione fra una donna e la sua vagina.

Niente discosta, dunque, il cinema breve da quelle lungo, in anni in cui il cinema è stato toccato da temi come la frammentazione dell’identità, la rappresentazione di realtà incerte, la crisi dell’unità familiare e la necessità di trovare un posto dove vivere. Diversi altri corti del programma di WeShort affrontano infatti questioni simili, come lo svizzero Einspruch VI, dramma sull’immigrazione girato interamente in soggettiva, l’italiano Mia sorella (2019), ancora una storia di fratelli e di tensioni pronte a esplodere, il francese distopico Pipo et l’amour aveugle (2019) o l’altro francese Social Butterfly, strano dramma girato nel corso di una festa, per quanto lontani per quanto lontani per stile e racconto.

Infine altre due animazioni, My Brother Luca (2019), dove sono i legami familiari a racchiudere i veri superpoteri delle persone comuni, e lo spagnolo Vuela, storia di un uccellino senza ali, e due film curiosi e paradossali, che usano la commedia per indagare i lati oscuri della società: il rumeno The Christmas Gift, che degenera in thriller a partire da un’innocente lettera a Babbo Natale, e l’australiano Twisted (2014), in cui una rimpatriata fra ex studenti diventa l’occasione per una resa dei conti con un ex bullo della scuola… Buone, brevi visioni.