Il concetto è un po’ scontato: un amico di famiglia. Ma a Jean Louis Trintignant (1930-2022) si adatta alla perfezione. E’ un attore che ha lasciato segni e ricordi
profondi. Ha cominciato a fare film nel 1956 e ha finito nel 2019. Amato dal pubblico e dalla critica. Amico di famiglia può anche significare “tipo normale”. Non aveva l’avvenenza irresistibile di colleghi come Alain Delon e Jean Paul Belmondo. E questo è un altro credito, importante, a suo favore. Sono talmente numerosi i ruoli che ha coperto, che occorre andare per selezione e memoria immediata, che con Trintignant è funzionale.

Ma parto dal film proposto venerdì fa Rai 3 come ricordo, Il conformista. Bernardo Bertolucci ha assunto il testo di Alberto Moravia da autore, mettendoci del proprio e facendo un film vagamente metafisico. Uno stile che ha coinvolto Trintignant, nella parte di un funzionario fascista che deve avvicinare un rifugiato in Francia. Dico che non era proprio il suo ruolo ideale.

Sabato molte testate hanno dedicato all’attore la prima pagina, e quasi sempre l’istantanea era di Trintignant in macchina - sulla mitologica Aurelia supercompressa - con Vittorio Gassman. Il film, superfluo dirlo, è Il sorpasso. Jean Louis è Roberto, lo studente che Bruno (Gassman) coinvolge, in pieno agosto, in un road che gli cambierà la vita. E alla fine il ragazzo la vita la perderà in quell’incidente che ha lasciato tristezza e dolore nel popolo del cinema.


Dunque selezione. L’esordio del 26enne Jean Louis è entusiasmante. Il film è Piace a troppi, titolo italiano imbarazzante di Et dieu créa la femme. Regista Roger Vadim, protagonista la moglie Brigitte Bardot 22enne, la donna più sexy del mondo, allora e magari anche dopo. Sembra che Trintignant abbia avuto una storia con lei. Dunque, come detto sopra, esordio (più che) entusiasmante. Nel 1966 è Claude Lelouch a volere Trintignant in un film che diverrà molto popolare, Un uomo, una donna. Questa volta la macchina in questione è un Mustang e non è Vittorio ma Jean Louis a guidarla. La vendita di quel tipo di Mustang, ebbe, dovunque, un picco di vendita verticale. Un po’ com’era successo due anni prima alla Aston Martin di James Bond in Goldfinger. Trintignant è un pilota da corsa che incontra, incontra Anne (Anouk Aimée) e nasce forse la storia d’amore più popolare di tutto il cinema. Il titolo vinse l’Oscar come miglior film straniero ed ebbe un sequel nel 1985 - stessi attori e stesso regista - Un uomo, una donna oggi. E non è finita, nel 2019 ecco la terza versione, Les plus belles années d’una vie, sempre con “quei tre”.

Titoli da citare in assoluto sono L’orgia del potere di Costa-Gavras nel quale l’attore ottenne il premio come migliore attore al festival di Cannes nel 1969. Ricordabile anche Finalmente domenica ultimo film di François Truffaut del 1983.
Ma voglio chiudere citando Amour di Michael Haneke del 2012. Impressionante è Trintignant che fa Georges, che uccide soffocandola con un cuscino, per pietà l’amatissima moglie malata terminale in preda a mortale sofferenza. Soprattutto grazie all’attore il film ottenne la Palma d’oro a Cannes.