La regista macedone parla con umorismo di un mondo ancora troppo fermo.
Petrunija è laureata in storia, ha 32 anni, vive nella cittadina macedone di Štip e non ha un'occupazione. Rientrando verso casa dopo un colloquio di lavoro andato male, si ferma ad assistere a una cerimonia ortodossa per le strade. Il rituale prevede che il prete getti una piccola croce nel fiume e che gli uomini si precipitino a recuperarla. Petrunija, vicina alla riva, vede che nessuno raggiunge l'oggetto sacro e si tuffa a recuperarlo. Ne nasce una rissa per strapparle la croce di mano e, più tardi, la giovane è portata al posto di polizia per essere interrogata su un gesto che è stato filmato e il video è diventato popolare in internet, attirando l'attenzione della giornalista di una televisione nazionale.
Un dichiarato attacco al maschilismo della società messo in atto da una regista molto amata dall’ambiente festivaliero.
Dio è donna e si chiama Petrunya è infatti il quinto lungometraggio della macedone Teona Strugar Mitevska che ha presentato quasi tutti i suoi lavori nell’ambito della Berlinale. Questa volta a convincere pubblico e critica è stato il suo umorismo nel restituire un mondo che sembra nelle abitudini sempre più ripiegato su se stesso.
Dio è donna e si chiama Petrunya è da oggi disponibile in DVD su IBS.
Regia: Teona Strugar Mitevska
Interpreti: Zorica Nusheva, Labina Mitevska, Simeon Moni Damevski
Anno: 2019
Paese: Macedonia, Belgio, Slovenia, Croazia, Francia
Supporti: DVD o BLU-RAY