Il regista Lars Klevberg parte da un suo cortometraggio per far dilagare la paura. Da giovedì 6 giugno al cinema.
di Rudy Salvagnini
A dimostrazione che l'horror è un genere ad ampia latitudine che può prosperare sotto qualunque clima e situazione, l'horror scandinavo ha in tempi più o meno recenti dato buona prova di sé con titoli di sicuro effetto. Come, per citarne solo uno lo svedese, ormai classico, Lasciami entrare di Tomas Alfredson. In quest'ambito, la Norvegia si è distinta in modo particolare attraverso diverse produzioni, come il (molto) interessante Thelma di Joachim Trier (in questo caso una co-produzione con partecipazione norvegese) o il curioso Trollhunter di André Øvredal, fortemente radicato nel folclore locale. Per non parlare di Babycall di Pål Sletaune e, soprattutto, dei film del bravissimo Pål Øie (tra cui si deve citare almeno La foresta misteriosa).
L'humus si è quindi rivelato quello giusto per il proliferare di iniziative orrorifiche di rilievo, anche nel campo dei cortometraggi. In quest'ambito si è fatto notare il giovane Lars Klevberg prima con The Wall (2012) e poi soprattutto con Polaroid (2015), due corti che hanno fatto sensazione.