Uomo e macchina di nuovo fusi insieme come in RoboCop, ma aggiornati all'era del digitale. Al cinema.
di Andrea Fornasiero
Grey Trace è un meccanico vecchio stile, rimasto disoccupato quando le auto tradizionali hanno iniziato a diventare obsolete in favore di vetture dotate di intelligenza artificiale alla guida. Sua moglie invece è una donna in carriera dalle rosee prospettive. Grey la convince ad accompagnarlo quando va a riconsegnare un'auto che ha rimesso a nuovo al ricchissimo Eron Kreen, ma sulla strada del ritorno l'IA della vettura della moglie impazzisce e li conduce nei bassifondi, dove vengono aggrediti. La moglie finisce uccisa e Grey paralizzato, ma Eron prende a cuore la sua situazione e si offre di ridargli la mobilità impiantandogli un chip sperimentale, STEM, che è in grado di controllare per lui il suo corpo. Grey accetta e usa la ritrovata mobilità e le capacità del chip per avere vendetta sugli assassini di sua moglie.
Uomo e macchina di nuovo fusi insieme come in RoboCop, ma aggiornati all'era del digitale e delle IA, con un chip fisicamente invisibile eppure psicologicamente molto più invasivo di quanto non fosse la programmazione di RoboCop. È questa l'idea dello sceneggiatore e regista Leigh Whannell, che oltre a rimodernare sa anche assestare alcuni colpi di scena.