Commedia lunare che si ingegna a passare in contrabbando la fine della vita, la solitudine e la morte. Recensione di Marzia Gandolfi, legge Roberta Azzarone.
di A cura della redazione
C'è un professore napoletano nel deserto del Nevada. Passa la vita ad ascoltare il suono dello Spazio in cerca della voce della moglie, morta anni prima. La sua vita verrà sconvolta da un'eredità: i nipoti Anita e Tito. Sorgenti formidabili di nuova energia, i due ragazzi riavvieranno il programma e il cuore dello zio.
Commedia lunare che si ingegna a passare in contrabbando la fine della vita, il film di Paola Randi racconta il lutto senza svilire la fatica del dolore, con un'esuberanza e una libertà formale che mantengono il cinema in uno stato di giovinezza permanente.
Tenere aperto il mondo, accarezzando l'idea di innamorarsi di nuovo, è la sola possibilità per continuare a vivere. Tito e gli alieni è in fondo questo: la bellezza semplice di una nuova partenza.
In occasione dell'uscita al cinema di Tito e gli alieni (guarda la video recensione), in sala dal 7 giugno, Roberta Azzarone interpreta la recensione di Marzia Gandolfi.