Il Lido pian piano si spopola. Partono meste le delegazioni di film senza speranza, i ristoranti fanno a gara per acchiappare i clienti, persino i buttafuori s'arrendono e le feste diventano meno esclusive di un'intervista con la Marini. A Filippo Timi nessuno fa più caso, del resto è qua dal primo giorno, c'è Cristiana Capotondi a spasso che si gode i film da spettatrice e Piergiorgio Bellocchio, che di sera anima la festa dello Spazio Cinecittà in onore del padre (ieri Leone alla carriera, premiato da Bertolucci) ballando allacciato alla sua invidiata fiamma sotto alla console del dj "PuffDaddy". La distesa bianca del cantiere del Palazzo del cinema, che giovedì è stata provocatoriamente scoperta, brilla minacciosa sotto il sole dell'ultimo giorno del concorso: è il giorno di Ami Mann e del suo Texas Killing Fields, giorno di chiusura delle Giornate degli Autori e della Settimana della Critica, con Missione di Pace di Francesco Lagi (già premio "MYmovies e Nastro Azzurro Say Yes al cinema") accolto in sala da una standing ovation e applausi senza fine.

I premi collaterali
La macchina del concorso si mette in moto e si moltiplicano i premi collaterali: a Terraferma di Emanuele Crialese il Premio Francesco Pasinetti del Sindacato nazionale Giornalisti Cinematografici, a L'ultimo Terrestre di Gian Alfonso Pacinotti il premio Fondazione Mimmo Rotella, a Nicole Grimaudo il Premio L'Oreal Paris, vinto lo scorso anno dalla madrina Vittoria Puccini, che proprio oggi ha confermato la presenza alla cerimonia di domani nonostante il lutto che l'ha colpita nei giorni scorsi. Al film di Vincent Garenq Presume Coupable il Label di Europa Cinemas come miglior film europeo, Leoncino d'oro Agiscuola a Carnage di Roman Polanski, Premio del pubblico Kino della Settimana della critica a La-bas di Guido Lombardi, e ancora Premio del Dipartimento per le Pari Opportunità e premio Navicella a A Simple Life di Ann Hui, Biografilm Lancia Award a Black Block di Carlo Augusto Bachschmidt, Future Film Festival Digital Award e premio Signis a Faust di Alexander Sokurov. A Virna Lisi il premio Pietro Bianchi: «Venezia è sempre stata il sogno della mia vita, per anni ho sperato di venirci con un film e magari avere un premio... ed eccomi qua – ha detto l'attrice - Sono molto onorata, anche perché so che negli anni questo riconoscimento è andato a un attore solo tre volte». In attesa della cerimonia di premiazione, oggi alle 19:00 in Sala Grande, a dominare la chiusura della mostra saranno This is not a Film di Jafar Panahi, racconto di una giornata nella vita quotidiana del regista recluso, e il film di chiusura Damsels in Distress di Whit Stillman.