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Lost in Music, canzoni sospese a mezz'aria

Dopo l'esordio discografico di Scarlett Johansson, Billy Bob Thornton e Terrence Howard si preparano al "ballo dei debuttanti".
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Scarlett Johansson, la musa
Scarlett Johansson (Scarlett Ingrid Johansson) (39 anni) 22 novembre 1984, New York City (New York - USA) - Scorpione.

mercoledì 6 agosto 2008 - News

Scarlett Johansson, la musa
Non è raro che una star del cinema si affacci sul mondo della musica trovando una seconda identità sotto le luci dei riflettori, in una sala di registrazione o nella solitudine di una stanza da letto, magari strimpellando la chitarra o cantando sul disco preferito con una spazzola in mano a mo di microfono. Prima di venire eletta a musa di Woody Allen, Scarlett Johansson si era confrontata con un brano dei Pretenders intonando al karaoke la loro "Brass in Pocket" nel film che lanciava definitivamente la sua carriera, Lost In Translation. Ma la passione della giovane attrice per la musica ha radici molto più profonde. "Mia madre mi ha tirato su con la musica e io ho sempre amato cantare, sin da quando ero piccolissima" ha dichiarato Scarlett. "Se faccio l'attrice è solo perché da bambina ero affascinata dal musical e volevo intraprendere quella carriera. Purtroppo la mia voce già allora era troppo profonda e non avrei mai potuto interpretare, che so, la piccola Cosette de I miserabili. Crescendo ho anche cominciato a soffrire il palco e il solo pensiero di andare in scena e cantare di fronte a un pubblico mi terrorizzava, così ho optato per il cinema. Il canto è qualcosa di molto intimo che ti rende vulnerabile". Sarà forse per pudore che Scarlett Johansson ha deciso di esordire sulla scena musicale con un disco tributo a Tom Waits, intitolato Anywhere I Lay My Head e pubblicato lo scorso 20 maggio. "Amo Tom Waits. Le sue melodie sono bellissime e la sua voce si distingue dalle altre. Nell'affrontare il suo repertorio ho cercato di familiarizzare con i versi nel tentativo di farli miei. Per ogni brano immaginavo lo scenario, i personaggi, cercavo di capire se lo sfondo fosse saturo di devastazione e tristezza o di misteriosa gioia. L'universo musicale di Waits è molto cinematico e io mi riconosco nel suo mondo. Tuttavia, non avrei mai fatto questo disco se lui si fosse opposto. Quando ancora il progetto era in fase embrionale gli ho spedito un demo e dopo averlo ascoltato mi ha incoraggiata ad andare avanti. Ho saputo da persone che gli sono vicine che è contento di come sia venuto il disco e questo mi rende felice. È stato di grande sostegno per me, anche se da molto lontano".

Billy Bob Thornton, il poliedrico
La musica ha sempre fatto parte della vita di un altro attore, il poliedrico Billy Bob Thornton che nel 2001 dava alle stampe il suo primo disco solistico intitolato Private Radio (dove non mancava di celebrare l'allora moglie Angelina Jolie, con il brano "Angelina"), al quale sono seguiti The Edge of the World, Hobo e Beautiful Door. Dopo aver di recente capitanato i Tres Hombres, il "migliore gruppetto di cover del Texas", Thornton torna sulle scene con una nuova band, i Boxmasters. L'omonimo doppio album di debutto (in uscita in Italia il prossimo 5 settembre) è un ironico ritorno al vintage - rigorosamente suonato con strumenti d'epoca che riproducono la freschezza del beat inglese dei primi anni Sessanta - che mescola Beatles, Rolling Stones, Hank Williams e Mott The Hoople. In altre parole: la British Invasion vista da tre "contadini" dell'Arkansas, ovvero Thornton (voce e batteria) e i suoi compagni d'avventura J.D. Andrew (chitarra ritmica, basso e cori) e Mike Butler (chitarra solista e lap steel). Per il celebre attore e regista, che dal 1974 si è espresso in campo musicale prima come roadie e poi come musicista, i Boxmasters sono il coronamento del sogno di una vita, quello di fondere il country di Johnny Cash, Buck Owens e George Jones con il beat inglese e il rock selvaggio delle Mothers Of Invention, dei Cream e dei Traffic.

Terrence Howard, il romantico
È un sogno che si avvera anche quello di Terrence Howard, educato alla musica dalla bisnonna, l'attrice Minnie Gentry, dalla nonna Marjorie e dallo zio Billy. "Tutto quello che non diciamo a parole", ha dichiarato la star che di recente è apparsa al fianco di Robert Downey Jr. (altro esempio di attore-cantante) in Iron Man, "lo esprimiamo attraverso l'arte e specialmente attraverso la musica". Come il giovane August Rush de La musica nel cuore - dove Howard interpretava un direttore d'orfanotrofio benevolo e comprensivo - anche l'attore di Chicago pensa che la musica sia intorno a noi, non bisogna fare altro che ascoltarla. "C'è qualcosa di meraviglioso nei suoni che ci circondano, il segreto sta nel riuscire a percepirli" ha spiegato. "Anche il ticchettio della freccia di un'automobile o l'emissione intermittente del bip della spia delle cinture di sicurezza possono diventare musica. D'altronde anche gli attori fanno musica, a livello visivo". Con i Me and the Band of Kings - il gruppo che lo accompagna composto da musicisti come Miles Mosley, Kamasi Washington, Serafin Aguilar, Kenneth Crouch e Tom Lea - Terrence Howard tradisce il cinema per il suo primo amore scrivendo, componendo e arrangiando le canzoni di Shine Through It, il suo esordio in lungo, in uscita a settembre. "La mia musica sono io" ha detto il candidato all'Oscar. "Sono io a scrivere le canzoni che interpreto. Il titolo dell'album, ad esempio, contiene già tutto quello che mi preme comunicare: dentro ognuno di noi brilla una luce che è possibile far trasparire".

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