Sono due autori maiuscoli a inaugurare l'aprile home video, gli stessi che si sono fronteggiati all'ultima notte degli Oscar. Parliamo naturalmente di Martin Scorsese e Clint Eastwood.
Del primo esce a noleggio The Departed, fresco di Oscar per miglior film, sceneggiatura originale, montaggio (a Thelma Schoonmaker, collaboratrice storica di Martin) e soprattutto miglior regia. Ebbene sì, al settimo tentativo Scorsese si è portato a casa la sospirata statuetta. Non è certo all'altezza di Mean Streets o di Quei bravi ragazzi, d'accordo, ma l'ultima fatica dell'ex ragazzaccio di Little Italy, ispirata al primo capitolo della trilogia hongkonghese Infernal Affairs, ha il ritmo teso e la cupezza di un ottimo poliziesco, interpretato magnificamente da Jack Nicholson, Leonardo DiCaprio e Matt Damon.

Di Eastwood, sempre a noleggio, trovate Flags of Our Fathers, primo capitolo del dittico dedicato alla battaglia di Iwo Jima, la più sanguinosa sul fronte del Pacifico nella seconda guerra mondiale. L'episodio è visto dalla parte degli americani, ma non aspettatevi un film di guerra tradizionale, semmai una ricognizione quasi analitica sul concetto di falso eroismo. E per rivivere gli stessi eventi dalla parte dei giapponesi, recuperate in sala Letters from Iwo Jima, il più temibile avversario di Scorsese agli Oscar.
Da riscoprire due film che non hanno avuto molto successo alla loro uscita, accomunati da notevoli performance attoriali. Parliamo di Fur, biografia ambiziosa e a tratti pasticciata della fotografa dei freak Diane Arbus, cui Nicole Kidman presta inquieta fragilità, e La Pantera Rosa, in cui Steve Martin raccoglie la difficile eredità di Peter Sellers riuscendo comunque a tratteggiare un Clouseau dignitoso, dalla comicità più fisica e meno surreale.

Il cinema di casa nostra schiera Olè, della premiata ditta Vanzina-Boldi, commedia degli equivoci in salsa spagnola protagonista, insieme a Natale a New York di Neri Parenti, della "guerra" dei cinepanettoni del Natale scorso, il primo dopo il divorzio Boldi-De Sica. Ma non manca la qualità, rappresentata da L'amico di famiglia di Paolo Sorrentino, sulfurea metafora della corruzione dei nostri tempi attraverso la parabola di un repellente usuraio incarnato da Giacomo Rizzo.
Infine, da collezionare, la serie di nove titoli che la Warner dedica a Paul Newman, icona dell'Actors Studio e della Hollywood dei tempi d'oro: Lassù qualcuno mi ama (1956), Furia selvaggia (1958), La gatta sul tetto che scotta (1958), I segreti di Filadelfia (1959), La dolce ala della giovinezza (1962), Detective's Story (1966), Nick mano fredda (1967), L'agente speciale Mackintosh (1973), Detective Harper: acqua alla gola (1975).