Curdo, nato in Iran, Fariborz Kamkari vive e lavora in Italia. Si laurea in Regia e Letteratura Drammatica e dal 2002 si associa alla FARoutFILMS.
Oltre ad aver scritto e diretto numerosi cortometraggi, è autore di alcune sceneggiature per il cinema e la televisione. Tra i lungometraggi da lui diretti spicca I Fiori di Kirkuk (2010), film drammatico tratto dall'omonimo romanzo di cui Kamkari è autore.
Tra gli altri lavori si segnalano la creazione e la direzione del thriller Il capitolo proibito (2005), opera che gli vale il premio come Miglior Regista al festival Indipendente di Bruxelles 2006, e il docu-drama Black Tape (2002), Gran Premio della Giuria al Festival Cinequest 2003 e in concorso anche al Festival di Venezia.
Tra gli altri progetti troviamo la commedia Pitza e datteri. Nato da un soggetto che rievoca vicende personali, il film racconta una storia di integrazione con la comicità tipica dei film bollywoodiani e della commedia all'italiana, tradizione alla quale il regista è molto legato. Ambientato a Venezia, fra gli interpreti troviamo Maud Buquet (la parrucchiera Zara), la bella e rivoluzionaria Esther Elisha, Giuseppe Battiston, il giovane iman Mehdi Meskar, il capo della comunità musulmana della città Hassani Shapi, e il curdo Giovanni Martorana. Nel 2016 esce invece il documentario Acqua e zucchero - Carlo Di Palma: I colori della vita, mentre nel 2018 dirige Tre quartine e un addio e nel 2020 Kurdbûn - Essere Curdo.