Motori ruggenti

In occasione dell'uscita nelle sale di Cars 3 il documentario ripercorre la storia dell'auto in Italia mettendone in rilievo una molteplicità di aspetti sia sul piano industriale che su quello sociologico.
Non è mai facile per un regista realizzare un'opera su commissione perché si debbono contemperare le aspettative del committente con la creatività del realizzatore. In questa occasione il primo è di categoria al top (la Disney), è estremamente noto il brand da promuovere così come elevata l'attesa (non solo da parte di un pubblico infantile). Marco Spagnoli ha realizzato, ovviamente con l'adesione di Disney Italia, un piccolo esempio di come si possano contemperare entrambe le esigenze. Perché ovviamente c'è, collocato nell'ultima parte del documentario, il riferimento diretto al film ma c'è anche (e predomina) una riflessione sul significato che l'automobile ha avuto nella storia dell'Italia e in quella della sua immagine nel mondo.

Viene mostrato come il nostro Paese sia cambiato profondamente grazie all'avvento dell'automobile che progressivamente passa dall'essere un oggetto destinato a pochi abbienti a prodotto di massa.

Lo fa fornendo anche informazioni, senza mai cadere nel didattico-didascalico, che forse solo gli appassionati delle quattro ruote già conoscevano. Grazie all'intervento di esperti del settore ma anche di personaggi del mondo dello spettacolo, si delinea un quadro delle passioni che accompagnano l'acquisto, l'utilizzo, il sogno di un'auto. Si rivisita il passato (impagabili le immagini di un Marinetti futuristicamente impegnato ad esaltare le doti di velocità del mezzo) ma si guarda anche a un futuro non molto lontano in cui l'automazione offrirà forse una maggiore sicurezza ma toglierà emozioni. C'è poi (e non è secondaria) una riflessione su quanto lo stile delle auto italiane abbia ricevuto apprezzamenti in tutto il mondo contribuendo a rafforzare la stima per l'eccellenza della nostra produzione.
Così ci si può anche intimamene inorgoglire (un po' come accade al suono dell'Inno di Mameli prima delle partite dei Mondiali di Calcio) nel sentire John Lasseter lodare, con un entusiasmo non di maniera, le nostre auto che sono entrate di diritto a far parte del mondo delle sue Cars. 