Esperimenti sulla popolazione, disastri naturali, epidemie. Il film di Ron Howard (in home video dal 15 febbraio) è solo l'ultimo di una lunga serie. Ecco alcuni precedenti da non perdere!
di Andreina Di Sanzo
Tom Hanks nei panni dell'audace studioso si ritrova a Firenze in stato confusionale e privo di memoria e, tra allucinazioni e incubi, rivive l'Inferno dantesco nel capoluogo toscano, dove si svolge gran parte del film, passando poi per Venezia e Istanbul. Insieme alla dottoressa Sienna Brooks (Felicity Jones) dovranno affrontare una terribile minaccia cercando di fermare il diabolico piano di Bertrand Zobrist: dimezzare la popolazione mondiale grazie alla diffusione di un virus letale.
Terzo capitolo della saga tratta dai libri bestseller di Dan Brown, Inferno - sempre diretto da Ron Howard - vede ancora una volta protagonista il professore esperto di simbologia religiosa Robert Langdon.
Dal 15 febbraio Inferno è disponibile in DVD, Blu-Ray, e 4K Ultra HD da Universal Pictures Home Entertainment. Tra i contenuti extra dell'Home Video troviamo alcune brevi interviste agli attori protagonisti che ci parlano dell'interpretazione dei personaggi, dell'evoluzione del protagonista (Tom Hanks) o di come abbiano interpretato un ruolo per qualcuno insolito (Omar Sy). Inoltre una delle clip è dedicata proprio all'elemento più visionario e inquietante del film: le allucinazioni di Robert Langdon e la sua "discesa negli inferi".
Ma il tema portante di Inferno è quello della sovrappopolazione e i contenuti extra si soffermano su questo punto cercando di illustrare meglio cosa ha portato scrittore e regista a trattare il problema, anche dal punto di vista scientifico. Esperimenti sulla popolazione, disastri naturali, epidemie, il cinema da sempre affronta la paura e la possibilità della scomparsa del genere umano. Ripercorriamo insieme una lista di 5 film, apparentemente molto distanti, che condividono questa fobia.
Degli strani baccelli cominciano a impossessarsi dei corpi degli esseri umani, rendendoli al servizio completo della loro volontà e di conseguenza eliminandoli. Il dottor Miles J. Bennell è il primo ad accorgersi di questa terribile epidemia aliena che sta colpendo la città, il "morbo" colpisce mentre gli uomini si addormentano quindi l'unica possibilità di salvezza è rimanere svegli. Inizia così la fuga di Miles e Becky (la donna di cui è innamorato) per allertare l'umanità e impedire la contaminazione.
Don Siegel firma uno dei film di fantascienza più di culto e influenti di sempre: il pericolo incombente di una forza aliena non definita che lascia che l'uomo si autodistrugga.
Per molti anni considerato un film ideologico di matrice anticomunista, le letture invece possono essere molteplici e ad ogni modo aperte. È un film sul male che alberga, neanche troppo in maniera celata, dentro ogni individuo, di qualsiasi colore politico esso sia.
Il dottor Robert Morgan (Vincent Price) potrebbe essere l'unico sopravvissuto a una terribile epidemia che trasforma gli uomini in vampiri, di notte si difende dagli attacchi dei non-morti mentre di giorno girovaga in una Roma desolata e spettrale, in cerca di quella speranza ormai perduta.
Tratto dal racconto di Richard Matheson, L'ultimo uomo della terra è un capolavoro per molto tempo dimenticato del cinema italiano.
Ubaldo Ragona firma un film angosciante e cupo dove la solitudine conduce ad una follia più tetra e terribile della realtà.
Blockbuster di dimensioni epiche, L'alba del giorno dopo riprende quel filone anni '70 - '80 del disaster movie dove un gruppo di persone deve affrontare una situazione estrema in cui l'intera umanità è in pericolo. L'esperto di clima Jack Hall (Dennis Quaid) attraverso i suoi studi prevede un evento inquietante: la fine dell'umanità come conseguenza a una nuova glaciazione.
Ignorato da tutti si ritroverà in una New York completamente di ghiaccio ad affrontare situazioni da supereroe in un crescendo di effetti speciali e azione.
Film con velleità di denuncia ma fondamentalmente di puro intrattenimento, seppur con qualche momento coinvolgente almeno punto di vista formale.
La Terra è ormai un grigio deserto arido e freddo. Un padre e un figlio si dirigono verso sud in cerca di cibo e di un posto migliore dove vivere. Il genere umano è ormai quasi completamente inesistente e così tra i pochi superstiti si diffonde cannibalismo e odio.
John Hillcoat porta sullo schermo il romanzo di Cormac McCarthy traducendo in immagini le parole dello scrittore statunitense.
La piaga e l'aridità di questo sconosciuto evento apocalittico è forse la stessa che piano piano si è diffusa tra gli uomini, lo scenario di The Road rispecchia quello di una società contaminata e corrotta e ormai destinata all'estinzione. La speranza è nell'incoscienza candida di un bambino, l'unico che può ritrovare, grazie agli insegnamenti del padre, un pezzo di umanità.
Un virus simile all'influenza suina comincia a propagarsi anche solo per contatto e molto velocemente. Si diffonde subito il panico e la situazione dovrà essere gestita da una squadra di medici, ma un blogger comincia a fomentare odio, paura e sospetti verso il Governo.
Diversi individui coinvolti, diverse reazioni, un film corale, a cui spesso ci ha abituati Steven Soderbergh, che indaga gli effetti (collaterali e non) scaturiti da cause terribilmente insignificanti.
L'umanità in totale pericolo raccontata nei microcosmi del quotidiano: la banalità della tragedia.