Titolo originale | Behind the Candelabra |
Anno | 2013 |
Genere | Biografico, |
Produzione | USA |
Durata | 118 minuti |
Regia di | Steven Soderbergh |
Attori | Michael Douglas, Matt Damon, Dan Aykroyd, Scott Bakula, Rob Lowe (II), Tom Papa Paul Reiser, Debbie Reynolds, Cheyenne Jackson, Boyd Holbrook. |
Uscita | giovedì 5 dicembre 2013 |
Tag | Da vedere 2013 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 3,26 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 9 dicembre 2013
Tra Liberace e il giovane Scott Thorson nasce una relazione che spingerà il primo a chiedere l'adozione. Ma l'idillio non sarà infinito. Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto 2 Golden Globes, 4 candidature a BAFTA, ha vinto un premio ai SAG Awards, In Italia al Box Office Dietro i candelabri ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 478 mila euro e 209 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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1977. Wladziu Valentino Liberace (in arte Liberace) è uno showman e pianista famosissimo sin dagli Anni Cinquanta. Le sue capacità di intrattenitore televisivo e teatrale sono indiscusse. Al termine di uno spettacolo gli viene presentato il giovane Scott Thorson e tra I due nasce da subito una relazione che durerà a lungo al punto da spingere Liberace ad avviare le pratiche per l'adozione. L'idillio però non sarà infinito.
Steven Soderbergh è un regista inarrestabile, a dispetto della sua dichiarazione di qualche tempo fa che mirava a farci credere che non avrebbe più fatto film. Fortunatamente per lui (e per noi) si è rivelato incapace di far conseguire i fatti ai propri propositi e continua ad offrirci occasioni non tanto di assistere a storie che si sviluppano sul grande schermo ma (questo è ciò che più conta) a consentirci di riflettere sulle dinamiche interne di una narrazione cinematografica. Perché se è vero che l'occasione gli viene offerta dal libro omonimo di Thorson (tuttora vivente) quello che uno sceneggiatore del livello di Richard LaGravenese gli offre è uno script che non ha nulla del biopic classico e offre invece molte insidie a chi decide di metterlo in scena.
Il film non ci racconta la vita dello showman cogliendolo invece all'apice del successo ma sull'orlo dei sessant'anni nel momento in cui si fa prendere dalla più forte relazione della sua vita. Liberace non è però solo il personaggio che ha fatto del kitsch un marchio di riconoscibilità (vedi i candelabri su pianoforti luccicanti quanto le sue mise). È anche un gay che deve nascondere le proprie tendenze sessuali. Perché, nonostante la liberazione dei costumi avviata alla fine degli Anni Sessanta, il mondo dello star system vuole poter continuare a 'venderlo' al pubblico più vasto possibile. Il negare l'evidenza (sottolineata invece dagli atteggiamenti propri di ogni sua esibizione pubblica) diventa il gioco complesso con cui anche Soderbergh si deve confrontare. Perché il rischio più elevato era quello di ricalcare gli stereotipi di tanti film più o meno velatamente omofobi.
Soderbergh affronta il problema com la temerarietà di un trapezista senza rete. Offre infatti a due icone della mascolinità (l'antico sex addicted Michael Douglas sicuramente etero e Matt 'Bourne' Damon) i ruoli dei due protagonisti chiedendo loro di offrire credibilità ai due personaggi. La richiesta viene esaudita con grande adesione ai reciproci caratteri. Il regista che più di altri ha fatto dell'eclettismo la propria filosofia riesce così a raccontarci una storia di show business e di arte ma anche la parabola di una relazione di coppia come tante. Senza distinzione di gusti e preferenze.
DIETRO I CANDELABRI disponibile in DVD o BluRay |
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Presentato al Festival di Cannes 2013 e non distribuito nel circuito cinematografico americano per paura che il pubblico non gradisse vedere due attori popolari - ed etero - come Michael Douglas e Matt Damon interpretare due omosessuali - ma davvero si può avere un'opinione così bassa dei propri concittadini da parte dei distributori statunitensi o il [...] Vai alla recensione »
Valentino Liberace (Michael Douglas) è un popolare pianista nell’America a cavallo tra gli anni ’50 e ’70, vive in una splendida villa con piscina arredata in stile “kitsch monumentale” (parole sue), veste con abiti eccentrici e vistose pellicce e indossa enormi anelli di dubbio gusto. Gay non dichiarato, dalla sua vita entrano ed escono uomini più giovani [...] Vai alla recensione »
Il rapporto che si instaura tra Liberace, famoso pianista, carismatico e di gran fascino e personalità e Schott, il ragazzo giovane e biondo che diventerà subito il suo amante, amico ,convivente e a suo servizio sul piano lavorativo, dipinge una storia di Interdipendenza. Progressivamente Schott perde il suo volto, le sue abitudini, il suo spazio dietro ad un apparente bisogno di [...] Vai alla recensione »
I preziosi candelabri che LIberace tiene sul pianoforte nei suoi concerti sono il confine invisibile della sua doppia vita, pubblica e privata. Al di là c’è una massa idolatrante di spettatori, che vedono nel suo look eccentrico e stravagante una trasgressione “ammessa” e divertente, con sfoggio di costosissime pellicce del peso di diecine di chili e con atteggiamenti [...] Vai alla recensione »
Film in cui si racconta la vera storia di Liberace, famoso e talentuoso pianista gay che raggiunse i massimi vertici di notorietà negli Stati Uniti nel corso degli anni '60 e '70. Più che la sua attività professionale che viene presentata già come un fatto scontato e ad un livello di notorietà molto avanzato, il regista Steven Soderbergh pone l'accento [...] Vai alla recensione »
Il film in questione, tratta la relazione tra i due protagonisti senza filtri (se non per la cesura), che finalmente mostra una coppia gay, che non faccia sembrare gli omosessuali asessuati o viceversa dei pervertiti. é la storia d'amore che potrebbe capitare (ed è capitata) a molte persone: una relazione segreta e due vite condizionate fino all'estremo dal mondo dello spettacolo. [...] Vai alla recensione »
Ogni tanto nel deserto televisivo viene proposto qualcosa di decente, ieri sera è stata la volta di questo film, concepito appunto per la televisione. Nonostante la firma di Steven Sodenbergh, che solitamente mi lascia perplessa, non essendo un regista nelle mie corde, stavolta devo dire che è stata una gradevole sorpresa , benchè non tutto sia perfetto.
Valentino Liberace è un talentuoso, appariscente e famoso pianista. Uno showman eclettico, di grande impatto tanto in teatro quanto in tv. Ha un segreto che non può rivelare allo star system, altrimenti gli farebbe perdere l'ammirazione di molte fan: è gay. Dopo uno spettacolo gli presentano il giovane Scott Thorson, timido, bisessuale alle prime armi, di cui Liberace si [...] Vai alla recensione »
Walter “Lee” Liberace è stato un pianista e performer enormemente famoso negli USA per un periodo che va dagli anni 30 agli anni 80; talento incredibile, e uno stile di vita palesemente (ma non dichiarato) gay in un Paese dove l’outing è tuttora la tomba professionale per molti artisti. Muore di AIDS nel 1987, una delle prime star USA colpite dal siero HIV, cosa che fu peraltro negata fin dopo la sua [...] Vai alla recensione »
Soderberg è riuscito a girare questo film solo grazie alla HBO,dopo che tutta Hollywood aveva rifiutato di produrglielo perchè lo riteneva "troppo gay".....(dopo "I segreti di Brokeback Mountain..."avrebbe affermato il regista).Ed è stato anche snobbato da critica,Oscar e pubblico.Ci sarebbe da scrivere un libro su tutto ciò,o magari girare un documentario [...] Vai alla recensione »
Soderbergh racconta la storia di Liberace affidandosi al genio di Michael Douglas e Matt Damon. Il film è un incredibile dialogo tra questi due grandissimi attori che trovano, rispettivamente, in un anziano artista omosessuale e nel suo giovane amante i ruoli. Una storia d’amore fuori dagli schemi, una coppia omosessuale, era ancora inusuale negli States degli anni sessanta tanto [...] Vai alla recensione »
Regista dalla carriera saltabeccante, Soderbergh si lascia volentieri andare ad azzardi che non sempre è ben capace di padroneggiare. In questo caso, però, la sfida può dirsi vinta: non era certo semplice mettere in immagini la sceneggiatura di Richard LaGravenese tratta dalle memorie di Scott Thorson sul rapporto tra quest’ultimo e Liberace, a partire dalle idee preconcette [...] Vai alla recensione »
Ennesima produzione HBO che non incontra i miei gusti. Film lento e noioso troppo centrato sul rapporto, anche sessuale, tra i due protagonisti perdendo così di vista la figura di Liberace personaggio forse più noto per la sua eccentricità che per la musica. Recitazione da sit com nonostante il cast sia di alto livello,tutti molto bravi nel recitare un ruolo non facile,e [...] Vai alla recensione »
L'ottimo regista Steven Soderbergh conferma la sua verve artistica con questo film incentrato sulla relazione omosessuale tra Liberace e Scott Thorson, ben interpretati da Michael Douglas e Matt Damon. Mentre ne La vita di Adele ed in Milk , oltre che in altre opere cinematografiche che trattano questa stessa tematica, a primeggiare erano soprattutto le difficoltà [...] Vai alla recensione »
Ciao. Non deve sorprendere il fatto che questo film sia una produzione HBO e abbia lineamenti "televisivi". Storia difficile da proporre al grande pubblico, anche oggi che è di moda la "pratica" dell'outing - che sostanzialmente è una ridicola parola non italiana usata per definire un azione che giustifichi il semplice concetto di essere [...] Vai alla recensione »
Una storia vera, anche commovente. Gli attori sono bravi (Douglas-Damon) anche se il doppiaggio non è dei migliori e forse trasforma ciò che è ambiguo in palese. Stupisce, in particolare, vedere Michael Douglas “omosessuale”, un attore che ha costruito il suo successo interpretando prevalentemente ruoli di tombeur-de-femmes basti ricordare Dan di “Attrazione [...] Vai alla recensione »
Quando mi recavo negli US non perdevo occasione per vederlo in TV. Era magnetico non potevo fare a meno di vederlo.... anzi di ascoltarlo. Il resto chiacchiere di paese. Anche il mitico Rock Hudson era obligato a essere etero per il pubblico. Il cinema è bello sempre anche quando scandalizza le coscenze.
Che si può dire di un film che non ha nulla da dire di interessante ma che è recitato strepitosamente? E' come una bella casa scomoda! Douglas surcalssa il padre e si rivela uno dei più grandi attori contemporanei: riesce ad interpretare Liberace con un sapiente equilibrio di cinismo, superficialità e checcagine senza mai cadere nel ridicolo o nel grottesco.
ottima interpretazione di Michael Douglas-visto in versione originale- (attore e soprattutto produttore che personalmente amo molto), poi purtroppo il film decade nel classico problema che affligge molti "americani" non c'è in assoluto alcuna introspezione personale e focus profondo sui personaggi, superficialità e assenza totale di sviluppo, Soderbergh "grande" [...] Vai alla recensione »
Dietro i candelabri racconta dieci anni della vita di Liberace. Brillante pianista, omosessuale non dichiarato e istrionico intrattenitore, tanto nel pubblico quanto nel privato, Liberace è stato una specie di drag queen ante litteram, che amava bagnarsi nelle luci fiammanti del palcoscenico anche a casa. Appariscente fuori, kitsch nell'animo, Liberace viene superbamente interpretato da [...] Vai alla recensione »
Film per la televisione,hbo una garanzia,con la regia di soderbergh e direi magistrali interpretazioni di matt damon,rob lowe,un gradito ritorno dagli anni 80 per colui che veinva considerato l'uomo piu' bello del mondo,debbie reynolds, star assoluta degli anni 50,e soprattutto michael douglas qui secondo me ad un interpretazione che vale una carriera.
E' un buon film, con attori in buona vena. La scenografia è ben riuscita, con sfarzo non indifferente. Piacevole dall'inizio alla fine.
Gran bel film hollywoodiano. Era tanto che non ne vedevo realizzati con ricca accuratezza. Era anche tanto tempo che non vedevo un Michael Douglas così bravo. In questo film è strepitoso che ha fatto suo il ruolo di Liberace. Mi è piaciuto molto anche il buon Matt Damon.
mi aspettavo di più da questa pellicola, a mio parere manca la componente hollywoodiana, avrebbero dovuto inserire molte più scene con gli show di Liberace, invece la storia è incentrata sopratutto sulla relazione con Scott e il film è a senso unico.magistrale la recitazione generale, probabilmente la migliore interpretazione di Douglas, da Oscar! peccato...
salve a tutti, sono nuova del sito.Alla prima recensione. La mia non vuole assolutamente essere una rece tecnica, lungi da me. Ho trovato questo film molto ben interpretato da due maschiacci del cinema. L'ostentanzione di Liberace certo era patologica. Interessante aver affrontato nel film la similitudine del raporto gay a quello etero. Gli stessi errori.
Onesta e non banale rappresentazione. Devo tuttavia ammettere che mi aspettavo qualcosa di più coinvolgente,laddove all' esibizione di incredibili eccessi di trucco e parrucco (spiazzante l'effetto lifting) non corrisponde una ricchezza della trama. Vita casalinga,il solito teatro più volte ripreso,gli eccessi della droga.
e' uno solo e' lo spiega nel film
Ogni volta che leggo Soderbergh tremo, consapevole che per me non riuscirà mai ad andare oltre il manierismo da blockbuster elegante cui ci ha abituati: stavolta sbagliavo. Fa di peggio. Di buono va detto che il film ha una fotografia molto interessante, e che la recitazione è un piccolo capolavoro: Douglas ce la mette tutta per non cadere nella macchietta nonostante una sceneggiatura che cerca di [...] Vai alla recensione »
Quello che Steven Soderbergh è diventato in questi anni (uno dei più grandi cineasti viventi) viene confermato, e anzi compendiato, in Dietro i candelabri. Nella storia di Liberace e della sua vita privata (che l'artista era riuscito abilmente a nascondere, almeno al grande pubblico), Soderbergh riesce miracolosamente a fare tante cose insieme: una storia dello spettacolo americano anni Settanta/Ottanta, una ricostruzione biografica degna di nota, uno studio del kitsch statunitense, una riflessione sulla cultura privata omosessuale, un lavoro teorico sugli attori (la mascolinità risaputa di Douglas [...]
Non si era mai visto un amore omosessuale così ardente come quello che due attori etero, Michael Douglas e Matt Damon, vivono in Behind the candelabra, il film di Steven Soderbergh, che racconta il legame sinistrarnente appassionato e di reciproca furibonda dipendenza tra il divo un tempo più pagato e adorato dello show business americano e un bel ragazzo povero, allevato da genitori affidatari.
Trasposto senza censure o incertezze da un libro autobiografico alquanto scottante, «Dietro i candelabri» rievoca la leggenda di Wladziu Valentino Liberace, pianista virtuosistico e star dell'entertainment americano (1919-1987) in Italia non altrettanto popolare. Se c'è una logica nel fatto che l'ultimo film dell'eclettico Soderbergh abbia ottenuto diffusi consensi all'ultimo festival di Cannes nonostante [...] Vai alla recensione »
Vita (sfrenata), arte (pacchiana) e ossessioni (esemplari) di Valentino Liberace, pianista italo-polacco-americano, re del kitsch, musicista più pagato del mondo fra gli anni 50 e gli anni 70. Ma soprattutto ultima star gay di un'epoca in cui la parola e la cultura gay semplicemente non esistevano. Dunque i divi omosessuali si concedevano le menzogne più sfacciate pur di non insospettire il loro ingenuo [...] Vai alla recensione »
Nessuno studio hollywoodiano ha avuto il coraggio di seguire Steven Soderbergh nel mondo ipersfarzoso e nelle contraddizioni profonde di Wladziu Valentino Liberace, Walter per I famigliari (italopolacchi del Winsconsin), Lee per amici e amanti. Nemmeno con Michael Douglas nel ruolo del fammeggiante, virtuosistico, pianista (educato alla musica classica, professava uno stile autobattezzato «pop con [...] Vai alla recensione »
Quello che, almeno sulla carta, potrebbe essere l'ultimo film di Steven Soderbergh è magnifico. Al punto che, se non svelasse tutti i particolari della vita privata del protagonista che ha fatto di tutto per mantenerli segreti, probabilmente lo stesso Liberace lo avrebbe amato. Scritto in modo superbo, brillantemente diretto, acuto ma mai melenso e sostenuto da una grande interpretazione di Michael [...] Vai alla recensione »
Era inevitabile arrivare dopo "Magic Mike" dove gli uomini si spogliano e mostrano corpi scintillanti, a spingersi oltre, entrando nelle ossessioni di (e per) quei corpi, tracciando attraverso una storia vera (il rapporto tra Liberace, pianista e showman kitsch famoso tra gli anni '50-'70, e un ragazzo che conobbe a uno spettacolo), l'universalità dei rapporti fondati su seduzione e dominazione, che [...] Vai alla recensione »
Vita (sfrenata), arte (kitsch) e ossessioni (esemplari) di Valentino Liberace, pianista italo-polacco-americano e musicista più pagato del mondo tra gli anni 50 e 70. Ma soprattutto ultima star gay di un'epoca in cui la parola e la cultura "gay" proprio non esistevano. Dunque i divi omosessuali coltivavano le menzogne più sfacciate pur di non insospettire il loro ingenuo e sterminato pubblico.
Virtuoso del piano, acclamato showman e per anni indiscussa star dell'Hilton di Las Vegas, Wladziu Valentino Liberace usava presentarsi in scena sfavillante di lustrini e avvolto in pellicce come fosse una drag-queen. E gay lo era, però guai a scriverlo! Sulla base di una solida sceneggiatura di Lagravanese ispirata alle memorie Behind the Candelabra di Scott Thorson - schiavizzato amante dell'entertaine [...] Vai alla recensione »
Virtuoso del pianoforte osannato e strapagato, tra gli anni 50 e i 70 Valentino Liberace, Lee per gli intimi, fu la creatura più incredibile partorita dallo show-biz americano. I suoi spettacoli, quintessenza del kitsch a metà tra il look del "glam rock" e la pura cafonaggine, sono ricostruiti da Steven Soderbergh in un film sorprendente, che prende in contropiede le regole del biopic d'artista: genere [...] Vai alla recensione »
Un fluido, svolazzante virtuoso del piano esecrato dai critici perché suonava Chopin come fosse una canzonetta e viceversa; e adonto dal pubblico per quella stessa ragione; un impeccabile showman fra teatro, radio e tv - e per anni osannata star dell'Hilton di Las Vegas - che si presentava in scena sfavillante di lustrini, avvolto in pellicce, le dita inanellate di oro e brillanti come una drag-queen; [...] Vai alla recensione »
Si commuove, Michael Douglas. Deve smettere di parlare, e reprimere un singhiozzo. E non accade tutti i giorni di veder piangere un divo miliardario con la fama di «macho» come lui. Ma forse Behind the Candelabra, il film di Steven Soderbergh con il quale è in concorso qui a Cannes, l'ha aiutato in molti modi. A superare un periodo difficile e, chissà, a tirar fuori gli aspetti più emotivi del suo [...] Vai alla recensione »
Bel personaggio Lee Liberace: virtuoso del pianoforte, debordante showman, gay senza pudore anche nei costumi ma coperto da un ipocrita silenzio per non turbare l'America puritana tra gli anni '50 e '70. Innamorato di se stesso era celebre per quel candelabro da posare sullo strumento grazie ad un'idea presa in prestito da un biopic hollywoodiano su Chopin.
Tra il '77 e l'86 si consumò a Las Vegas un amore folle tra il virtuoso pianista omosessuale Liberace e un giovane biondissimo aspirante veterinario del Wisconsin, Scott Thorson, coppia animata da passioni e litigi estremi, dentro al glamour esasperato dall'artista. Anni dopo la morte del magnate, Thorson scrisse l'autobiografia ispiratrice del nuovo film di Soderbergh, prodotto e destinato alla tv [...] Vai alla recensione »