Dietro i candelabri |
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Un film di Steven Soderbergh.
Con Michael Douglas, Matt Damon, Dan Aykroyd, Scott Bakula, Rob Lowe (II).
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Titolo originale Behind the Candelabra.
Biografico,
durata 118 min.
- USA 2013.
- 01 Distribution
uscita giovedì 5 dicembre 2013.
MYMONETRO
Dietro i candelabri
valutazione media:
3,29
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una storia d'amore, senza bisogno di etichette omodi donni romaniFeedback: 23283 | altri commenti e recensioni di donni romani |
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venerdì 14 giugno 2013 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Presentato al Festival di Cannes 2013 e non distribuito nel circuito cinematografico americano per paura che il pubblico non gradisse vedere due attori popolari - ed etero - come Michael Douglas e Matt Damon interpretare due omosessuali - ma davvero si può avere un'opinione così bassa dei propri concittadini da parte dei distributori statunitensi o il pubblico usa è così "prud"? - il film di Soderbergh, camaleontico e talentuosissimo regista, ci racconta una storia, una storia d'amore, una storia d'amore omosessuale. Ma per chi ha occhi per guardare e cuore per sentire il fatto che siano due uomini ad innamorarsi resta sullo sfondo, perchè sono le dinamiche sentimentali ad emergere, i rapporti di forza e di fragilità all'interno di una coppia, le gelosie, le ripicche, le promesse infrante e l'attrazione fisica irresistibile, tutto ciò che fa una storia d'amore quindi, nel bene e nel male. La scelta di mettere al centro del palcoscenico - metaforico e fisico - una star della musica di intrattenimento anni 70 come Valentino Liberace la dice lunga anche sulla voglia di Soderbergh, come sempre bulimico di temi, spunti e sottotrame, vedi l'ultimo "Effetti Collaterali", di raccontare le incertezze di un uomo di successo, la difficoltà di invecchiare nello starsytem, la paura di restare solo che coglie qualunque uomo una volta tolti gli abiti di scena, il parrucchino e tutti gli orpelli dietro cui il pianista showman Liberace nascondeva la sua omosessualità che all'epoca poteva essere esibita in vestiti stravaganti, gioielli femminili e trucco pesante ma non poteva e non doveva essere rivelata. L'incontro con il giovane Scott, cresciuto in case famiglia e affamato di affetto e attenzioni sarà per Liberace un fulmine impossibile da schivare, un amore totalizzante che lo porterà a fare scelte estreme, quale quella di avviare le pratiche per adottarlo e costringerlo a delle plastiche facciali che lo facciano assomigliare a se stesso da giovane. Un rapporto così patologico, così esclusivo, così morboso non può che esplodere nel peggiore del modi, e le ultime scene con un Damon dai lineamenti alterati, sconvolto dalle droghe e dalla gelosia ci precipitano nella realtà oscura e deviata di un rapporto che si logora per troppo volere, troppo dare, troppo sentire. Sono bellissime - perchè sobrie, trattenute e mai caricaturali - le scene di seduzione fra di due, è naturalissimo credere alla loro storia d'amore, al quotidiano fatto di corpi sfatti, lifting estremi e sfoghi verbali durissimi, ed è davvero secondario che il tutto avvenga in un ambiente omosessuale, perchè dopo le prime scene si dimentica di essere in un contesto dove i soli etero sono la vecchia madre di Liberace e - forse - il manager che sfrutta il talento di intrattenere il pubblico dell'eccentrico pianista. Magistrale Michael Douglas nell'indossare panni scomodissim,i parrucche inverosimili e sguardi e gesti misuratissimi pur nel loro essere palesemente gay, perchè il rischio di fare di Liberace una macchietta era altissimo, e Douglas ne esce concentrandosi sulla sua ossessione amorosa erotica per il giovane Adone amante degli animali e talmente grezzo da poter essere plasmato a sua immagina e somiglianza - in fondo con il cambiargli i lineamenti Liberace realizza il desiderio di clonare se stesso - e bravissimo Damon ad interpretare un giovane affascinato da un mondo di ricchezza e generosità che non ha mai conosciuto, forte inizialmente del potere che ha sull'anziano pianista, ma che rivela tutta la sua fragilità nel momento in cui il rapporto si incrina. Dopo aver visto il film si commisera ancora di più chi ha scelto di far passare il film solo in televisione, sulla HBO naturalmente , canale coraggioso e progressista da sempre, e ci si dispiace profondamente per l'arretratezza culturale che ancora abita il nostro pianeta, sia pure mascherata da abili campagne anti omofobia o da proclami scenografici. Fortunatamente il film, libero, coraggioso e senza false pruderie, resta un magnifico racconto di una tenera triste, appassionata, vorace e struggente storia d'amore.
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