vighi
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venerdì 9 giugno 2017
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thriller introspettivo
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Molto incentrato sulla introspezione psicologica dei personaggi ciascuno all'interno del proprio dramma..lento pertanto nell'incedere ma non per questo meno avvincente e meno intenso.
Un film drammatico molto originale che diventa thriller soprattutto nel colpo di scena finale.. Condivido il giudizio di mymovies tendendo al rialzo. Film di ottima fattura fatte le dovute proporzioni con altri film di maggior livello.
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alberto pezzi
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giovedì 7 luglio 2016
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bellissimo
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FILM ASSOLUTAMENTE STRAORDINARIO. COME AL SOLITO MI TROVO A DOVER FAR FRONTE AI GIUDIZI DELLA CRITICA, CHE SINCERAMENTE, NON SO COSA VEDA. FILM FANTASTICO, CAST ECCEZIONALE, REGIA PERFETTA. TRUCCO ED AMBIENTAZIONI DA MANUALE E PER QUESTO PREMIATI. FILM IN GRADO DI METTERE IN SCENA IL DRAMMA, IL THRILLER, LA MENTE. DA QUESTA PELLICOLA POSSIAMO ESTRARRE DIVERSI MESSAGGI. L’ INVITO A PREGARE, LA FEDE, LA SPERANZA. MA ANCHE LA CAPARBIETA’, L’ AMORE INCONDIZIONATO, IL CORAGGIO. IL SOGGETTO DEL FILM E’ ASSOLUTAMENTE AVVINCENTE E PIU’ CHE MAI ATTUALE. IL DRAMMA DELLA PEDOFILIA VIENE TRATTATO IN MODO PROFONDO, QUASI SCONVOLGENTE. POSSO DIRE CHE DOPO AVERLO VISTO DUE VOLTE, E’ UN FILM SOTTOVALUTATO.
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FILM ASSOLUTAMENTE STRAORDINARIO. COME AL SOLITO MI TROVO A DOVER FAR FRONTE AI GIUDIZI DELLA CRITICA, CHE SINCERAMENTE, NON SO COSA VEDA. FILM FANTASTICO, CAST ECCEZIONALE, REGIA PERFETTA. TRUCCO ED AMBIENTAZIONI DA MANUALE E PER QUESTO PREMIATI. FILM IN GRADO DI METTERE IN SCENA IL DRAMMA, IL THRILLER, LA MENTE. DA QUESTA PELLICOLA POSSIAMO ESTRARRE DIVERSI MESSAGGI. L’ INVITO A PREGARE, LA FEDE, LA SPERANZA. MA ANCHE LA CAPARBIETA’, L’ AMORE INCONDIZIONATO, IL CORAGGIO. IL SOGGETTO DEL FILM E’ ASSOLUTAMENTE AVVINCENTE E PIU’ CHE MAI ATTUALE. IL DRAMMA DELLA PEDOFILIA VIENE TRATTATO IN MODO PROFONDO, QUASI SCONVOLGENTE. POSSO DIRE CHE DOPO AVERLO VISTO DUE VOLTE, E’ UN FILM SOTTOVALUTATO. COSA GRAVE. HUGH JACKMAN SFORNA UNA PROVA D’ ATTORE SENZA PRECEDENTI E GYLLENHAAL E’ ORMAI UN TOP. CREDO DI POTER CONSIGLIARE A TUTTI DI NON PERDERSI QUESTO MAGNIFICO PSYCO-THRILLER. GUARDATELO!!
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khaleb83
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mercoledì 18 maggio 2016
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impressionante
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È facile pensare di ridurre Hugh Jackman a quel che l'ha reso celebre, l'eroe palestrato e di bell'aspetto che non rinuncia a qualche sfumatura più da macho piuttosto che da bellone patinato. Questo però porta spesso a dimenticare che è anche uno dei migliori attori in assoluto della sua generazione, e Prisoners lo aiuta a mettere a nudo quest'aspetto, regalandoci una sua performance decisamente impressionante. Aiutato dal fisico imponente che gli rende certi ruoli naturali, riesce a lasciar esplodere tutta la rabbia e la frustrazione del suo personaggio, una disperazione che a un certo punto diventa palpabile, quasi dolorosa mentre il resto del cast funziona perfettamente.
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È facile pensare di ridurre Hugh Jackman a quel che l'ha reso celebre, l'eroe palestrato e di bell'aspetto che non rinuncia a qualche sfumatura più da macho piuttosto che da bellone patinato. Questo però porta spesso a dimenticare che è anche uno dei migliori attori in assoluto della sua generazione, e Prisoners lo aiuta a mettere a nudo quest'aspetto, regalandoci una sua performance decisamente impressionante. Aiutato dal fisico imponente che gli rende certi ruoli naturali, riesce a lasciar esplodere tutta la rabbia e la frustrazione del suo personaggio, una disperazione che a un certo punto diventa palpabile, quasi dolorosa mentre il resto del cast funziona perfettamente. Non ho grande amore per Gyllenhall, ma funziona alla perfezione in un ruolo fatto di sfumature e accenni che non si perdono nello spiattellare la storia del suo personaggio, ma lo tratteggiano in maniera più che efficiente. Paul Dano e la sua controparte Melissa Leo sono assolutamente perfetti nello strappare reazioni violente allo stomaco dello spettatore, quasi viscerali. Il resto del cast è un buon contorno più che altro passivo, adatto a scandire le varie fasi in cui una storia non frenetica si sviluppa, alimentandosi di pochi colpi di scena ben dosati e vivendo di equilibri.
Un film che può passare facilmente in sordina e che invece merita assolutamente di essere visto.
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zero99
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venerdì 11 dicembre 2015
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un ottimo thriller
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Uno dei film thriller più belli che io abbia visto negli ultimi anni. Una storia drammatica e avvincente, un indagine lunga 2 ore e mezza dove si ha a che fare con la sparizione di due bambine di 6 e 7 anni. Due famiglie rovinate, un ragazzo ritardato che subisce le peggio torture per fargli confessare qualcosa, e alla fine si scoprirà che una vecchietta della cittadina rapiva i bambini, insieme al marito ormai deceduto, e li uccideva, perchè stava facendo la guerra contro Dio. il motivo? gli era morto un figlio di tumore. Posso capire il dolore immenso che possa aver provato, ma non è giustificata di prendersela con dei bambini innocenti. il film ha un lieto fine, ma in film del genere secondo me ci starebbe meglio un finale drammatico.
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Uno dei film thriller più belli che io abbia visto negli ultimi anni. Una storia drammatica e avvincente, un indagine lunga 2 ore e mezza dove si ha a che fare con la sparizione di due bambine di 6 e 7 anni. Due famiglie rovinate, un ragazzo ritardato che subisce le peggio torture per fargli confessare qualcosa, e alla fine si scoprirà che una vecchietta della cittadina rapiva i bambini, insieme al marito ormai deceduto, e li uccideva, perchè stava facendo la guerra contro Dio. il motivo? gli era morto un figlio di tumore. Posso capire il dolore immenso che possa aver provato, ma non è giustificata di prendersela con dei bambini innocenti. il film ha un lieto fine, ma in film del genere secondo me ci starebbe meglio un finale drammatico.
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gabbro91
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giovedì 6 agosto 2015
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film sottovalutatissimo!
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Molti pur riconoscendo la bontà del film imputano a Villeneuve di aver realizzato un film faticoso da seguire a causa della sua lunghezza...beh, io posso dire di essere stato incollato davanti allo schermo, sempre più trepidante con l'evolversi della vicenda, tanto che alla fine avrei desiderato che durasse ancora un pò. Poi un thriller ben fatto, che trasmette suspence, mi sembra anche normale che abbia una durata superiore alle commedie familiari. Un film fantastico, che riprende alcuni dei aspetti classici del thriller (il labirinto, ad esempio) ma che si concentra anche sui personaggi (Jackman e Gyllenhal superlativi!). Il finale aperto sugella il tutto, consegnando al pubblico un film che a mio parere diventerà un cult nei prossimi anni e ignorato in maniera clamorosa dai principali riconoscimenti.
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beppe baiocchi
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giovedì 30 aprile 2015
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un thriller di altri tempi
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Premessa. Non conoscevo il film, non conoscevo il regista. Scoperto che a tale Denis Villeneuve verrà affidato il seguito di uno dei film che più mi ha esaltato (Blade Runner). Faccio una piccola ricerca. Il primo film che riesco a procurarmi è questo Prisoners. Leggo su wikipedia il genere,Thriller, giusto per capire di cosa si sta parlando, e intando faccio partire il film.
Finisco di vederlo. Rimango senza parole.
Partiamo dall'incipit narrativo. In un America di provincia a vengono rapite due bambine. Il sospettato principale è un ragazzo ( con evidenti problemi sociali ) che con il suo camper era stato visto vicino alle bambine momenti prima della sparizione.
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Premessa. Non conoscevo il film, non conoscevo il regista. Scoperto che a tale Denis Villeneuve verrà affidato il seguito di uno dei film che più mi ha esaltato (Blade Runner). Faccio una piccola ricerca. Il primo film che riesco a procurarmi è questo Prisoners. Leggo su wikipedia il genere,Thriller, giusto per capire di cosa si sta parlando, e intando faccio partire il film.
Finisco di vederlo. Rimango senza parole.
Partiamo dall'incipit narrativo. In un America di provincia a vengono rapite due bambine. Il sospettato principale è un ragazzo ( con evidenti problemi sociali ) che con il suo camper era stato visto vicino alle bambine momenti prima della sparizione. Partono a doppio filo le indagini del padre di una delle bambine (un Hugh Jackman in grande, grande forma) e della polizia (Jake Gyllehnaal o come diavolo si scrive).
Le indagini del padre avranno più un risvolto psicologico. Fin troppo consapevole di chi fosse stato il rapitore della figlia il genitore è portato a fare scelte eticamente molto discutibili, ma che ci fanno pensare. Cosa è disposto a fare un padre per trovare la figlia?" Lo faremmo anche noi?
L'indagine di Gyllenaahl invece è più classica, da detective, che valuta situazioni e sospettati, vede evidenze e prove, che scava più nel profondo dei fatti, ponendo alla luce vecchi eventi e potenziali serial killer.
Gli attori sono tutti molto bravi,un Hugh Jackman mai visto così convincente, e un Jake Gylenaahl che si dimostra ancora (nonostante la faccia da pugni),uno dei maggiori talenti della nuova Hollywood, che accompagna sempre alla buona recitazione una capacità di interpretare i personaggi con mosse e movenze che ne caratterizzano a pieno il ruolo, senza risultare delle caricature. Bravo anche Paul Dano ( altro attore di un antipatia tangibile).
Ma si sà non esistono bravi attori senza un regista capace di muoverli, e Denis Villeneuve (il regista) è la scoperta più felice. Gira bene, è capace, si sposta bene con la macchina da presa ,riesce a trasmettere tensione, dirige egregiamente i suoi attori. (Le speranze che il suo Blade Runner 2 sia un buon film si alzano notevolmente). La sceneggiatura poi è scritta davvero bene, un thriller classico, dove ci si pongono le domande, si fanno supposizioni su chi possa essere il colpevole, si pensa anche alle azioni giuste o meno dei protagonisti, un thriller di altri tempi.
Cosa volere di più? Un Lucano? Sì ma dopo la visione di questo splendido film!
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lucap96
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sabato 11 aprile 2015
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inquietante e bellissimo
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Il giorno del ringraziamento, due bambine vengono rapite. Il plot sembrerebbe poco originale, ma come al solito è l'abilità recitativa a fare la differenza.
L'eclettico Jake Gyllenhall interpreta (ottimamente) un detective più scrupoloso che sveglio, con un tic all'occhio, diverso dai soliti (e irrealistici) detective tutto muscoli e intuito. L'investigatore di "Prisoners" si dà anima e corpo al suo lavoro, e va alla ricerca della soluzione di questo intricatissimo caso con ogni mezzo a sua disposizione, anche in maniera grossolana, goffa, "bussando a tutte le porte", ma senza lasciare nulla di intentato.
Grande prova anche di Hugh Jackman, senz'altro il migliore, nel ruolo del padre che è disposto a tutto pur di ritrovare la figlia scomparsa, con un'intensità elevatissima.
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Il giorno del ringraziamento, due bambine vengono rapite. Il plot sembrerebbe poco originale, ma come al solito è l'abilità recitativa a fare la differenza.
L'eclettico Jake Gyllenhall interpreta (ottimamente) un detective più scrupoloso che sveglio, con un tic all'occhio, diverso dai soliti (e irrealistici) detective tutto muscoli e intuito. L'investigatore di "Prisoners" si dà anima e corpo al suo lavoro, e va alla ricerca della soluzione di questo intricatissimo caso con ogni mezzo a sua disposizione, anche in maniera grossolana, goffa, "bussando a tutte le porte", ma senza lasciare nulla di intentato.
Grande prova anche di Hugh Jackman, senz'altro il migliore, nel ruolo del padre che è disposto a tutto pur di ritrovare la figlia scomparsa, con un'intensità elevatissima.
Insomma un film che tiene col fiato sospeso, a tratti in angoscia, per tutta la sua (lunga) durata, non ci si annoia affatto.
Consigliatissimo.
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ultimoboyscout
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mercoledì 25 febbraio 2015
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la giustizia secondo keller.
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Keller Dover, nel giorno del Ringraziamento, cade nel baratro, poiché la sua figlioletta scompare con la propria amica. Dover non si fida del detective che conduce le indagini e per questo decide di farsi giustizia da solo, sequestrando e torturando un balordo prima arrestato e poi rilasciato. I temi principali di questo thriller oscuro sono essenzialmente colpa, redenzione e vendetta, man mano che la storia procede si trasforma in un dramma morale tesissimo che va ad esplorare territori che Hollywood negli ultimi anni evita accuratamente, partendo da una sceneggiatura coraggiosa, ambiziosa, estremamente complessa e con una riflessione di fondo: cosa è concesso di fare a un uomo (e magari a un'intera nazione) per difende la propria famiglia? Il regista Denis Villeneuve si arma di immenso coraggio per sfiancare, anzi "torturare" (come fa il suo protagonista) lo spettatore per due ore e mezza di pura e crescente tensione per lunghi tratti insostenibile grazie anche alle perfette interpretazioni del quartetto formato da Jackman, Gyllenhaal, Leo e Dano.
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Keller Dover, nel giorno del Ringraziamento, cade nel baratro, poiché la sua figlioletta scompare con la propria amica. Dover non si fida del detective che conduce le indagini e per questo decide di farsi giustizia da solo, sequestrando e torturando un balordo prima arrestato e poi rilasciato. I temi principali di questo thriller oscuro sono essenzialmente colpa, redenzione e vendetta, man mano che la storia procede si trasforma in un dramma morale tesissimo che va ad esplorare territori che Hollywood negli ultimi anni evita accuratamente, partendo da una sceneggiatura coraggiosa, ambiziosa, estremamente complessa e con una riflessione di fondo: cosa è concesso di fare a un uomo (e magari a un'intera nazione) per difende la propria famiglia? Il regista Denis Villeneuve si arma di immenso coraggio per sfiancare, anzi "torturare" (come fa il suo protagonista) lo spettatore per due ore e mezza di pura e crescente tensione per lunghi tratti insostenibile grazie anche alle perfette interpretazioni del quartetto formato da Jackman, Gyllenhaal, Leo e Dano. La pellicola riesce ad esporre i lati più oscuri e nascosti di Jackman, gli scrolla di dosso con decisione l'immagine di Wolverine e i panni dell'eroe per fargli vestire quelli di un sopravvissuto che ha bisogno di qualcosa per diventare una copia migliore di se stesso, un uomo perso nel labirinto di una disperazione impossibile da controllare. Film che scava in profondità nel suo protagonista ma anche nelle menti e nei cuori di chi guarda che per tutto il film si chiede se tutto ciò sia giusto e se si siano oltrepassati i limiti di un qualche codice morale, rimanda a "Mystic river" di Eastwood ma anche a "Seven" di Fincher e si iscrive al filone di thriller "molto adulto". Pellicola che spalanca un abisso grazie anche alle immagini fredde meravigliosamente illuminate da Roger Deakins, geniale storico direttore della fotografia dei Coen che muta il mite e cattolico falegname Keller nel borghese piccolo piccolo di monicelliana memoria che di fronte al dolore diventa uno spietato aguzzino.
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trammina93
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mercoledì 9 luglio 2014
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bello a dir poco!
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Sono veramente rimasta colpita da questo film. E' uno di quei thriller ben fatti dall'inizio alla fine che ti restano impressi. Il film mi ricorda un pò Zodiac perchè è un thriller poliziesco basato sul catturare il colpevole di un crimine (non si sa se il rapimento o l'uccisione di due bambine) ed ha la stessa durata (tra l'altro c'è in entrambi Jake Gyllenhaaal a dare la caccia al colpevole) però qui le due ore e mezza scorrono molto veloci e non lentamente come in Zodiac. Molto intreressante la tematica di fondo: è giusto o no farsi giustizia da soli? In quesro film il nostro Hugh Jackman sembra non farsi troppi scrupoli nelle torture sul presunto colpevole pur di sapere dov'è nascosta la figlia, un pò più problemi si farà l'amico, padre dell'altra bambina scomparsa.
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Sono veramente rimasta colpita da questo film. E' uno di quei thriller ben fatti dall'inizio alla fine che ti restano impressi. Il film mi ricorda un pò Zodiac perchè è un thriller poliziesco basato sul catturare il colpevole di un crimine (non si sa se il rapimento o l'uccisione di due bambine) ed ha la stessa durata (tra l'altro c'è in entrambi Jake Gyllenhaaal a dare la caccia al colpevole) però qui le due ore e mezza scorrono molto veloci e non lentamente come in Zodiac. Molto intreressante la tematica di fondo: è giusto o no farsi giustizia da soli? In quesro film il nostro Hugh Jackman sembra non farsi troppi scrupoli nelle torture sul presunto colpevole pur di sapere dov'è nascosta la figlia, un pò più problemi si farà l'amico, padre dell'altra bambina scomparsa. Il tema della giustizia da sè ricorda anche Giustizia privata però sono due film a se stanti. Il finale è senza dubbio non scontato e ho gradito il finale un pò aperto che ti lascia immaginare come vuoi la sorte di uno dei personaggi del film, che però non menzionerò per non fare spoiler. Probabilmente il film in sè meriterebbe persino cinque stelle per la trama che ha, anche perchè sono stati bravi a farti credere prima che l'assassino/rapitore sia uno, poi un altro, ti manda spesso in confusione e non ci capisci nulla. Tutto sommato c'è qui e lì qualche luogo comune o americanata che mi spinge a metterne quattro di stelle, ad esempio il clichè della polizia che fa sempre la cosa sbagliata, liberando i presunti colpevoli; poi sul finire quella corsa con la macchina del poliziotto tutto ferito e sanguinolento che non riusciva a vedere bene, per giunta in una bufera di neve (come diamine è possibile non fare un incidente?). Purtroppo agli Americani piacciono proprio certe scene e non possono proprio farne a meno. Al di là di qualche piccolo limite, il film merita assolutamente di essere visto quindi lo consiglio vivamente.
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mirrina
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venerdì 28 marzo 2014
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inchiodati alla poltrona
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Non c'è nulla da dire: per il suo genere è uno dei film più riusciti degli ultimi anni.
La trama è fitta e assolutamente non scontata, la fotografia è magnifica e gli attori sono straordinari. Se il triller è il tuo genere non puoi non aver visto Prisoners.
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