CRITICA DI: Diego Padovan
Jamie Foxx, Christoph Waltz, Leonardo DiCaprio, Samuel L. Jackson, Kerry Washington sono i grandi nomi presenti nel cast di questo nuovo esplosivo film siglato Tarantino, un cast eccellente per un ritorno, che più di essere tale , sembra essere un “seguito” di Bastardi Senza Gloria, non nel senso della precisa trama ma della continuità stilistica e tematica, ancora una volta un film in cui le parti si invertono in continuazione, ancora una volta Christoph Waltz, svestiti i panni di colonnello delle SS ora indossa quelli del dottor King Schultz cacciatore di taglie di origini tedesche nell’America pre guerra civile dello schiavismo , i suoi modi zelanti e corrompenti lo rendono un personaggio degno di essere annoverato fra i migliori di quelli sceneggiati da Tarantino.
Il Dr. Shultz, prima dentista, ora si dedica ad una forma particolare di “mercificazione della carne” come lui stesso definisce, da cacciatore di taglie va alla ricerca di latitanti e alla formula RICERCATO VIVO O MORTO preferisce solo la seconda opzione, e per cercare le sue ultime prede, i criminali fratelli Brittle si trova a liberare Django, schiavo nero unico in grado di riconoscere i tre. Fra i due nasce sin da subito un rapporto di società e di uguaglianza, nessuno mai aveva trattato Django come un pari, e al suono di vendette personali e guadagni pecuniari dalle taglie sulle teste criminali i due si danno ricerca della amata Broomhilda (Kerry Washington), moglie di Django, attarversando l’America delle piantagioni e dello schiavismo razzista.
Numerosi i richiami al cinema italiano, che per quel Django del 66 di Corbucci Tarantino dedica un cameo con Franco Nero e lo stesso titolo del film, uno Spaghetti Western con lo splatter alla Tarantino, il tutto condito con qualche nota di Lo Chiamavano Trinità.
E’ chiaro il trait d’union fra Bastardi Senza Gloria e Django: la presenza del premio oscar Christoph Waltz, l’essere tedeschi è ancora un aspetto caratteriale di nota dei protagonisti, la colonna sonora del primo era basata su musica Western mentre su questo spesso si fonde con l hip pop e musica da ghetto, Tarantino starà cercando di suggerirci qualcosa per un nuovo prossimo film?
Difficile prevederlo ma di una cosa si può essere certi: Tarantino lascia sempre il segno in quello che fa e nulla mai è casuale nei suoi film, sempre molto ricercati e sempre sconvolgenti.
Onestamente in più di qualche momento ho temuto che il fillm (lungo ben 165 min) non arrivasse ad una vera conclusione, il che sarebbe anche tipico del regista, e invece con piacere ho potuto constatarne il contrario, la recitazione di Waltz è di altissimo livello come ci ha sempre abituato, Jamie Foxx come Django convince molto, ma personalmente sono stato colpito dalla performance di Samuel L. Jackson nei panni di Steven il maggiordomo nero che sembra essere più razzista dello stesso padrone (Leonardo di Caprio), sceneggiatura di gran fattura ( di Tarantino) e molte chicche di cui però non vi anticipo nulla lasciando a voi la visione, e ai commenti sull’eventuale merito di premi Oscar!!!
Diego Padovan
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