Alla ricerca di Vivian Maier

Film 2013 | Documentario, 84 min.

Titolo originaleFinding Vivian Maier
Anno2013
GenereDocumentario,
ProduzioneUSA
Durata84 minuti
Regia diJohn Maloof, Charlie Siskel
AttoriJohn Maloof, Mary Ellen Mark, Phil Donahue, Vivian Maier .
Uscitagiovedì 17 aprile 2014
TagDa vedere 2013
DistribuzioneWanted
MYmonetro 3,24 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di John Maloof, Charlie Siskel. Un film Da vedere 2013 con John Maloof, Mary Ellen Mark, Phil Donahue, Vivian Maier. Titolo originale: Finding Vivian Maier. Genere Documentario, - USA, 2013, durata 84 minuti. Uscita cinema giovedì 17 aprile 2014 distribuito da Wanted. - MYmonetro 3,24 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 19 maggio 2017

La vita privata di una delle più grandi fotografe di strada. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura a BAFTA, In Italia al Box Office Alla ricerca di Vivian Maier ha incassato 55,3 mila euro .

Alla ricerca di Vivian Maier è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,24/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA
PUBBLICO 2,98
CONSIGLIATO SÌ
La tata con la Rolleiflex al collo. Una storia di vita e di mistero: ovvero, una storia di cinema.
Recensione di Marianna Cappi
Recensione di Marianna Cappi

John Maloof sapeva che "chi cerca, trova", perché ha frequentato fin da piccolo i mercati delle pulci. Nel 2007, in procinto di scrivere un libro sulla storia del suo quartiere di Chicago, ha dunque acquistato all'asta una scatola piena di negativi non ancora sviluppati, sperando di trovare del materiale utile al suo scopo. Invece, ha trovato una delle più straordinarie collezioni fotografiche del XX secolo. Andando, qualche anno dopo, alla ricerca dell'identità del fotografo, una donna di nome Vivian Maier scomparsa nel 2009, Maloof ha scoperto anche una storia da romanzo: quella di una figura dall'immenso talento artistico, che ha preferito per tutta la vita mantenere il segreto sulla sua attività fotografica, preferendo fare la tata per i bambini delle famiglie bene di Chicago.
E non finisce qui. Perché il vero tesoro trovato da John Maloof - giovane filmaker, fotografo, storico e ora probabilmente milionario - è un altro ancora, e si tratta di quello che, paradossalmente, non ha scoperto. Maloof, infatti, ha trovato un mistero. Un nucleo di interrogativi resistenti a qualsiasi certezza, che resterà per sempre legato al nome e all'opera di Vivian Maier e perpetuerà la storia e il suo fascino negli anni a venire.
Gli autori del documentario, che sono lo stesso Maloof e Charlie Siskel (il produttore di Bowling a Columbine), decidendo di trasformare in un film la ricerca su Vivian Maier non hanno compiuto soltanto un'operazione commerciale, o proseguito la missione di divulgazione iniziata con l'esposizione delle fotografie, ma si sono posti in continuità con il lavoro della fotografa segreta, la quale ha condotto senza dubbio un'esistenza cinematografica e al cinema si era a sua volta avvicinata, girando migliaia di pellicole Super8 e 16mm e tentando persino la strada della narrazione in macchina (genere reportage di cronaca nera, condito di ironia). Cambiando nome, (tra)vestendosi con abiti fuori moda, inventando un accento francese, scegliendosi un lavoro "di copertura", Vivian Maier ha infatti e senza dubbio recitato una parte, anche se il motivo di questo comportamento resta sconosciuto. Come se non bastasse, la tragedia privata (che non è difficile ipotizzare sulla base delle testimonianze raccolte) e i tratti di durezza e persino cattiveria attribuitele da chi l'ha conosciuta, fanno di lei un personaggio enorme, degno della penna di un grande sceneggiatore.
Togliendola dall'oscurità e portandola alla luce, nel senso letterale del termine, con lo sviluppo del negativo e l'irradiazione della luce del proiettore, Maloof e Siskel l'avranno tradita o avranno compiuto la sua più recondita volontà? In questa vicenda piena di contraddizioni, sono sicuramente vere entrambe le cose. Una cosa, però, è più certa delle altre. In una delle sue tante registrazioni, si sente Vivian chiedere ad un bambino: "E ora dimmi, come si fa a vivere per sempre?" Ecco, adesso John Maloof le ha risposto.

Sei d'accordo con Marianna Cappi?
La fotografa nell'ombra.
Recensione di Dario Zonta

John Maloof è un ragazzino di chicago che un giorno compra a una casa d'asta di quartiere una scatola piena di foto, pensando di trovare qualcosa per la sua tesi su Chicago. Scopre tutt'altro: una fotografa sconosciuta, una vita misteriosa, un destino travagliato. Sin dal titolo, Alla ricerca di Vivian Maier si mette sulla scia del «nuovo» documentario americano biografico, tutto teso alla scoperta di vite grandiose ma sconosciute. Il caso più eclatante è il film da Oscar Searching for Sugarman che ha portato alla scoperta di un cantautore americano misteriosamente uscito fuori dall'occhio di bue. In questo caso si tratta di una donna che per tutta la vita ha lavorato come bambinaia e che aveva però un hobby: fare fotografie. Ne ha scattate centinaia, migliaia dagli inizi degli anni Cinquanta. Poi, non paga, dedita a una sorta di reportage dal basso, ha iniziato a fare filmini, a intervistare le persone a raccontare in tutti i modi il mondo che aveva intorno. Ma nessuno si è accorto della sua arte e del suo mestiere, anche perché moltissime delle sue foto, quando sviluppate, sono rimaste chiuse nei bauli, segretamente, come se ci fosse una volontà specifica di non voler apparire (molte non sono state neanche sviluppate). Ma questa, come altre, sembra una falsa verità, una delle tante ambiguità che si avviluppano intorno alla vita di una donna che è rimasta dietro la linea della «fama». Un fatto è certo: Vivian Maier aveva un grande talento, e la sua opera - che coincide con la sua vita - lo dimostra. Solo che di opera non si può parlare fino a quando qualcuno non la definisce tale, fino a quando questa non prende vita, non viene mostrata, non viene definita e catalogata. Grazie a questo ragazzino un po' logorroico, che firma la regia del film insieme a Charlie Siskel, questo infinito materiale d'archivio ha preso vita. Alla ricerca di Vivian Maier è un film documentario investigativo che cerca l'arte della suspense, garantita da scoperte progressive che dovrebbero tenere lo spettatore con il fiato sospeso (e se si rimane vittima del meccanismo questo accade), conducendolo passo passo alla scoperta delle verità. Niente di nuovo, il cinema documentario americano è tutto così, a partire da Moore, esclusi pochi grandi maestri (Wiseman). Il problema, soprattutto in questo caso, è che si rischia di calpestare una vita, un destino e le ragioni di un'arte nascosta. Il dispositivo investigativo ha bisogno di prove progressive e sorprendenti e soprattutto chiede una continua tensione che consiste nel confutare ad ogni passaggio quel che fino a qualche minuto prima si considerava vero. Guardando il film più volte, però, è venuto in mente, almeno a chi scrive, quanto sarebbe stato più interessante tenere nascosta la formula investigativa facendo lavorare invece i materiali originali, fatti di molte cose. Che poi la Maier non fosse quel che sembrava, importa poco o meno. Ma questo è un punto di vista, e all'epoca del reality show, sappiamo di essere in minoranza.
Da L'Unità, 17 aprile 2014

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 9 febbraio 2015
mericol

 John Maloof, con una precedente esperienza al mercato delle pulci, ha acquisito sufficiente fiuto per scovare tesori nascosti. Ad una asta, per 380 dollari, si aggiudica un numero enorme di scatoloni appartenuti ad una certa Vivian Maier. C’è di tutto, fotografie in primo luogo, e poi negativi,rullini mai sviluppati, anche oggetti del tutto inutili, e altri magari utili come rimborsi [...] Vai alla recensione »

martedì 10 marzo 2015
minnie

Avevo sentito parlare di questo documentario, ne avevo letto ma ora che Rai5 lo sta mandando in onda, non faccio che vederlo e rivederlo: ha su di me un potere ipnotico. La storia è incredibile e John Maloof risulta come un angelo custode che ci ha fatto conoscere Vivian Maier, vissuta dal 6 febbraio 1926 al 20 aprile 2009. Ora, che cosa c'è di speciale nella storia di una baby-sitter [...] Vai alla recensione »

venerdì 30 gennaio 2015
mericol

 John Maloof, con una precedente esperienza al mercato delle pulci, ha acquisito sufficiente fiuto per scovare tesori nascosti. Ad una asta, per 380 dollari, si aggiudica un numero enorme di scatoloni appartenuti ad una certa Vivian Maier. C’è di tutto, fotografie in primo luogo, e poi negativi,rullini mai sviluppati, anche oggetti del tutto inutili, e altri magari utili come rimborsi [...] Vai alla recensione »

mercoledì 23 luglio 2014
Luxlux

bello ed emozionante, molto più di quanto ci si possa aspettare da un documentario. inoltre si ha modo di scoprire un vero talento della fotografia. operazione encomiabile dell'autore.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Un'artista, un simbolo, un enigma: chi era Vivian Maier? Qui sopra la vedete in un autoritratto che moltiplica la sua immagine all'infinito. È una buona sintesi per questa donna che lavorò tutta la vita come tata, soprattutto a Chicago, e morì senza aver pubblicato una sola foto. Anche se ne aveva scattate centinaia di migliaia, non solo mai viste, ma in buona parte nemmeno sviluppate.

Giulia D'Agnolo Vallan
Il Manifesto

Da una scatola di negativi acquistati per quattrocento dollari in un'asta, nel 2007, a un deposito pieno zeppo di pellicola non sviluppata, cartacce e cianfrusaglie di ogni sorta, la fantastica storia di Vivian Maier è sbocciata a sorpresa nelle mani di un giovane storiografo della città di Chicago, John Maloof. Una Mary Poppins del ricco sobborgo di Highland Park (quello dove sono alcune delle case [...] Vai alla recensione »

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