Il film merita tre stelline perché manca qualcosa. Per carità, ottimo cast, ottima sceneggiatura, girato in maniera impeccabile, con il ritmo giusto, sicuramente porta al cinema qualcosa di nuovo. Eppure lascia la sensazione che ci sia qualcosa che manca. Forse la storia. Ci sono due piccoli insegnamenti giusti: primo, che i ragazzi si picchiano ma non vale la pena di farne una tragedia come i genitori protagonisti del film, visto che da soli i ragazzi tornano amici come se niente fosse; secondo, che gli uomini tendono a trovare il minimo comune denominatore per andare d'accordo, le donne quello per odiarsi. Due piccole ed eterne verità. Poi? Quattro attori superbi cui è stato dato in mano un copione perfetto. Questo vale davvero il biglietto. Tuttavia, si amano più gli attori stessi che non i personaggi che incarnano. Finito il film, si parla di Waltz e della Winslet, non dei personaggi che hanno interpretato. Risulta difficile persino comprendere pienamente quali stereotipi rappresentano! Una prova di recitazione, non una storia raccontata agli spettatori. Forse il cinema sta davvero diventando una gara di confezione estetica tra i registi, che tralasciano con infamia i contenuti. Questo film non ha niente da dire. Infatti, quando i protagonisti della vicenda, chiusi per ore nella stessa stanza, non hanno più niente da dirsi, il film finisce.
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marezia
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giovedì 22 settembre 2011
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non sono d'accordo.
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Questo film mette in scena tanto bene quello che accade nella realtà che permette eccome l'immedesimazione! Io (che l'ho rivisto per scelta personale) mi sono scoperta fin dall'inizio più attratta dalla coppia Foster-Reilly che dall'altra e non mi sbagliavo perché è da quella che arriva il conflitto interno più dirompente. Ed è da quella che arriva la spinta per la disintegrazione di tutto. Sarò troppo abituata io a quello che ho visto sul grande schermo o troppo intelligente? Non lo so, io l'ho trovato tanto ma tanto umano...
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andreanicoletti
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giovedì 22 settembre 2011
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se merita tre stelline perché ne hai date 2?
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Se il film, come scrivi, merita tre stelline perché ne hai date solo due? Capisci che questo errore scredita, e di molto il tuo parere.
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(di tuesday)
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luana
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giovedì 22 settembre 2011
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che stroncatura!
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Non ha storia; non ha niente da dire. Mi ricordo di te sul forum Bright Star anche quello stroncato giustamente in mezzo ad ovazioni generali. Che vuoi farci? I palati fini sono pochi e rari. Che poi non si tratta di mere disquisizioni letterarie ma di renderci i film utili per pensare e perchè no? anche per vivere.
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mara65
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mercoledì 28 settembre 2011
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marezia o marzia?
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Marezia non è altro che Marzia G. la redattrice che ha scritto la recensione al film. Mi hanno bannato un commeno in cui facevo presente questa cosa, ovvero che Marezia difende il giudizio di Marzia G. - beh... NON ME LO HANNO PUBBLICATO. siamo in Cile. Non c'è più libertà di idee. Anche nella mia recensione, in cui critico il film Marezia ha avuto da ridire... perchè Marzia G ha dato 4 stellette al film definendolo un capolavoro. Il film è pessimo. Questa è la verità. Altro che 5 settimane di riprese.... un film così si gira in poche ore......
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pepito1948
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mercoledì 28 settembre 2011
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obiezione
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Non hanno più niente da dire. E' proprio questa l'amara verità che Polanski vuole comunicarci. Gli adulti chiacchierano, s'infervorano, si sbranano, s'immiseriscono, sprofondano nei loro ipocriti sproloqui senza arrivare ad alcuna conclusione evolutiva. Per una banale lite giovanile, che per loro è fonte di scontro a tutto campo, mentre per gli imberbi litiganti è solo un incidente di percorso facilmente superabile. Alla fine comunica più uno squillo di telefonino che due ore di vacua, scellerata discussione. Questa è la terribile verità che il regista ci sbatte in faccia e che possiamo verificare tutti i giorni. La storia non c'entra, il racconto è tutto nelle teste e nella dinamica dei protagonisti.
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Non hanno più niente da dire. E' proprio questa l'amara verità che Polanski vuole comunicarci. Gli adulti chiacchierano, s'infervorano, si sbranano, s'immiseriscono, sprofondano nei loro ipocriti sproloqui senza arrivare ad alcuna conclusione evolutiva. Per una banale lite giovanile, che per loro è fonte di scontro a tutto campo, mentre per gli imberbi litiganti è solo un incidente di percorso facilmente superabile. Alla fine comunica più uno squillo di telefonino che due ore di vacua, scellerata discussione. Questa è la terribile verità che il regista ci sbatte in faccia e che possiamo verificare tutti i giorni. La storia non c'entra, il racconto è tutto nelle teste e nella dinamica dei protagonisti. Claudio
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