Ritorno alle origini
Sabato durante il pannello di Resident Evil: Afterlife, il regista / sceneggiatore Paul W.S. Anderson ha spiegato perché ha voluto tornare a dirigere ancora un film della franchise che aveva iniziato otto anni fa e perché ha deciso di girarlo in 3D.
Tutto è cominciato l'anno scorso quando James Cameron a mostrato ad Anderson una grossa porzione di Avatar, che l'ha ispirato a portare Resident Evil nella terza dimensione, usando lo stesso sistema di cineprese. Quando fu deciso ufficialmente che avrebbero girato in 3D, Anderson spiega che tutto è cambiato: lo ha scritto, in modo diverso, ha composto i fotogrammi in nuovi modi... Tant'è che nelle scene di combattimento gli attori non potevano fermare i pugni prima di toccare il corpo dell'avversario, ma hanno dovuto realmente colpirsi l'un l'altro. Anderson ha poi spiegato che ha deciso di tonare alla direzione della franchise perché Resident Evil: Afterlife è un film più globale.
Se Resident Evil: Extinction si era allontano dai videogame della serie, in questo nuovo capitolo Anderson ha inserito moltissimi elementi del videogame di Resident Evil 5, dato che ci aveva giocato da poco. Questo significa un ritorno dei cani. Molte coreografie di combattimenti e l'introduzione di nuovi personaggi.
Miller ha spiegato di non aver mai giocato al videogame prima di ottenere il ruolo nel film, ma è molto eccitato di poter interpretare un iconico personaggio come Chris Redfield, su cui ha fatto ricerche estese.
Resident Evil: Afterlife uscirà nei cinema italiani il 10 settembre.