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Le ragazze dello swing: Un viaggio nel passato

La nuova fiction di Raiuno in onda lunedì 27 e martedì 28 alle 21,10.
di Alessandra Giannelli

Il momento d'oro di Andrea Osvart
Andrea Osvárt (Andrea Osvart) (45 anni) 25 aprile 1979, Budapest (Ungheria) - Toro. Interpreta Alexandra Leschan nel film di Maurizio Zaccaro Le ragazze dello swing.

lunedì 27 settembre 2010 - Televisione

Il momento d'oro di Andrea Osvart
Chi non la ricorda accanto a Pippo Baudo al Festival di Sanremo edizione 2008? È in quell’occasione che Andrea Osvárt, attrice ungherese, si è fatta conoscere ed apprezzare dal grande pubblico. La rassegna canora le ha portato fortuna, permettendole di affermarsi nel nostro paese da lei sempre amato, considerato che l’attrice si è laureata in Letteratura italiana con una tesi su Elsa Morante. Bella e intelligente, ha continuato a lavorare sia nel nostro paese sia all’estero, interpretando ruoli che davano risalto alla sua innata eleganza (tra tutti, le fiction Lo scandalo della banca romana e Sissi). Non solo tv, ma anche tanto cinema prossimamente, accanto ad interpreti di spicco, di cui abbiamo piacevolmente parlato con lei, anche in occasione della messa in onda, su Raiuno, il 27 e il 28 settembre, del film tv Le ragazze dello Swing: storia del mitico Trio Lescano. Un mondo d'oro, che la Osvàrt vive con grande professionalità.
Che tipo di esperienza è stata quella de Le ragazze dello swing?
È stato un grande viaggio nel passato, siamo dovuti tornare negli anni Trenta e Quaranta, per cui riscoprire quel mondo, in senso sociale e politico, ma anche artistico, è stata un'esperienza unica. Mi sono divertita molto e poi la città di Torino ci ha dato un grande sostegno. L'idea di realizzare questo film è nata dal regista, Maurizio Zaccaro, che ha voluto realizzare questa storia non molto conosciuta, ma che speriamo lo sarà dopo questo film. Tanti conoscono le canzoni "Maramao perché sei morto", "Orchestra sincopata", "Tulipan", ma nessuno sa chi erano veramente le sorelle Lescano.
Quale delle tre sorelle interpreta?
Io interpreto Alexandra, la più grande, quella che di più, tra le tre vorrebbe trovare qualcuno che si prenda cura di lei, ma invece è sempre lei che viene usata e si prende cura degli altri. È una figura centrale, che cerca di mediare tra tutti gli altri personaggi.
Prima di girare questa miniserie, lei conosceva queste canzoni?
Si, io ho girato, nel 2005, un film con Christian De Sica: The Clan, in cui avevo ascoltato, appunto, "Maramao perché sei morto", ma non ne conoscevo l'origine. Poi, tutte le altre che ho menzionato prima le ho conosciute grazie a questo film che va in onda in questi giorni.
Il prossimo 5 ottobre ci sarà la prima del film La fine è il mio inizio: che tipo di esperienza è stata?
Si, ma il 5 ottobre sarà la prima in Germania, mentre in Italia non si può parlare di una data esatta (probabilmente, andrà al prossimo Festival di Roma n.d.r.). È stato un onore per me, in questo film, interpretare la figlia di un grande giornalista italiano, che era Tiziano Terzani. Questo film è tratto dal suo ultimo libro (pubblicazione postuma n.d.r.) di cui il film porta il titolo; è il libro della sua vita, per cui i personaggi sono quelli della sua famiglia: io sono Saskia Terzani, mio fratello è Elio Germano, che interpreta Folco Terzani. Lavorare con Germano è stato un onore, così come lavorare con Bruno Ganz, che è un altro grande attore internazionale.
In questi giorni sta girando un film per il cinema diretto da Fabrizio Cattani: Il bene dal male, in cui lei sarà la protagonista (accanto a Daniele Pecci n.d.r.), ce ne può parlare?
Infatti, in questi giorni mi trovo in Toscana. Il film, esattamente, si intitola Maternity blues: il bene dal male. Il tema è l'infanticidio perché "maternity blues" è l'espressione scientifica della depressione post partum; un termine usato in tutto il mondo per una problematica che potrebbe riguardare le donne nel periodo successivo al parto. Siamo alla terza settimana delle riprese e il film uscirà nelle sale il prossimo anno, in primavera.
Poi inizierà le riprese de La donna della domenica, si sente emozionata?
Il 18 ottobre inizieremo le riprese di questo film, tratto dal libro di Carlo Fruttero e Franco Lucentini e remake della celebre pellicola del 1975 diretta da Luigi Comencini, con Marcello Mastroianni e Jaqueline Bisset. Io sarò la protagonista. Gireremo sempre a Torino e sia io che Giampaolo Morelli (nel ruolo che fu di Mastroianni n.d.r.) avremo un grande compito.
Lei spesso recita all’estero, che differenze ci sono con l’Italia?
Difficile da dire perché anche in Italia, tra i vari set, ci sono delle differenze. Dipende, una produzione americana, ad esempio, è una macchina perfetta dove non c'è disorganizzazione, non ci sono errori. In Italia, a volte, capitano un po' di disattenzioni, però non ci sono enormi differenze con altri paesi europei.
Come mai, all'università, scelse un’autrice italiana e la nostra letteratura?
Per caso ho scelto di studiare la lingua italiana quando avevo 14 anni, frequentavo un liceo bilingue in Ungheria, quindi ho imparato questa lingua quando non ero mai stata in Italia. Poi, mi è sembrata ovvia la strada di andare avanti, per cui ho continuato a studiare italiano a Budapest, all'università. Dopo alcuni anni sono venuta a Roma e mi sembrava uno spreco non poter usare la lingua. E quando sono venuta qui, ho studiato da attrice e adesso, finalmente, posso usare questa lingua 24 ore su 24!

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