Certo che quando si vuol dare del fascista a qualcuno non si fanno complimenti! E' ridicolo travisare così la realtà e rilasciare giudizi del tutto privi di fondamento! Nel film non c'è una matrice fascista e non c'è razzismo. Clint Eastwood ha cercato di descrivere una realtà molto attuale: quella della difficile integrazione tra persone di etnie e di culture diverse. Questa integrazione costa al protagonista una fatica immane. Lui si è trovato in Corea faccia a faccia con i "musi gialli" e ha dovuto combattere, ha dovuto uccidere e questi ricordi costituiscono ancora una piaga nel suo animo. Ma a distanza di decenni "i selvaggi" riappaiono, proprio accanto alla sua abitazione. Lui non può ignorarli. Prima li detesta, poi a poco a poco li accetta e si sente accettato da loro. E Walt, l'americano di origine polacca, dimostrerà infine piena solidarietà verso la famiglia di asiatici, famiglia che sarà costretta a subire diverse angherie, non dagli americani, ma da gente che ha la loro stessa origine. Walt sarà capace, semmai, di compiere un atto di estremo ed encomiabile altruismo nei confronti dei suoi vicini. E anche alla fine del film, dal suo testamento, si colgono frasi che denotano un'ironia e una generosità che si pensava non potessero far parte della sua mentalità e del suo atteggiamento scorbutico. Altro che fascista! altro che razzista! Troppo facile parlare a vanvera e criticare aspetti deleteri che nel film di Clint proprio non esistono... E la sua interpretazione è semplicemente stupenda!
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