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Once: c'era una volta a Dublino

John Carney racconta l'Irlanda della sua giovinezza in un film d'amore e di musica.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Dublino, dai Commitments a Once

giovedì 29 maggio 2008 - Incontri

Dublino, dai Commitments a Once
Era il 1991 quando Alan Parker portava sullo schermo la storia di un gruppo di giovani proletari irlandesi che, tra litigi e incomprensioni, formano una band per poi sciogliersi al primo barlume di successo. A diciassette anni di distanza dall'uscita di The Commitments John Carney ricrea quella magia nella città di Dublino non per raccontare l'evoluzione di un gruppo o lo sfondo sociale di un'epoca ma per mettere in scena una dolcissima storia d'amore che viene consumata solo attraverso la musica. La trama di Once si basa sulla vicenda personale del regista il quale, da ex musicista, aveva sempre voluto realizzare una sorta di musical dove le canzoni potessero fornire un sottotesto al film per raccontare oltre le parole, oltre l'immagine. Nella sua semplicità l'opera è riuscita ad aggiudicarsi un Oscar per la miglior canzone originale ("Falling Slowly") e le grazie di Steven Spielberg che ha dichiarato: "È un piccolo film che mi ha dato ispirazione per il resto dell'anno". Ne abbiamo parlato con John Carney in persona.

La genesi del film
La storia del film è basata sulla mia esperienza personale quando stavo a Dublino e la mia fidanzata viveva a Londra. Avevo qualche difficoltà a mandare avanti questa relazione a distanza perché in città c'erano tante belle ragazze e non sapevo se continuare il mio rapporto con lei o interrompere. All'epoca a Dublino c'erano anche molti immigrati e così mi è venuto in mente di sviluppare la storia tra questo musicista di strada (interpretato da Glen Hansard) e una giovane donna ceca (Markéta Irglová). La sfida nel fare questo film era di portare sullo schermo una sorta di musical che potesse attirare al cinema i giovani.

La scena musicale irlandese
Apparentemente la scena musicale del mio paese è in buona salute grazie ai successi di band come gli U2 o i Cranberries. Ma la verità è che in Irlanda la gente non riconosce i propri talenti finché non ottengono successo su scala mondiale. Dublino oltretutto è una città molto piccola dove spesso i gruppi sono costretti a registrare i loro dischi in piccoli studi, come succede nel film. Anche con i Frames, la band che condividevo con Glen, registravamo così i nostri album. Once rispecchia gli anni in cui ci siamo formati come musicisti. E ammetto che come regista mi è capitato di andare a chiedere prestiti in banca portando dei filmati amatoriali.

Il successo di Once
È incredibile come l'Oscar abbia cambiato le sorti del film. Già con la selezione al Sundance alcune porte si erano aperte, ma con la vittoria della statuetta si sono spalancate. Ora però mi rendo conto che devo essere cauto a non cadere nella rete hollywoodiana, a non fare per esempio una commedia romantica perché ce ne sono tante in giro. Credo che la responsabilità di ogni regista sia quella di seguire sempre il proprio cuore e fare film che sente vicino a sé. In questo momento sto lavorando a un progetto che si intitola Town House, ambientato a Boston all'interno di un appartamento dove vive una ragazza agorafobica. Ma è ancora presto per parlarne.

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